domenica 27 agosto 2017

il misterioso Vescovo

Mi appare il personaggio misterioso. Questo Vescovo, credo: sul suo bel trono, con il suo bel librone e il pastorale. Mi osserva e con sguardo severo, mi dice: Messo del regno di Dio, dimmi: quanto tempo vuoi fare aspettare chi Dio ti manda, con una parola per il popolo, per il suo popolo, ma anche per tutto il popolo? Quanto? Non è possibile che tu faccia aspettare Santi, Arcangeli, Vescovi e Papi o chi Dio, dal suo regno, ti manda: no, non è possibile. Più sollecitudine, più ascolto e una risposta rapida, quando il regno di Dio si presenta a te. E visto che questo è uno dei tuoi compiti, scrivi in fretta la parola che ti arriva. Perché è vero che la pazienza dei santi è infinita, ma tu la metti a dura prova. Detto questo, apre il suo librone - il libro della vita dell’uomo - e inizia a leggere.
Cosa posso dire a voi che siete mie creature, cosa posso fare per farvi cambiare modo di fare, di agire, di credere e di vivere: cosa? Avete ricevuto parole da tanti del mio regno, il regno di Dio. Sì, perché se non lo avete capito, io sono colui che è e che tutto può: l’Onnipotente ed Eterno, solo e unico, vero Dio. Nonostante questo continuate a percorrere la strada del mattatoio, che vi porterà alla fine. Ma non alla fine del mio mondo - mondo del mio popolo - ma alla fine di tutti i malvagi, i perfidi, i falsi, i cattivi. E di chi colpisce con ferocia, ira, suo fratello.
La clessidra scorre da un po’ ormai, e la sabbia - del tempo dei malvagi - ormai è poca. Il popolo del demonio avanza: fa stragi, razzie e distrugge. Ma non vincerà questa guerra, perché la mia ira scenderà su di lui. E si ritroverà, faccia a faccia, con chi sta servendo: che gli farà pagare un conto assai pesante, un conto fatto di dolore e di assenza di Dio per tutta l’eternità. Ma a voi, dico - a voi che siete il mio Popolo, a voi che siete la mia Casa, a voi che siete cattolici, che siete cristiani -: Perché non pregate per fermare il demonio, che imperversa sulla vostra terra? Perché non lo fate?
Ho scritto su questo libro: l’uomo, anche il giusto e l’onesto saranno sopraffatti dalla mancanza di preghiera. E così è. La preghiera è sempre meno, la preghiera è sempre più debole. I giovani, che avete cresciuto, non conoscono Dio - anche se io conosco loro - e mi invocheranno spesso, prima di finire la loro vita. Molti mi bestemmiano e mi infamano, pensando di essere grandi e potenti: senza sapere che avranno tanto bisogno di me. E che dovranno chiedermi perdono, con il cuore contrito e sincero, per finire la loro vita in pace: senza essere strappati, come erbacce, dal terreno.
Il Popolo prega poco, il mio popolo prega poco: pensando forse che ... tanto io ci sono. Certo, ci sono! Ma la preghiera è il dialogo che unisce l’uomo a Dio: è umiltà, è richiesta di aiuto, è il chiedermi di intervenire. Ma io questa preghiera la sento sempre meno, sempre più debole, uomo o donna che tu sia. E questo non va. Dovrei infrangere la libertà che ti ho dato: per riportarti alla saggezza, alla fede e al farmi amare da te, uomo. Ma non posso farlo. E temo che questo, per te, voglia dire la fine. Certo, una fine lenta, ma non priva di dolore. Ma se non ritorni a me, a Dio - uomo di fede propria - sarà sempre, comunque, la tua fine.
Detto questo - guardandomi ancora con aria di uno che mi vuole menare - il Personaggio Misterioso se ne va, chiudendo il suo bel librone.

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