domenica 28 agosto 2016

il MIsterioso

Il personaggio misterioso, questo vescovo - sul suo trono in oro e velluto rosso, il pastorale e questo grande libro - mi appare e si avvicina, tanto che io riesco a percepire ciò che dice. Apre il librone della vita dell’uomo e sceglie la pagina giusta, ma prima si presenta a tutti noi.

Eccomi di nuovo a voi: per volere di Dio vi leggo ciò che Dio, Padre onnipotente, vuole che io vi legga da questo libro, scritto da lui. Quindi figli di Dio, eccovi la sua giusta, saggia e misericordiosa parola, per tutti voi, uomini e donne del suo creato.

Eccoti, uomo, mia creatura. Eccoti! Arrivato a un punto del tuo cammino, della tua vita, a dir poco pericoloso per te, figlio mio e per le generazioni che a te seguiranno. Figlio: sempre più ateo, sempre meno credente in me, Dio e sempre più perso in altri credi - devastanti e pericolosi - che parlano di morte, violenza e distruzione. Che parlano di odio, di ira, di guerra santa e giusta. Mentre io ti parlo di amore e pace, io ti parlo di umiltà e obbedienza alle mie leggi. Ma tu, figlio mio, queste leggi le ritieni fuori moda, fuori periodo. E allora fai di me, tuo Padre, un vecchio malato e fuori moda: non consideri la mia saggezza, ma mi ritieni ignorante e fuori tempo. E ascolti te stesso, anzi peggio: ascolti chi ti sta dicendo di distruggere te stesso e il mondo intero, allontanandoti da me: dal cammino che io, tramite Abramo, ti ho tracciato e tramite mio Figlio, Gesù, ti ho insegnato.
Quanto, in questi anni, attraverso la parola dei miei messaggeri ho cercato di farti cambiare strada: attraverso Maria, madre di Gesù, quante raccomandazioni per farti tornare alla preghiera, alla vita mite e umile dell’uomo saggio! Quante occasioni hai, figlio, di vedere davanti a te il mio operato, il mio creato. Ma tu vedi solo il male, perché il Male stesso ti ha accecato: al punto di farti volere la morte, la distruzione, la pena per ogni tuo fratello o sorella che ti ostacola la strada, per arrivare alla conquista del potere o ad avere tanto denaro che ti permetta una vita agiata e sopra ad ogni altro, su questo pianeta che io ho creato per te.
Bene! Io, figlio, ti dico: Nonostante tutto, io credo ancora in te. E finché uno solo di voi tutti crederà in me, altri saranno salvati. Questa bilancia, però, si sta velocemente spostando verso la carenza di fede, sempre più pesante e feroce. E la vera fede in me, Dio onnipotente, sempre più rara e difficile da trovare. La sabbia, dentro la clessidra del tuo tempo, uomo, scorre veloce verso quella che è la tua fine. Sì, figlio, la tua fine: la fine dell’uomo malvagio e vinto dal demonio, che lo ha reso suo servo. La fine di tutto ciò che il demonio ama e di tutto ciò che tu, uomo - che chiamo figlio - hai creato e innalzato contro tuo padre: per distruggere la saggezza, l’amore, la misericordia. E sopprimere il povero, invece di aiutarlo a rialzarsi.
Bene, ti dico: Nei poveri, nell’uomo umile, nell’uomo saggio e obbediente alle mie leggi: là potrai ritrovarmi, quando vorrai. E se vorrai, potrai ancora salvare te stesso e i tuoi cari, con la tua preghiera e la tua fede. Prima che la mia ira si abbatta sulla tua vita, sul tuo mondo: e di ciò che tu ami non rimanga nulla.
Detto questo: chiuso il librone, alzatosi dal trono, preso il pastorale si è allontanato, finché non l’ho più visto.

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