domenica 13 novembre 2016

Padre Pio

La mia prima parola è per te che scrivi, fratello. Ti sembra che per dolore o malattia tu ti debba allontanare dal tuo percorso: il percorso, il volere di Dio su di te? Lo posso capire, ma non accettare, perché Dio si serve sempre e comunque. Nel dolore, nella gioia, nella malattia, nella salute: sempre, qualsiasi cosa succeda nella vita. Anche se so che per l’uomo è veramente difficile fare ciò che Dio vuole, e seguire la volontà di Dio e non la sua. Ti chiedo, fratello, di non allontanarti dal tuo cammino. Dio dona la sua parola attraverso te all'uomo: parola che tu ricevi da noi santi, o da chi lui vuole che ti si presenti. Ma se ti perdi nella tua vita, nel tuo dolore, nei tuoi pensieri, allora tutto si ferma. Forza, fratello e avanti!
Per voi che non mi vedete, come invece ha come dono questo vostro fratello, mi presento: sono Pio, se preferite Padre Pio. La mia lotta contro il demonio, contro la malattia e una salute precaria è stata tanta nella mia vita, come lo è stato il dolore che ogni notte mi infliggeva il nostro comune nemico. Ho affrontato la vita con fede e amore per Dio, anche quando sembrava che io fossi fuori strada e la stessa madre Chiesa mi aveva abbandonato. Non ho mai dubitato di Dio. Dell’uomo forse qualche volta, ma di Dio mai. E alla fine della mia vita la vittoria è stata completa: naturalmente grazie e solo per il volere di Dio, che nella sua grande misericordia mi ha voluto con lui in paradiso, nella vita eterna.
Io mi chiedo: cosa ne sarà di voi? Cosa succederà a voi, popolo: simili agli abitanti delle città dei popoli che Dio ha sterminato, per la loro crudeltà e pazzia di vita? Pazzia forse non è il termine giusto: il termine giusto è indecenza, immoralità. Conducete una vita immonda e senza freni né limiti, se non quelli del vostro non poter fare per mancanza di quello che è il servo del demonio, cioè il denaro. Contro natura, contro l’umanità, contro ciò che Dio ha creato e da voi voleva, contro tutto ciò che è sano e giusto: ecco come vivete. E i giovani crescono con ciò che voi gli insegnate. E mi viene da dire: Dio abbia pietà di voi e di loro!
Ma forse sto esagerando. Sì, perché voi uomini e donne di questo tempo, avete una giustificazione per tutto e su tutto. La vostra sapienza è tanta, siete davvero bravi! Peccato che i vostri libri, ciò che leggete, ciò che credete saggio e giusto, la maggior parte delle volte vi narrano menzogne scritte da altri uomini: alla caccia, come voi, di un sapere superiore, per sottomettere gli altri suoi fratelli. O per vivere una vita senza né regole né moralità o per sentirsi potenti, con le armi che costruiscono. O onnipotenti come Dio, capaci di dare la vita. Ma soprattutto - e di questo vi dovete rendere conto - siete capaci di dare la morte. Perché nonostante il vostro fare, il vostro sapere - cari saggi uomini - la vita finisce: la morte arriva, le malattie crescono, sempre più imbattibili e incurabili. E se non ve ne siete accorti, negli ultimi tempi la vita dell’uomo si è accorciata: come sarà?
Voi sapete tutto, sconvolgete tutto, aggiustate e guarite tutto: ma la vita dell’uomo si accorcia. I vostri nonni, che magari avevano fede, che andavano avanti con moralità e un alto senso della vita, loro sì vivono molto: ma voi? La verità è che senza Dio non c’è sapienza, non c’è vita, non c’è pace, non c’è nulla. Ed è verso quel nulla che voi state andando: conducendo i vostri figli, i vostri cari con voi. È triste per chi vi vede finire in questo malo modo. E' veramente triste, ed è diabolico, il fatto che non ascoltate ciò che da tempo ormai vi viene detto, e continuate imperterriti sulla strada della vostra fine: ormai talmente inquinati, contaminati dal Male, che solo Dio può mettere fine a questa devastazione. Ma se fossi in voi, prima che la giustizia divina arrivi - come un ladro nella notte, all'improvviso - cercherei di porvi un rimedio. Per vedere se Dio ancora ha voglia di ascoltare voi, figli, che ve ne siete andati da lui: lasciando il padre per andare con il vostro ingenuo e diabolico credo e pensiero di vita. Sì, potete fare tanto se volete, e cercare di salvare voi e i vostri figli. Ma lo dovete volere: dovete pentirvi di ciò che siete, cambiare vita e vivere secondo le leggi di Dio. E amare Dio con il cuore, con la preghiera e con il vostro pensiero, senza mai dimenticarsi di lui - il nostro Creatore - che per noi vuole solo il bene. Mentre chi ascoltate ora, per voi, vuole solo il male e condurvi là dove Dio non vuole.

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