martedì 29 ottobre 2013

Padre Pio

Quanta vita stai perdendo, uomo, in banalità. Nell'inseguire i tuoi idoli - falsi idoli! - come il denaro, la ricchezza, l’abbondanza; e il tuo bene, il tuo unico bene e benestare. Quanta vita stai sprecando, inseguendo la tua mente deturpata dal demonio, che ti dice: Vai contro Dio; vai contro a ciò che Dio ti ha dato: distruggi, inquina. Conquista con la forza, e spargi odio e ira sulla terra che calpesti. L’importante è che tu, uomo, stai bene. E gli altri, gli altri tuoi fratelli e sorelle - che sono nella povertà, nella miseria, senza nulla da mangiare e da bere - di loro non ti preoccupare, non sono affari tuoi. In fondo c’è chi ci pensa. Non è questo il motivo per cui Dio ti ha creato, uomo: no, non lo è. E io, Pio - Padre Pio - sono qui per richiamarti, ancora una volta, al tuo dovere di cristiano; al tuo dovere di cattolico. Dovere che non è un dovere, ma è una gioia. Perché servire Dio, e gli altri fratelli, è una gioia; non un dovere o un obbligo. Quella gioia che tu, uomo di questi anni, hai perso. E ti aggiri per il mondo, triste e desolato, con tutto quello che vuoi attorno. Ma tutto questo non ti basta. Perché ormai non provi più gioia nel vivere, non provi più amore. Ma vivi in apatia con la vita, rincorrendo tutto ciò che un giorno ti distruggerà. Il tuo benessere - il tuo mondo fatto di ozio o di comodità; il tuo vivere senza amore, per la vita dei tuoi fratelli e delle tue sorelle; l’assenza di carità - ti ha reso simile ad una macchina, senza sentimenti. Quei sentimenti che Dio ti ha dato, per gioire o per soffrire; ma per farti sentire vivo, uomo; per farti sentire importante sulla terra. Perché non c’è nulla che dia più gioia, di servire Dio; e di conseguenza, i propri fratelli o sorelle. E invece, tu, cammini e calpesti chi è povero: costringendolo nella polvere del deserto, arido d’amore e di fede, che tu gli hai creato. Ma ti dico: Un giorno tu saresti contento di calpestare un po’ della sua polvere - e di avere l’amore per Dio, che quello che tu chiami servo o schiavo, ha - ma quel giorno, per te, sarà troppo tardi. Il mondo si rivolta contro il bene; contro tutto quello che è il rispetto per l’uomo, e il diritto ad avere - tutti e per tutti - una vita degna: senza fame e povertà. E tu, invece, rispondi costruendo armi; e farmaci, per guarire le malattie che il tuo progresso crea, e per difenderti dai nemici che ti sei creato: nemici, che se tu li avessi chiamati fratelli sarebbero amici. È triste che, in tanti anni, tu ancora - con la tua evoluzione, la tua intelligenza, fratello - non hai capito che l’unica salvezza per l’umanità, per il mondo intero, è servire Dio e obbedire alle sue leggi. E' incredibile che ancora ti presti al gioco del tuo nemico: di chi vuole distruggere il mondo intero, ed avere la meglio sul bene. Mi chiedo: ma sarai veramente così intelligente, così evoluto? Il regno di Dio tutto, ti sta guardando, uomo. E l’impressione è che tu, creatura di Dio, stia fuggendo da Dio per andare a schiantarti contro il tuo breve e tormentato futuro: fatto di tutto ciò che Dio non vuole; e che sa essere, per te - figlio suo - pericoloso, e di condanna alla pena eterna. Noi del Regno, non sappiamo quanto Dio attenderà ancora, prima di fermare questo strapotere del Male a cui l’uomo si è alleato. Ma io, Pio, vi dico: Fermatevi! E fermate i vostri figli, che sono sbandati e persi: impauriti e inutili, in questo mondo, perché voi non gli avete insegnato ad amare Dio. E purtroppo, saranno proprio loro - con la loro debolezza e solitudine - a subire l’ira del Male: che come un esattore, presto chiederà il conto. Noi del Regno, preghiamo. E invochiamo la misericordia e la grande pazienza di Dio. Ma non so fino a quando, Dio Padre, lascerà che suo figlio lo rinneghi o lo insulti; insultando la vita, che lui gli ha dato.

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