domenica 23 agosto 2015

Padre Pio

Popolo di Dio, alzati dal tuo torpore! Popolo di Dio: la tua fede dove è? Popolo di Dio: dove avete lasciato i vostri pastori? E dove sono i veri pastori: quelli che ascoltano lo Spirito di Dio, invece di ascoltare se stessi? Popolo tutto: dove stai andando, sbrancato, all’inseguimento di cose che hanno portato altri popoli alla distruzione, prima di voi? Questo benessere assoluto: alle spese di chi invece non ha di che bere, di che mangiare, di che vestire, di che curarsi. Ma certo a voi, popolo, del mondo - di quella parte del mondo ricca - a voi questo non interessa. Mi presento a voi: io sono Pio, Padre Pio, umilmente a servizio di Dio e della Chiesa. La mia obbedienza mi ha portato ad essere qui: al fianco di Gesù, di Maria, nel paradiso. O se preferite, nella vita eterna. Obbedienza a Dio, e anche alla Chiesa: anche quando la stessa mi aveva rinchiuso. E' troppa la volontà dell’uomo dentro la Chiesa, ed è troppo il potere dell’uomo dentro la casa di Dio. Ed è sempre meno l’ascolto dello Spirito Santo: che invece dovrebbe guidare ogni pastore, ogni uomo. Troppa burocrazia all’interno del tempio di Dio, troppa formalità. E poco ascolto a chi soffre, a chi ha bisogno. I nuovi pastori del futuro, escono dai seminari con solo leggi, letture, libri: tanta forma e cultura sui libri. Ma senza parole da offrire a chi soffre, senza - passatemi il termine - elasticità dell’anima e dello spirito. Che ti guida ad abituarti, adattarti e adattare la legge di Dio al momento della storia che si ha di fronte: all’uomo, alla donna, con cui si parla. A chi, ansioso di conoscere Dio, aspetta la parola di chi Dio conosce: dimostrando la sua umiltà, e la sua carità di spirito e di cuore. Umiltà, carità, ascolto dello Spirito di Dio, e amore e fede in lui e nel suo creato: perché solo così si serve Dio. Voi, pastori, dovreste andare tra il popolo e richiamarlo ai suoi doveri: dovreste spiegare al popolo che in questo modo, così facendo, non andrà da nessuna parte: se non verso un benessere transitorio e fuggivo, che ben presto si trasformerà o si è già trasformato - per molti - in noia e trasgressione, alla ricerca di paradisi artificiali, in cui fuggire: perché chi ha fame con un pane è felice, chi ha tutto non è mai felice se non ha sempre di più. Il Male ti guarda uomo, donna, e sa già che ti ha nelle sue mani. Lavora sulla mente dei malvagi, suoi alleati, per creare sempre più strumenti di morte e distruzione. E i nuovi strumenti sono quelli del piacere sintetico: di sostanze in grado di portare l’uomo fuori da sé stesso, e di distruggerlo nello stesso momento. Voi, pastori di Dio, dovreste dire al branco che i lupi stanno razziando gli agnelli: i vostri figli, senza pietà. Senza pietà, uomini e donne muoino nelle guerre o per la pazzia dell’uomo. Senza pietà, tante vite verranno falciate. E Dio non può fare nulla: perché siete voi a volerlo. E contro il vostro volere non andrà mai, per la libertà che lui ha donato all’uomo. Il popolo cristiano è separato. E voi, cattolici, che servite Dio e suo Figlio, Gesù: vi siete allontanati dal vostro cammino, seguendo le correnti della attuale vita, perché se no vi sentite esclusi. No, non è così che si serve Dio: sentendosi a posto perché alla Domenica si è andati alla santa Messa. E il resto dei giorni: cosa fate, chi servite? Io, Pio - uomo duro, detto da tanti, ma sincero e di grande cuore - vi dico che se non fate qualcosa, per invertire questa corsa, tra non molto tempo ci saranno tante vedove. Tante madri piangeranno i loro figli, i loro mariti. E il vostro benessere sarà ridotto in polvere, cenere, su cui verserete lacrime. E allora, forse, pregherete Dio di allontanare da voi questo dolore. Non è mai troppo tardi per pentirsi, per cambiare, per voltare pagina nella vita. E imparare a guardare al fratello, alla sorella, che hai di fianco: ad ascoltarlo, aiutarlo, senza lasciarlo andare nell’incubo della solitudine e del dolore spirituale. E voi, pastori: siate da esempio al popolo. Siate portatori di parole giuste - parole di Dio - non di leggi dure e che allontanano da Dio! Perché la parola di Dio - di suo Figlio, Gesù e di Maria santissima, sua madre - è una parola di perdono, umiltà, carità e aiuto. E questo, se volete essere dei veri pastori, non dovete dimenticarlo mai.

1 commento:

  1. Sono voci solitarie quelle che come te sentono una grave difficoltà nel modo in cui gran parte del clero svolge il suo ruolo , attento forse alle pecorelle che ancora seguono il sentiero tracciato , mentre la gran maggioranza di esse se ne è andata da una altra parte .
    Di queste pecore quasi nessuno si preoccupa concretamente ( salvo il grandissimo esempio di Papa Francesco ) , e la Chiesa appare come un relitto chiuso nei suoi riti
    e le sue abitudini . Manca un reale sforzo ad immergersi nel mondo andando soprattutto dove c'è il dolore e più le anime cercano Dio , soprattutto quelle che nella solitudine subiscono gli affanni della vita .
    In questi ultimi anni sono stati dati nelle Chiese vari messaggi ai fedeli di fare testimonianza nei confronti del prossimo . Ma non è con un solo messaggio che noi cristiani sappiamo trovare le parole giuste ed i momenti giusti per coinvolgere altri sul cammino verso la fede . L' esempio deve venire dall' alto , da chi ha una veste di autorevolezza . Inoltre bisogna in un mondo sempre più complesso organizzarsi , allearsi , confrontarsi , discutere .
    Credo anche che per quelle pecorelle smarrite serva un linguaggio laico , non quello tradizionale della Chiesa . Credo di aver dato un esempio di questo nel mio sito
    https://sites.google.com/site/ritrovarelaluce che ho costruito nella ingenua speranza di trovare non solo qualche decina di lettori .
    Siamo in tanti cristiani ad avere costruito dei siti personali ......... Ma ahimè quanti ci leggono ? Anche qui bisognerebbe organizzarsi , collaborare , altrimenti il nostro lavoro è vano .
    Mi piacerebbe instaurare un dialogo a questo proposito .
    Se vuoi puoi trovarmi a ritrovarelaluce@libero.it

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