lunedì 22 dicembre 2014

Padre Pio

Fratelli e sorelle, eccomi di nuovo a voi, in questo periodo di gioia e di festa, che conduce alla festa della nascita di nostro Signore Gesù. Mi presento: sono Pio, Padre Pio. Non vi sembra incredibile, vi chiedo, l’umiltà, la grande povertà, in cui Dio – l’Onnipotente, il Re di tutti i re, il Creatore del cielo e della terra e di tutto ciò che circonda; Dio, l’unico vero Dio - fa nascere suo Figlio come un uomo, come l’uomo che lui ha creato? E come uomo, nasce da una donna: Maria, che nella sua grande umiltà e obbedienza ha detto sì, allo Spirito di Dio, che tutto può. Che grande fatto è stato la nascita di Gesù, Figlio di Dio! Che grande cosa: tanto grande che tutto il mondo ne era a conoscenza della nascita di questo bambino. E i potenti, i malvagi, già lo temevano ancora prima della sua nascita: ricoprendosi di fatti gravi e violenti, di sangue di innocenti vittime, versato solo per evitare che il Figlio di Dio nascesse. Nonostante le avversità e le malvagità, il Figlio di Dio, Gesù, è nato: povero, in un'umile dimora. E' nato come un figlio di un pastore, nella povertà; ed è cresciuto come il figlio di un artigiano, fuggendo di città in città. Perché perseguitato dallo stesso Male, dallo stesso credo dell’uomo, che anche oggi sta facendo vittime tra i più deboli. Nasce il Re della pace, dell’amore, dell’uguaglianza, della giustizia e fraternità: nasce il Figlio di Dio. E l’uomo malvagio, pauroso - per il suo potere, per il suo impero - cerca in ogni modo di eliminarlo, fin da bambino: ma non ci riesce, perché ancora non era volontà di Dio. Ancora oggi le parole pace, giustizia, libertà e fraternità, e amore per il prossimo, spaventano l’uomo. Pensare che Gesù, duemila e più anni fa, è nato per questo e per questo è morto. Fratelli e sorelle, facciamo festa per la nascita di questo bambino: tanto umile quanto potente! Gioiamo. E immaginiamolo dentro alla sua culla, ove con il suo primo vagito disse al mondo intero che lui era Gesù. E tramite lui, Figlio di Dio, Dio avrebbe mostrato il suo potere. Immaginiamolo amato e coccolato dai suoi genitori, come ogni bimbo dovrebbe essere al mondo. Immaginiamolo felice, tra le braccia della sua mamma. E pensiamo che in questo Natale, in questa occasione ove ricordiamo la sua nascita, anche noi potremmo ridonare il sorriso a un bambino. Che noi, uomini e donne, portando pace nel mondo intero, potremmo proseguire l’opera di Gesù: perché dietro ad ogni uomo che porta pace e giustizia vera, c’è Dio. E invece di strappare bambini alle loro famiglie, tramite guerre e violenze, portiamo pace e amore: come Gesù ha portato a noi, tanti e tanti anni fa. Vi ricordo che un cristiano ha l’obbligo, nella vita, di essere coerente al volere di Dio: ascoltando la sua parola e rispettando i suoi comandamenti. Perché un cristiano cattolico deve rappresentare ciò che Dio insegna, e che ha insegnato tramite il suo Figlio, Gesù. E un cristiano, ogni giorno, dentro di lui, dovrebbe sentire nascere Gesù: portando pace e fede nel suo cammino di vita. Fratelli e sorelle, nella gioia del Natale, nel festeggiare questo bambino, Re del mondo: ricordiamoci che il mondo, tutto il mondo, ora più che mai ha bisogno di noi cattolici, per riportare pace e per dire basta alle violenze, e agli abusi di prepotenza di certi potenti. Auguro a tutti un sereno Natale, pieno di opere buone. E anche un po’ di sacrifici, da offrire a Dio, per chi non può gioire in questo giorno come noi tutti.

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