lunedì 23 agosto 2021

Padre Pio

Salve, Messo di Dio! Salve a voi tutti, che leggete, ascoltate e rispettate, le parole che Dio vi manda: tramite chi dimora nel suo regno - che chiamiamo tutti: il Paradiso.
Chi scrive, mi vede: io sono Pio, se preferite san Pio o Padre Pio. Ma questo non importa, sapete. Il nome, in fondo, non è altro che un modo per riconoscerci, ed essere sicuri che chi ha bisogno di noi, chiami proprio noi e non altri. Ma ciò che importa veramente, è che per volere di Dio - per la sua volontà, per la sua misericordia e il suo perdono - io, Pio, dimoro in Paradiso: con gli altri santi e con chi, questa ricompensa eterna, si è meritato o meritata. Solo Dio può dare questo dono: un dono così grande, così immenso, come è la vita eterna. E così grande e così immenso: tanto che voi, uomini e donne, non ne capite il valore, il significato. E fate ben poco, per approdare a tale ricompensa eterna.
Molti di voi, la maggioranza degli uomini e donne di questo mondo, non crede in Dio - non crede nel Paradiso -: non credono che l’uomo possa accedere alla vita eterna. Ma io, Pio, vi assicuro che è così: la vita eterna esiste, il paradiso esiste, il purgatorio esiste. E purtroppo anche l’inferno esiste: e se continuate così, molti di voi faranno proprio i conti con il castigo eterno, per il modo di vivere che hanno, nella loro piccola parentesi terrena.
Sapete cos’è il Paradiso? Sì, lo so, vi annoio - non ci credete - ma ascoltatemi, vi prego. Il paradiso è la fine di ogni dolore - di ogni tribolazione, di ogni fatica, malattia - che sulla terra si hanno. E' la fine dello star male, ed è la gioia di vivere nell'eternità, sapendo che nulla vi può nuocere e nulla vi può far male. Si, lo so: voi che soffrite, che penate e siete in povertà, dite che non sarebbe male un po' di gioia e ristoro, anche in terra. Un po' meno fatica e dolore, magari. Certo, lo capisco. Ma il paradiso va meritato, lo sapete. E va bene essere buoni, pregare, andare a messa. Ma bisogna offrire, anche ad altri vostri fratelli e sorelle, qualcosa che sia aiuto: che sia preghiera o che sia dolore offerto a Dio, perché lui lo usi come meglio crede. Purtroppo - anzi, direi giustamente - non si approda in Paradiso senza nulla fare di buono e giusto, e senza donare qualcosa a Dio: come l’aiuto ai suoi figli e figlie meno fortunati. Il paradiso va meritato. E lo si merita con una vita, un modo di vivere, di agire, di pensare e fare, collegati a Dio: sempre e costantemente.
Credetemi: è più difficile vivere nel menefreghismo e nel proprio egoismo, cercando di accumulare ricchezze, che davanti a Dio non saranno nulla. E' più difficile, perché un giorno la vostra coscienza vi chiederà: Ma cosa avete fatto per gli altri? E non avrete risposta. Ma se sarete così bestiali, da non avere una coscienza, fino alla fine dei vostri giorni: allora sarà Dio a chiedervelo. Cosa hai fatto, figlio o figlia mia, per gli altri tuoi fratelli e sorelle in difficoltà? E rimarrete in silenzio. Perché davanti scorrerà tutta la vostra vita, e non potrete né difendervi né raccontare il falso: perché, davanti a Dio, nulla si può dire o fare che non sia verità. A quel punto, solo la sua misericordia vi potrà salvare: e dovrete pregare, per la clemenza del suo giudizio.
Lo so, fratelli e sorelle: vi sembrano tutte storie inventate, parole scritte per fare paura all’uomo. E invece no, non è così: sono parole sagge, scritte per far riflettere l’uomo, per fargli capire che Dio gli è vicino. E per evitargli, di trovarsi davanti al giudizio eterno, avendo da dire solo: Io non ho fatto nulla, per il mio amico, nulla per mio fratello e sorella. Nulla, per nessuno: Signore Dio, perdonami, perché ho peccato! Perché se continuate così, queste saranno le vostre parole. E spero e mi auguro, che abbiate il il coraggio, la coscienza di chiedere perdono: perché se no, saranno guai.

Io, Pio, vi saluto e vi benedico. E vi auguro di avere ben più cose da raccontare a Dio, alla vostra dipartita da questo mondo. Quelle cose che Dio ama sentire: fatte di amore, umiltà e obbedienza. E tanta, tanta fede in Dio, e nel suo Regno. 

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