mercoledì 16 aprile 2014

Gesù

Dimmi uomo, donna, voi che siete mio fratello e mia sorella: quante volte ancora pensate di tradirmi? Ogni giorno, in ogni momento, voi - con il vostro fare, il vostro agire - mi tradite. Non una volta sola sono stato tradito dall’uomo: Giuda mi tradì, allora, ma Giuda è stato l’inizio; l’inizio di una lunga serie di tradimenti da parte dell’uomo che, in tutti i secoli dopo la mia morte e resurrezione, mi hanno tradito. Oggi più che mai, voi mi tradite e mi condannate, ancora una volta, alla dura e dolorosa croce: con il vostro fare, ma anche con il vostro non fare; perché voi per portare la pace, la fede, la parola di Dio, nel vostro mondo non fate proprio nulla. Vi lasciate trascinare dalla corrente, vi lasciate guidare dalla vostra voglia di strafare, di essere superiori persino a Dio, mio Padre. E invece di pregare Dio, perché ripari ai vostri sbagli, lo denigrate, lo ripudiate e lo ignorate: tanto che, nella vostra superbia, pensate di non averne bisogno. Io vi dico: Non fate un respiro se Dio non vuole, ricordatevelo! Basterebbe un solo suo dito, un suo soffio, per farvi sparire nel nulla per l’eternità. Perché gli inferi sono il nulla, ove l’uomo scompare, nel dolore eterno della sua arroganza. Ancora oggi mi fareste salire su quella croce, non capendo - come allora - che la pace, l’amore, il bene, devono trionfare tra fratello e fratello; e che Dio - solo Dio, e unico Dio - sconfigge la morte, ridando la vita. Avrete certo capito che sono Gesù, Figlio di Dio. E ancora - come ho già detto altre volte - se mio Padre me lo chiede, sono disposto a risalire sulla croce, per salvare te, uomo. Ma ora non c’è motivo per cui io subisca così indegna e dolorosa morte: perché tu uomo, mio fratello, non meriti questo. Tu, uomo, devi capire da solo che non puoi andare oltre senza Dio; e che tutto ciò che ti porta lontano da lui è malvagio e perverso, e ti conduce alla fine eterna. Certo, non credi in Dio, perché Dio ha delle leggi severe e sagge da rispettare. Allora, dimmi: dove ti ha portato il non rispettarle, in questi anni di trasgressione che hai vissuto? Dimmi, dove? Guardati: hai persino paura di vivere. Hai paura di tuo fratello, hai paura di affrontare la vita, e per questo cerchi di dominarla: con il potere del denaro e della tua ira. I tuoi figli vivono in un mondo precario, dove la violenza è di casa, e non c’è alcun rispetto per la vita. Le malattie spopolano, e tu nel curarne ne crei altre; e l’incredibile è che sperimenti sui tuoi fratelli ciò che più crea dolore e uccide, per potere conquistarli con la paura e la violenza. Direi che nel tuo grande progresso - caro fratello - ove hai stravolto tutto il creato e le leggi che Dio ti aveva dato, non hai creato nulla, se non la tua distruzione. Anche voi, cari cattolici o cristiani - che perlomeno così dite di essere - state facendo veramente poco. E quel poco che fate, a volte, è per averne un tornaconto: che non è solo la vostra salvezza eterna. Che sarebbe il giusto premio, se foste veramente miei fratelli: se vestiste veramente l’umiltà e la saggezza del giusto; e se apriste la vostra porta, la vostra mensa, al povero; se la carità fosse il vostro fare, e il credere in Dio il vostro pane. Ma purtroppo anche voi, come il mondo intero, da Dio vi siete allontanati. Nel prossimo ricordo della mia resurrezione dalla morte, pensate a quanto è grande Dio, e il suo amore per l’uomo. E pensate che solo Dio vince la morte e salva l’uomo: come ha salvato suo Figlio dalla morte, che l’uomo gli ha inflitto.

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