mercoledì 18 settembre 2013

San Francesco

Quanta tristezza nella vostra vita; quanta noia, quanto malumore e infelicità; quanto odio, ira; e a volte sgomento: quando guardate i vostri fratelli, le vostre sorelle, più poveri - meno fortunati di voi - e vi dite, per sentirvi superiori: No, io non sarò mai come lui; non sarò mai come questa persona, caduta sotto i colpi della vita; no, io sono migliore: a me non può succedere. È tremendo: ma proprio voi, che dite questo, siete già caduti più in basso del vostro fratello - o di come lo chiamate voi: di questa persona che sta soffrendo, perché la vita l’ha provata duramente - voi siete peggio, perché non riconoscete in lui un fratello o una sorella. Voi siete nel baratro. E a voi, Dio rivolgerà la domanda: Cosa hai fatto per tuo fratello, tua sorella? E voi risponderete: Io non li conosco. E questa sarà la vostra condanna. Scusatemi se non mi sono presentato prima: io sono Francesco, umile servo di Dio e dei miei fratelli. Ma voi, chi siete? Dove è l’uomo, che Dio ha creato per servirlo ed amarlo? Dove è l’uomo, figlio di Dio, pronto a tornare al Padre, quando sbaglia: stanco della vita, che lo ha tentato e allontanato dal Padre, saggio e buono? Dove siete, in un momento dove la preghiera e la lode a Dio dovrebbe salire in alto, supplicandolo di salvare il mondo dalla distruzione, che voi - uomini e donne - gli state imponendo? Dove siete? Tristemente e deluso, vi dico: Voi non ci siete più. Da quando avete preso la strada più corta - la più redditizia, la più comoda per ottenere successo, fama e soldi, calpestando i vostri fratelli e le vostre sorelle - voi non ci siete più. E il vostro nome, che magari in Terra è famoso e incute rispetto, o peggio timore, in Cielo non viene nemmeno preso in considerazione. Perché, per Dio, voi che non vi pentite e che non lo servite, non siete nulla. Vivete in modo grigio: immersi nella nebbia del demonio, che vi offusca la mente. Quante volte sono già state ripetute queste parole! Quante volte, ormai, le avete sentite. Ma siete duri e cocciuti; siete ciechi e sordi: non ascoltate, e non vedete, quello che il demonio vi sta facendo fare servendolo. Gli date in pasto i vostri figli; gli date in pasto la vostra vita, e quella dei vostri cari. Mi viene da dire: Dio abbia misericordia di voi! Avete tutto, ma siete tristi. Siete privi di cuore: senza sorriso, se non quello falso che vi stampate sulla faccia; ma dentro di voi è il vuoto, il vuoto di chi sa - o peggio, di chi non sa - cosa veramente gli manca. Ve lo dico io, Francesco: Vi manca Dio, il suo amore. Il vostro amore per lui; la gioia di servirlo, e di sorridere ogni giorno ad un giorno nuovo: che Dio vi dona, senza volere nulla in cambio, se non un po’ del vostro amore. Avete dato amore al denaro, che vi sta portando alla disperazione; e non lo date a Dio, che non vi verrà mai a mancare; e sarà sempre con voi, ovunque lo cercate. L’uomo si aggira per il mondo, con fare di fiera: pronto a ostentare la propria forza, il proprio potere, per spadroneggiare sul più debole. Ma Dio ha insegnato la pace e l’amore; Dio ha mandato il Figlio in terra, il suo unico Figlio, a predicare pace e fratellanza; ha lasciato che fosse immolato sulla croce per voi, uomini ingrati. E voi? Voi vi siete dimenticati di lui. E avete peccato ancora di più - sempre di più - urlando, sbraitando, gridando contro Dio: quando qualcosa vi va storto. Senza mai lodarlo, per tutto quello che lui vi ha donato. È incredibile come l’uomo - nell’aumentare le sue conoscenze, la sua sapienza - abbia perso la conoscenza principale della sua vita: la conoscenza di suo Padre, delle sue origini; e proprio a questo si sia rivoltato contro. Io vi dico: Dovreste lodare Dio, ogni momento della vostra vita; dovreste essere grati a lui, che ancora non vi ha spazzato via, come si fa con la polvere. Perché per lui - per la sua onnipotenza - voi, poveri peccatori, non siete altro che polvere. Ringraziate chi prega Dio, ogni giorno; ringraziate chi, con le sue lodi, il suo credo - forte di amore e fede - tiene ferma la destra del Signore. Ringraziate gli umili, i poveri: che con il loro grande cuore pregano Dio, con fervore e fede. Perché sono queste persone - che si chiamano fratelli e sorelle - che ancora limitano il dilagare del Male e la sua potenza, convincendo Dio ad avere pietà di tutti voi.

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