mercoledì 4 dicembre 2013

Francesco d'Assisi

Fratelli e sorelle, mi presento: sono Francesco, servo di Dio. Voglio esortarvi, incoraggiarvi - pregarvi, se ce n’è bisogno - a non perdervi sulla strada buia e oscura della mancanza di fede. Dell'aridità del cuore, del vostro cuore, verso Dio Padre. No, fratelli! Io non sono nulla per raccomandarmi a voi; ma questo nulla vi dice che se non amate Dio - non seguite Dio - siete ancora meno di me, che confronto a colui che tutto può sono nulla. Allontanatevi dalla fede, allontanatevi da Dio, allontanatevi dalla giusta via: e inevitabilmente precipiterete nel dirupo che il Male vi pone davanti, nella vita; precipitando - senza rimedio - nell’oscurità della vita. La vostra vita, che in mano al Male diventa una vita priva di senso e di utilità. Forse, per voi, una vita agiata: atta a non preoccuparsi di nessun altro se non di voi stessi. Direi, scusate: Che tristezza! E vi dico anche che Dio non vi giudicherà per gli ori che avete accumulato sulla terra, per la ricchezza che avete sulla terra; per il benessere, il lusso, che avete dato alla vostra famiglia. No, Dio, questo non lo terrà presente. Ma vi chiederà: Dimmi, cosa hai fatto per tuo fratello? E voi avrete paura a rispondere. Ma lui conosce già la risposta, e vi dirà: Vi ho mandato mio Figlio, nelle vesti del povero, del bisognoso; nelle vesti di vostro fratello. Vi ha guardato negli occhi, e vi ha chiesto aiuto. E voi lo avete abbandonato, dimenticato, lasciato alla sua sorte: non lo avete riconosciuto. Ebbene, io non riconosco voi. E allora dovete sperare nella sua eterna misericordia, o almeno di non avere fatto cose gravi ai suoi occhi. Certo, ora vivete e non ci date peso a ciò che dite: come se la vostra vita, la vostra vera vita, fosse questa terrena. Che invece non è altro che una piccola, insignificante, parentesi della vera vita: la vita eterna, che vi attende. Ho detto insignificante, perché la vostra - atei, alla ricerca della perfezione e dell’imitazione di Dio - è veramente una vita insignificante. Il tentativo, da parte vostra, di imitare ciò che Dio ha creato dimostra la vostra stupidità. In quanto in Dio dite di non credere, però non riuscite a creare ciò che lui ha creato, con la stessa perfezione e lo stesso equilibrio: un equilibrio naturale, che manomesso dall'uomo sta mettendo in serio pericolo il Pianeta intero. La debolezza dell’uomo esiste da sempre: l’uomo avaro di denaro, l’uomo che accumula beni e ricchezze e si allontana da Dio. E intere generazioni cadono - maledette - sotto i colpi del demonio, alleato di chi opera il male a suo favore: ostenta ricchezza, dimenticando i poveri; e distrugge il suo Credo, per far posto al credo del denaro. E' triste pensare che tutta l’intelligenza, che Dio ha donato all’uomo, sia sprecata per costruire strumenti di morte e distruzione; o per cercare di sopravvivere a ciò che l’uomo, con il suo progresso, sta facendo. E' triste, per Dio Padre, dover punire i suoi figli. E provocare a lui, che è bontà infinita, questo grande dolore. Dio salva chi si pente, chi si pente con il cuore. Dio salva anche il più grande dei peccatori, se si dimostra pentito veramente. Ma voi, nella rete del Male, come pazzi sostenete le vostre idee. E come bestie perirete. La gioia della fede, dell’amore per Dio e di Dio - la gioia di potere sempre contare su chi ti ama veramente, gratuitamente - la gioia di poter condividere, con chi ti sta vicino, un dolore, una gioia, una decisione da prendere: questa gioia, voi non la conoscerete mai. Ma sapete: c’è ancora una piccola comunità, un piccolo gruppo - che ogni giorno prende forza - di cristiani cattolici che in Dio credono, che Dio ama. E non è ancora troppo tardi per unirvi a loro, e trovare di nuovo la giusta via. Certo con sacrifici, certo con umiltà. Ma proverete il grande e immenso piacere di fare del bene ad un altro fratello o sorella. Che insieme al servire Dio, è la cosa più bella e gratificante che si possa fare nella propria vita terrena.

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