lunedì 24 novembre 2014

Gesù

Fratelli e sorelle, sono a voi; e vi porto la mia parola, la parola di Gesù, Figlio di Dio: mio Padre e vostro Creatore. Quanta noncuranza, quanto poco ascolto, l’uomo mostra nei confronti di ciò che Dio dice: nei confronti di ciò che Dio, tramite i personaggi del suo regno, vi manda a dire. Mi meraviglio che ancora, con voi, fratelli e sorelle, non si possa parlare di pace, di fede, di amore verso il prossimo. E mi meraviglio che la vostra cervice sia così dura: da non riuscire a capire - a comprendere - che la preghiera, l’affidarsi a Dio, è l’unico modo per poter vivere la propria vita con serenità e pace. Sì, fratelli e sorelle, serenità e pace: anche nei momenti ove tutto sembra andare storto, o ove il dolore può essere tanto. In questi momenti, infatti, l’uomo si sente solo, e solo in questi momenti l’uomo si rivolge a Dio: con promesse di preghiera, di fede, di conversioni, che molte volte - sia che ottiene ciò che vuole o che non l'ottenga - non vengono mantenute. Dio vi conosce. Io, suo Figlio, vi conosco. E molti di voi sono come Giuda: pronti a tradirmi con un bacio. Questo è grave. E questo, ancora oggi, l’uomo lo porta come un peso sulla schiena: un peso che se si fosse veramente affidato a Dio, avrebbe ormai lasciato nel passato della sua vita. Invece, quel bacio che mi tradì - quel bacio, simbolo d’amore, che mi condannò - invece era il doppio essere dell’uomo: che ancora oggi, in tanti casi, bacia con la bocca e uccide con le mani. Io vi dico, fratelli e sorelle: ascoltate il vostro cuore. E allineate la vostra mente con il vostro cuore, in modo che quando il cuore vi parlerà di Dio, voi lo sentiate e lo ascoltiate. Perché Dio parla nel cuore di ogni uomo - senza segreti, senza veli, senza falsità - e gli promette amore, pace e protezione. Protezione dal Male, che vi insegna a baciare con la bocca e a crocefiggere con le mani: come è successo con me, immolando così l’agnello privo di odio, per l’odio di chi è accecato dall’ira e dal desiderio di morte e di persecuzione, nei confronti dei propri fratelli. E' ora che questo dominio del Male sull’uomo finisca, e che i lupi non distruggano più - mai più! - il gregge di Dio. E' ora che i pastori ritornino a capo del gregge, con il consenso del gregge. E questo lo possono fare solo se ascoltano lo Spirito Santo, e non la loro volontà. E' ora che le famiglie si riuniscono in una grande forza di preghiera, contro il Male: che preda i loro figli, le loro vite, con cattiveria e ferocia inaudita. E' ora che il figlio smarrito ritorni al Padre. E che i suoi fratelli siano pronti a riceverlo: con ogni onore e gloria, per colui che torna dopo avere camminato verso la geenna. Per poi vedere la luce, riconoscere il calore del vero amore, della giusta strada, che lo ha ricondotto al Padre: Dio, Padre. E' ora che il mondo intero si prodighi per la pace di tutti gli uomini: dimenticando l’odio e le disuguaglianze che l’uomo ha creato, per fare sì di essere diverso da ogni suo fratello. E' ora che il popolo ritorni a Dio - anzi direi, incontri Dio - e con le parole dei profeti e dei sacerdoti, ritrovi la giusta strada, il giusto modo di vivere e di pensare. Abbandonando la zizzania che affoga la sua vita, come un infestante, togliendogli spazio per l’amore e per la vita serena e in pace: la pace che solo Dio - unico e vero Dio - può dare all’uomo. Infine, a voi che flagellate, colpite, vittime innocenti - per il vostro pazzo e insensato credo - a voi dico: siete come animali. E come tali perirete: tra urla, strazi e stridore di denti, perché su di voi la giustizia divina scenderà implacabile. E come un ladro nella notte vi porterà via, in modo che nessuno di voi si ricordi. Pentitevi e sarete salvi, perseverate in ciò che fate e sarete colpiti.

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