sabato 21 maggio 2016

santa Rita (Cascia)

Salve a tutti. E' d’obbligo, credo, che per voi che non potete vedermi, ma che leggerete queste mie parole, io mi presenti: sono Rita. O se preferite, santa Rita da Cascia. E Dio, nella sua immensa e infinita misericordia, mi permette di parlare a voi, uomini e donne di questo tempo. Tempo che vede l’uomo, la donna, allontanarsi da Dio e da tutto ciò che è giusto, è sano, è vero, è amore e morale. Nonché tutto ciò che Dio ha dettato e insegnato all’uomo, tramite i suoi saggi e profeti, tramite suo Figlio, Gesù: venuto come uomo in mezzo a noi, morto con l’ultimo degli uomini e risorto, per volere di suo Padre, Dio onnipotente, sconfiggendo così la morte.
Questo mondo, così come lo state rovinando, è volto alla distruzione. Non alla sua, in quanto terra è e terra rimarrà, ma alla vostra: di voi, figli di Dio, fratelli e sorelle che abitate e violentate questa terra, ogni giorno, bagnandola con il sangue dei vostri fratelli e sorelle più deboli e poveri. Certo voi dite: Meglio loro che noi. Questo è il pensare dei superbi, questo è il pensare dei prepotenti, questo è il pensare degli egoisti: questo è il pensare di chi andrà davanti al giudizio di Dio e tacerà, perché non avrà niente da portare a sua discolpa. E la pena sarà grave, perché grave è la colpa. Non c’è colpa più grande dell’abbandono di chi soffre, di chi è in difficoltà: del povero, del fratello bisognoso, dell’ammalato. Non c’è più grande colpa, di non essere caritatevoli verso chi ha bisogno. Per non parlare della vostra mancata fede, la vostra mancata fiducia in Dio. O addirittura, c’è chi di voi se ne fa beffa.
Non c’è vita senza amore, non c’è pace senza fede nel Dio della pace. Non c’è fratellanza, se non si crede in chi ci dice: Ama il prossimo tuo come te stesso. Non c’è felicità senza Dio: ed è inutile che la cerchiate con i vostri soldi, con i vostri ori, con il vostro vivere sopra tutto o a tutti, perché non sarete mai felici e vi ritroverete soli. E i vostri figli, se mai ne avrete, saranno soli se non gli farete conoscere Dio: e avranno paura nella vita, della vita. E faranno cose di cui potrebbero pentirsene. E sarà solo colpa vostra, genitori degeneri, che invece di insegnare ai vostri figli ad andare in chiesa li portate altrove, per la vostra pigrizia o per il vostro egoismo.
Io, Rita, eletta santa dei casi impossibili, vi dico che sto pregando - ormai da tempo - Dio, che non colpisca l’uomo con la sua ira. E sto pregando Dio che fermi il demonio, che attacca così prepotentemente e ferocemente l’uomo. Ma Dio dice: E' l’uomo a volerlo, e non posso andare contro la sua volontà. Che Dio abbia pietà di voi tutti. E spero che le mie preghiere, e l’intelligenza che Dio vi ha donato, riescano a farvi cambiare questo modo di vivere: e possiate tornare a Dio, come il figlio pentito torna al padre. Ricordate queste mie parole o ve le ricorderete nel giorno del giudizio: Tornate a Dio, come il figlio perso ritorna al padre, con cuore umile e sinceramente pentiti, perché questo è l’unico modo di salvare voi e i vostri cari. Dio vi benedica.

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