lunedì 23 aprile 2018

Arcangelo Gabriele

Eccomi, Maria, sono a portarti il grande annuncio: Dio, attraverso il suo Santo Spirito, ti dona la gioia di essere madre del suo unico Figlio. Sempre che tu, o Vergine donna, gli dica di sì.
Quale mistero! Quale mistero per voi, uomini e donne, in queste parole. Chi mai può rimanere incinta, se non conosce uomo? Come potrà mai essere incinta, se non fecondata da seme d’uomo, Maria? Voi dite: E' impossibile! Eppure a Dio nulla è impossibile. Ma voi, uomini e donne: voi a tutto questo non credete forse? Alla grande umiltà e obbedienza di Maria santissima, che ha permesso a Dio di fare nascere suo Figlio, Gesù, da una donna. Sì, una donna: una di voi, uomini e donne che abitate questa terra, dono di Dio. Una donna comune, ma...! Con una fede tale da non impedire, non intralciare la volontà di Dio. E un'obbedienza mite e senza titubanza. La sua risposta, nella sua mitezza, è stata: Eccomi! Sono la serva di Dio, si compia in me la sua parola.
Quale grande mistero la fede: quale grande gioia obbedire a chi tutto può e tutto sa. Quale grande dono, Dio - e solo Dio! - fa a chi gli obbedisce, cioè la vita eterna. Eterna, come la sua parola all’uomo, sua creatura, che da sempre Dio segue con amore. E che, da buon padre, cerca di aiutare e salvare, portando il suo unico Figlio al più grande sacrificio - uno e unico sacrificio per tutti voi, uomini e donne - la sua morte. La morte in croce, per vincere satana: il principe del vostro tempo.
Mi presento, sono Gabriele - se preferite, l’arcangelo Gabriele - e vi porto la parola di Dio, come a suo tempo feci con Maria, madre di Gesù.
State vivendo in un mondo che rapidamente state distruggendo e deteriorando, con il vostro fare perverso e senza dignità. Avete confuso parole come dignità e gioia di vivere, con denaro e potere. E per queste due parole siete disposti a fare ogni cosa, dimenticandovi che siete figli di Dio. Siete cristiani e cattolici, e non potete calpestare il prossimo: non potete maledire e uccidere, non potete fare del male a chi è più povero e infelice di voi, non potete vivere facendo del vostro corpo, del vostro fare, uno scempio usato solo per mettervi in mostra. Sapete come si chiama ciò? Si chiama lussuria, si chiama ira. E sono peccati per i quali ottenere il perdono è difficile, molto difficile, anche da un Padre misericordioso come il vostro. Il cristiano cattolico non può calpestare chi soffre, lasciare anziani e bambini alla loro sorte, solo perché sono più deboli. O gli infermi senza assistenza, senza l’aiuto di una parola di fede e di speranza: abbandonati. Sentite questa terribile parola, che suona e rimbomba - abbandonati - come un urlo che squarcia il cuore. Questa parola è entrata ormai nella vostra vita, di uomini e donne, figli del progresso. Ma io vi dico: Servitori di satana.
A chi piace il dolore, la morte, la malattia: il vedere i bambini soffrire nell'abbandono di chi non gli dona neanche cibo e acqua? A chi, se non a satana? E voi, moderni ed evoluti, lo state servendo. Ma poco vi importa, perché il vostro egoismo non vi fa vedere oltre a voi stessi. E gli altri, purchè non servano a voi, non contano nulla. State infrangendo le leggi di Dio, state rinnegando suo Figlio, Gesù. E andate contro a tutto ciò che Gesù ha insegnato e predicato. State distruggendo il mondo che Dio vi ha donato, senza scrupolo e senza ripensamenti. State condannando voi stessi, i vostri figli e quel poco di futuro che vi rimane, alla distruzione e alla pena eterna. E nella grande intelligenza che Dio vi ha donato, siete talmente stupidi e stolti che vi siete alleati con il demonio, usando il dono di Dio contro di lui. Ma non è contro di lui, ma contro di voi: perché sarete voi, e chi con voi trascinate, a pagarne il conto.
Dio vi ama. Gesù vi ama. Maria santissima, vostra avvocata, vi ama come ama suo figlio, Gesù. Il regno di Dio, ogni giorno, lotta contro satana: nascosto nelle vostre tentazioni, nel vostro io, nel vostro orgoglio, nella vostra superbia. Ogni giorno, la lotta è sempre più difficile e ardua. Ma Dio Padre crede ancora in voi, uomini e donne di questo tempo, e vuole portarvi alla vita eterna. Non alla dannazione e alla pena eterna, ma alla gioia di potere essere con i Santi in paradiso.
Smettetela di diffidare di Dio, e cercate riprendete una giusta condotta di fede e di vita. Cercate Dio là dove l’avete lasciato, perché lui non se n'è mai andato da voi. E' sempre lì, come un buon padre, ad aspettare il ritorno del figlio, per perdonarlo: se il figlio torna pentito. E con l’umiltà di chi si è perso e non sa ove andare, chiede aiuto, dicendo: Padre, insegnami la via per potere salvare la mia umile vita e quella del mio prossimo.
Io, Gabriele, vi chiedo di aiutare voi e i vostri fratelli e le vostre sorelle a riprendere la giusta via: pregando e ascoltando Dio, e non satana. Smettetela con il vostro disprezzo della vita e di ciò che Dio vi ha donato. E ritornate, da buon cristiani, a riempire le chiese e ad ascoltare i vostri pastori.
E sempre sia fatta la volontà di Dio, Padre onnipotente.

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