lunedì 12 novembre 2018

Arcangelo Gabriele

Mi appaiono tre angeli e, lentamente, si avvicinano. Due si fermano e restano indietro, il terzo viene avanti, fino a quando non lo riconosco. È San Michele arcangelo, che continua - sicuro, ma guardingo - a scendere, fino ad arrivare quasi a terra, ove appoggia il ginocchio destro e punta la sua spada, davanti a lui, facendo partire un'onda di energia bianca, che si irradia a perdita d’occhio: sembra quasi a depurare il terreno e eliminare eventuali insidie. Finita la sua opera, si alza in piedi e un altro Angelo scende, fino al farsi riconoscere: si tratta di Gabriele, l’Angelo Annunziatore della parola di Dio. Gabriele scende, fino a che io lo possa sentire. Osserva tutto, intorno a lui e mi saluta. E incomincia a parlare: Salve, Messo di Dio! Salve a te, che porti la parola del regno di Dio all’uomo. Come tu vedi, io sono Gabriele e porto a te - e al mondo intero - la parola di Dio. Sono sceso sulla terra, per dirvi che è l’ora di redimervi e di tornare a Dio. E' giunta l’ora di ricominciare a pregare, a lodare Dio, e non seguire strade pericolose e che non portano a nulla. E' l’ora che capiate - voi uomini, donne, tutti - che è ora di cambiare e tornare ad essere cattolici, non per dire ma per davvero: servendo Dio, seguendo i suoi comandamenti e ciò che lui vuole da voi, uomini e donne, che vivete sul mondo che Dio ha creato per voi. Guardatevi attorno: la bellezza di ciò che Dio vi ha dato e senza chiedervi nulla, se non di amarlo: per potere meritare il premio eterno, la vita eterna. Vi rendete conto della bellezza della vita? Certo, a volte può essere dura, a volte può essere breve, a volte può essere difficile da vivere: ogni giorno lottando contro la malattia, la fame, la sete, il dolore, la morte. Ma questo non l’ha creato Dio, questo l’avete creato voi uomini. E c’è solo un rimedio per vivere meglio, accettando anche la morte: e questo rimedio si chiama amore e fede per Dio, si chiama preghiera, si chiama lode a Dio. Parole che la maggior parte del popolo ora non conosce più. E che anche la Chiesa, casa di Dio, sta perdendo. Ricordatevi, Pastori della chiesa, che se il popolo si allontana da Dio, da Gesù, in parte è colpa vostra: che non avete saputo ascoltare Gesù, nella sua parola. E così rimodernare il modo di proporvi ai giovani, alle famiglie allo sbando, ai poveri: senza chiudere porte, ma aprendo la Casa di DIO al mondo intero. Senza temere la morte: come fanno i popoli più poveri e soli, che vanno in chiesa a pregare sapendo che potrebbe essere l’ultima preghiera, colpiti dalla ferocia del demonio. Popolo di Dio, Pastori di Dio: smettetela con questa paura di amare il prossimo, di amare Dio, di parlare di Dio. Per favore, smettetela di avere paura di Dio. Dio vi ama: siete il suo Popolo. Gesù, suo Figlio, è con voi - insieme a Maria santissima e a molti Santi. E ci sono per aiutarvi, per proteggervi, per consolarvi, nel dolore e per gioire con voi, nella gioia. Popolo di Dio, ascoltate ciò che avete dentro: non la vostra voglia di fare, di emergere, di essere ricchi. Cercate la ricchezza nella fede e nell’amore per Dio. E non temerete più nulla, perché Dio vi ascolta: e Dio è onnipotente. Ma avete un nemico da sconfiggere - diventato sempre più forte - ed è dentro e fuori di voi. E lo dovete sconfiggere tornando a Dio, la vostra salvezza. Dio Padre vi dice: Figli, tornate a me. Per cercare di ricreare una fede vera, un’amore vero, per vostro Padre e per il mondo intero. Non infrangete le leggi della natura, le leggi che Dio vi ha dato: ma rispettatele, sapendole capire. E cercando di prenderle non come obblighi, ma come lezioni di vita e di morale. Siate dei buoni cattolici: buoni di cuore, e bravi nel servire gli altri, i più bisognosi. E il vostro mondo cambierà. E l’uomo tornerà a salvarsi, e a vivere come uomo creato da Dio: per servire Dio, e non il demonio. Dio vi benedica, popolo di Dio! E possa il vostro cuore farvi sentire l’amore che vi circonda, l’amore che Dio dona ad ogni sua creatura.

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