lunedì 24 marzo 2014

Padre Pio

Salve a voi, fratelli e sorelle. Sono Padre Pio: mi presento ancora a voi, per bontà e concessione di Dio Padre, per portare a voi tutti una parola di fede e d'amore per e verso Dio e il suo regno. Guardandovi, guardando il vostro fare, il vostro operare, sentendo il vostro pensare, mi viene da chiedervi: cosa state facendo? Dove, state andando!? E a che cosa credete, nella vostra vita così scombinata e pazza, lontano da Dio? Vi rendete conto che ogni giorno che passa, ogni istante che passa, vi avvicinate sempre più alla pena eterna? Forse questo non vi spaventa? Allora pensate alla pena che lascerete da portare, qui sulla terra - sulla stessa terra che voi calpestate - alle generazioni che vi seguiranno. Perché del vostro ozio di fede, del vostro sconosciuto amore per Dio, del vostro vagare come animali, in cerca solo del vostro piacere o della vostra sazietà sulla terra, voi ne pagherete le conseguenze nel giorno del giudizio. Ma i vostri cari ne pagheranno già le conseguenze in vita, per espiare ciò che voi ora gli state dando da espiare, cioè le vostre colpe. Dio è buono e misericordioso, Dio salva l’uomo che si pente, perché è il figlio smarrito che ritorna al padre. Ma bisogna pentirsi, fratelli e sorelle, bisogna dimostrare a Dio che ci si vuole pentire: che il nostro cuore è stanco di ira, odio, guerre e violenze; che siamo stanchi di seguire falsi idoli, falsi dèi - come il denaro, il successo o la voglia di superiorità - con una superbia tale da cercare di imitare Dio, nella creazione e nel dare la vita. E questo è solo da pazzi, è solo da persone che non vedono cosa e dove sta andando il mondo, che hanno modificato: un mondo ove ancora i bambini muoiono di fame, e di malattie che voi - potenti della terra - potreste curare facilmente, e che negli stati ricchi non esistono neanche più. Negli stati ricchi. Ditemi: perché questa differenza - stati ricchi e stati poveri - non siamo tutti fratelli, forse? No, certo: per voi non è così. E allora costruite armi, e create farmaci per curare le malattie che voi avete creato; e non date acqua e cibo a chi ha fame: è veramente una cosa raccapricciante. Chi vi chiede cibo e acqua è vostro fratello, e Dio ve ne chiederà conto. E voi, cosa gli direte? Che eravate troppo presi a combattere guerre, per il dominio del mondo? Che eravate intenti a fare denaro, o ad arricchirvi alle spalle del prossimo? Credetemi: nessuna delle vostre scuse vi salverà. Avete perso la ragione per inseguire il successo, il potere; avete perso l’unica strada maestra, l’unica guida - fonte di bontà e di saggezza - avete perso Dio. E lui, se non chiedete perdono, ha perso voi. Con il vostro fare state distruggendo il pianeta - che ormai è al limite delle sue risorse - e invece di lasciare che la natura faccia il suo corso, cercate di imporvi anche su di essa: modificando il clima, il suolo, gli spazi, gli animali e l’aria. Ma io vi avviso: in un giorno, non troppo lontano, tutto questo si rivolterà contro di voi; e allora conoscerete l’Apocalisse, e l’ira di Dio e del suo creato. Riuscite a vivere e andare avanti, perché ancora ci sono fedeli a Dio, che pregano; perché ancora ci sono interi conventi di suore che pregano per questo mondo, da voi inquinato; perché ancora, ogni giorno, la Messa in qualche chiesa viene detta. E vi conviene fare in modo che questo non cessi mai: perché il mondo può stare un giorno senza sole, ma non un giorno senza Messa. Siete veramente il peggior popolo che Dio potesse avere. Come Sodoma e Gomorra, anche voi, se continuerete per questa strada conoscerete la sua ira. Guardate i vostri giovani: senza idee, senza meta, senza speranza. Guardateli. E se non vedete le loro paure, il loro vestire da buffoni, e la loro mancanza di una guida - di un Padre, che sia un vero padre - allora vuole dire che siete ciechi e sordi, inglobati dalla società serva del demonio: che ogni giorno vi parla, attraverso i suoi mezzi di comunicazione, distruggendo la vostra vita e quella dei vostri figli. Tante sono le sciagure, e i dolori, che aspettano voi e i vostri cari. Ma il dolore più grande, è il dolore di un Padre che non vede il figlio tornare: ma che, anzi, lotta e combatte contro il bene, la pace e l’amore per Dio, Padre onnipotente. Senza amore per Dio non si vive; senza l’amore di Dio non si vive, ma si segue la corrente demoniaca, che porta voi e il vostro mondo alla distruzione. Beato l’uomo che ha Dio nel cuore, perché davanti a Dio sarà salvato.

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