lunedì 14 aprile 2014

Il personaggio misterioso

Ancora una volta mi appare il personaggio misterioso, con il suo grande libro. Apre il libro, osserva la pagina e si mette a leggere ciò che in quella pagina è scritto. Caro messo di Dio, eccomi a te con l’ennesima pagina del libro della vita dell’uomo. Ma se mi permetti, prima di incominciare questa lettura, vorrei pregarti di essere un po’ più ligio ai tuoi doveri di messo celeste, per non fare mancare la parola di Dio e del suo regno a chi ne ha bisogno, e a chi la vuole leggere. Dopo questa piccola parentesi, leggo da questa pagina ciò che Dio, Padre, vuole che il figlio conosca: Cari figli e figlie, ancora alle prese con quelli che sono i vostri peccati peggiori, le vostre tentazioni. Da quando mio Figlio, Gesù, è salito sulla croce - per mia volontà - per i vostri peccati devo dire mio malgrado, anzi direi vostro malgrado, che non è cambiato nulla per voi. Il sacrificio di mio Figlio sembra essere vano davanti a tanta perversione, odio, ira, lussuria, accidia - e questa, anche di voi molti cristiani - gola, superbia, ecc, ecc, che da generazioni infestano l’uomo e il suo mondo, portandogli via la vita: sì, la vita eterna. Privandolo della sua coscienza, del senso del bene e del male: rendendolo un essere senza cuore e senza sentimenti puri, ma semplicemente un automa venuto sulla terra per conquistare, devastare, uccidere e comandare sul fratello più debole: su quel fratello che, provato dalla vita e dal Male, rappresenta mio Figlio, Gesù. Siete tutti bravi a puntare il dito su chi - secondo voi - sbaglia. Ma non vedete il vostro sbaglio, il vostro errore, i vostri peccati: che per molti di voi sono diventati modo di vita e di divertimento, scendendo sempre di più in quel baratro che il demonio vi ha aperto: che ogni giorno, ogni momento, vede cadere tra i suoi artigli centinaia di uomini, donne, ragazzi e bambini. E voi? Voi che pensate di sapere tutto, cosa fate? Piangete davanti al dolore, se vi tocca da vicino. Se invece tocca ad un altro, molte volte lo ignorate: facendo magari qualche commento sopra, perché certo voi avreste saputo fare di meglio. Uomo ignaro e ignorante, sei come il ciuco che tira il carro: non ragioni. E ti cibi della tua ignoranza di fede, e di amore verso chi ti ha dato la vita. E a volte - anzi, diciamo spesso - incolpi me, tuo Padre, il Padre di tutti i padri, colui che ti ha dato la vita, di tutto ciò che di peggio ti succede. Invece di guardare, anzi di guardarti: guardare la tua vita e guardare te, uomo, donna, padre, madre e quello che stai dando ai tuoi figli, ai tuoi cari. Se ti soffermassi su questo, ti accorgeresti che tutto ciò che gli stai dando è inutile: perché non insegni loro a credere in Dio, ad amare Dio, a parlare con Dio. Sì, uomo, con me: che sono tuo Padre. E tu sei mio figlio: io ti ho creato, io ho creato il mondo che tu abiti, io ti ho dato la libertà di pensiero e ti ho lasciato libero di scegliere. Ma tu, ora, non dai questa scelta ai tuoi cari, perché gli insegni la tua volontà, e non gli fai conoscere la giusta e vera via: quella che io insegnai ai tuoi avi, la via della fede. Piangi, ti dimeni, maledici e incolpi me di quello che di peggio ti succede. Ma io ti chiedo: Tu mi conosci? Perché io non ti conosco. Tante sono state le parole che ti ho fatto pervenire tramite profeti, tramite anche chi scrive ora, ma la tua risposta è sempre nulla, vuota: Staremo a vedere. Mah, sarà proprio così? Sei diventato come parassita: vivi succube di questa società, nutrendoti dei suoi sbagli - facendoli a sua volta anche tu - dando così altro nutrimento ad altri. Bene, io ti dico: questa società è perversa, non ha più valori umani. Ben pochi ormai sono gli uomini e le donne di fede, e che vivono secondo le mie leggi: non dico cristiani, ma dico secondo le mie leggi. Una piccola rocca, una piccola fortezza: che resiste agli attacchi del Male, che vuole spazzarla via. Se ciò succederà, per te uomo, sarà la fine. E conoscerai la mia ira, che già si manifestò con il grande diluvio. Continua, uomo, a prendere tutto con leggerezza e con ignoranza - come se tutto, per te, è scritto e tutto per te è noto - ma ti dico che il Credo che hai adesso, le tue ragioni, la tua voglia di denaro e di successo, non ti porteranno altro che alla tua fine. Detto questo, il personaggio misterioso chiude il suo libro. Perplesso e attonito, si alza dal suo trono e se ne va, senza proferire altra parola.

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