sabato 11 gennaio 2014

Rita da Cascia

Cari figli di Dio, cari fratelli e sorelle, eccomi: ritorno a voi, con un messaggio che Dio ha permesso che vi portassi. Un messaggio del regno di Dio, come tanti altri che avete ricevuto, e che come gli altri vi chiedo di ascoltare. Io sono Rita, Rita da Cascia. Alcuni di voi mi conoscono, altri forse no o un po' meno. Io, Rita, per voi uomini sono la santa dei casi difficili, impossibili, e per questi a me vi rivolgete. Non è un caso che oggi sia io a parlare a voi. No, non è un caso. Siete talmente sordi e ciechi, che il buon Dio sta cercando di farsi ascoltare in ogni modo possibile, senza ledere il vostro libero arbitrio. Anche se, per voi, si sta dimostrando una libertà letale. Dunque, fratelli e sorelle: io sono la santa dell'impossibile, perché con la mia intercessione presso Dio a volte riesco ad ottenere miracoli e guarigioni - o doni ancora maggiori, come conversioni - ma solo e comunque se Dio vuole, e se è sua volontà. In tutti i modi, in tutte le maniere, vi è stato detto che siete in pericolo; che il mondo è in pericolo. Ma voi, uomini e donne atei - ma purtroppo, anche voi che credete in Dio - sembrate sordi al richiamo del Padre, che chiama il figlio, nel momento che precede il suo oblio. E gli dice: Figlio, salvati! C'è ancora una speranza: debole come il lume di una candela, ma c'è questa speranza. Ed a questa dovete attaccarvi: con forza, con amore, con la vostra preghiera e lode a Dio. Perché sennò! Se no, sareti spazzati via. E questo, non tra centinaia di anni, ma a incominciare da subito. Anzi, vi dico: è già da tempo incominciato. La grande distruzione: il demonio che chiede il conto all'uomo. Ed ecco la fine. Non ci credete, vero? Lo so e lo sento. Come lo sa tutto il regno di Dio, che prega per voi, uomini e donne. Voi non credete, e guardate inerti finire la vostra vita terrena, finendo così anche la vostra vita. La natura, usurpata e sfruttata, vi è contro: tutto il pianeta, a incominciare dall'aria che respirate, vi è contro. E non basterà inventare farmaci, creare vite sintetiche e artificiali, fatte senza amore - e magari, invece, condannare la vita che Dio dona naturalmente - no, non vi basterà. Come non vi basterà la vostra cattiveria, la vostra voglia di onnipotenza: nulla vi terrà lontano da vostra sorella morte, la falce del Male che viene a chiedere il saldo del suo conto. Come è possibile - vi chiedo - che siate cosi stolti, cosi ciechi e sordi? Come è possibile che affidiate i vostri figli a un mondo come quello che state creando? Significa, forse, che non li amate? E voi, cristiani: siete diventati pigri, senza voglia di lottare per la vostra fede; senza voglia di lodare il vostro Dio, e di innalzare il vostro Credo al di sopra di chi vi impone il suo. E che, se continuate con la vostra accidia, vi sommergerà di frottole e parole: facendovi perdere la giusta strada; portandovi lontano da Dio: il vero e unico Dio, Padre onnipotente. Per Dio si lotta, in silenzio, con il rosario in mano; con una lode silenziosa e continua, per tutto quello che ci dona, per la cosa più grande che ci ha donato: il suo amore, e la gioia di poterlo amare. Per Dio si muore. Ma si risorge, se si è con lui: perchè lui tutto può; solo lui può salvare. E voi cristiani, questo sembrate averlo perso; e vi fate travolgere dal consumismo della vita comune. No, non si è cristiani perché si è battezzati o perché si va in chiesa alla domenica! Essere cristiano, vuole dire amare il prossimo: vuole dire umiltà, carità e perdono. E voi? Voi che passate davanti a chi ha bisogno, e non gli donate nulla; voi che lasciate che l'ira e la superbia vi guidi la vita: voi siete cristiani? Fate l'opposto di ciò che vi ha chiesto Dio, e vi dite cristiani. Non siete disposti a rinunciare a nulla, nemmeno del superfluo, e vi chiamate cristiani. Quando sarete davanti a Dio, Padre, provate a dirlo anche con lui che siete cristiani. E poi? Poi sperate nella sua misericordia. Così non va. Avete due strade davanti: la prima è lasciare che tutto proceda come ora sta andando, per finire nel baratro. La seconda è incominciare a pregare: a pregare e a ripregare Dio che usi la sua clemenza, la sua misericordia, su di voi e sui vostri cari. In modo che le pene future, prossime, vi vengano attenuate: con la speranza della vostra salvezza. Vi benedico e vi saluto, fratelli miei. E sempre sia fatta la volontà di Dio.

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