venerdì 22 febbraio 2013

San Francesco

21 febbraio 2013

Cari fratelli e sorelle, eccomi a voi. Come sempre - solo e sempre per volere di Dio - io Francesco, suo umile servo, ho la possibilità di portare a voi il mio messaggio. Ringrazio Dio, per questa opportunità che mi ha concesso e per tutte quelle che ho avuto: in passato e in futuro, se Dio vorrà. E ringrazio Dio che, con la sua bontà e misericordia, non punisce duramente l’uomo, sua creazione: che si sta lasciando, sempre più, corteggiare dal demonio; che si sta, sempre più, allontanando dal Padre che lo ha creato, per seguire falsi e demoniaci dèi o credi.
Uomo - tu che sei mio fratello - è possibile che non ti rendi conto di quanta è la tua miseria, la tua debolezza; non ti rendi conto del tuo nulla? È incredibile come il tempo e la vita, che tu ti sei creata, ti stiano distruggendo lentamente, togliendoti ogni via di uscita; togliendoti la forza di lottare di reagire. Ti sei addormentato, in un sonno che invece di sogni ti darà solo incubi. E quando ti sveglierai, per riprendere il tuo cammino, forse allora ti accorgerai che è veramente tardi. Ormai non ti guardi più intorno, non ti preoccupi per i tuoi fratelli le tue sorelle. Dici di preoccuparti per i tuoi figli, per la tua famiglia. Ma come puoi preoccuparti di loro, se non ti preoccupi per i tuoi fratelli e le tue sorelle, che un giorno avranno a che fare con i tuoi figli. E cosa gli diranno? Gli diranno: Io non conosco tua madre, io non conosco tuo padre: tu per me sei uno sconosciuto. Non è così che dovrebbe essere, nella grande famiglia di Dio: i tuoi figli dovrebbero poter uscire di casa, e fuori trovare fratelli e sorelle - altri che si preoccupano di loro - e invece, ora, ognuno pensa a se stesso. Siete davanti allo strapotere delle altre religioni; del credo, violento e idealista, di altri popoli che hanno invaso le vostre città, le vostre vite. E voi, che avete ricevuto il battesimo e siete cristiani, abbandonate la famiglia: non vi sposate più e non fate più figli, e rischiate seriamente di trovarvi stranieri in casa vostra. Date la colpa alla vita, che non vi permette più di crearvi una famiglia. No, cari fratelli, non è così: non è la vita, ma è la vostra paura, il vostro egoismo, che vi porta solo a pensare a voi stessi. E' il vostro alleato - quello che state seguendo, che ha vinto su di voi, il vostro amico - che vi dice: Dovete avere denaro, dovete vivere al massimo, dovete divertirvi; dovete schiacciare il debole e l’umile, perché non servono a nulla, e dovete avere successo: a costo di vendervi al migliore offerente. Questo amico non è Dio. E se non lo avete capito, allora siamo messi ancora peggio di quel che penso. Questo amico, è colui che vuole distruggere la vostra vita e Dio: quel Dio che vi ha creato. Certo, contro Dio non può fare nulla: ma può eliminare voi, e far cadere la Terra in un oscuro e freddo ateismo, che condurrebbe solo alla fine del vostro mondo. Siete ingenui, come bambini che vogliono sempre la cosa più bella e più grande: ma non sanno se è la più buona, perché attirati solo dalla forma e dai colori. Voi sapete ciò che è buono e ciò che no: ma vedo che sembrate avere perso l’orientamento. Vi hanno fatto perdere l’orientamento e la vostra bussola, cari fratelli. E solo Dio è l’unica strada giusta, la stella che nella notte conduce a casa chi si è perso: come voi, che siete persi nelle tenebre.
Questo, per voi, è tempo di Quaresima: la morte e risurrezione di Gesù, nostro Signore. Il suo ricordo si avvicina. Io vi invito, fratelli, a mettervi sotto la croce e guardare quell’uomo che ci è appeso: quello è nostro fratello, morto per noi, per i nostri peccati. Guardatelo, in silenzio. E chiedetevi se ne vale la pena tradire un uomo così, che ha dato la vita per noi; se è giusto tradirlo, e non seguire ciò che lui ha insegnato. Chiedetevi se la vostra vita, così sterile e povera di fede, merita la sua morte. E riflettete. Lui - se gli fosse chiesto - tornerebbe a salire sulla croce, per voi. Ma voi: lo fareste per lui?
Ricordatevi che siete cristiani: non siete un popolo qualunque, siete il popolo di Dio. Riprendetevi la vostra vita: vivete in pace, come in una grande famiglia, e buttate il marcio della vostra società. E forse il domani, per i vostri figli, sarà migliore. Se non farete nulla, allora la colpa dei padri e delle madri ricadrà sui vostri figli. E la vita, che voi gli avete preparato - senza fargli conoscere Dio - li travolgerà, come un fiume in piena. Fratelli e sorelle: prendete in mano il rosario e pregate; prendete in mano la vostra vita e pregate: espiate i vostri peccati, in questo tempo di Pasqua. Non vi dico: Fatelo un'altra volta. Vi dico: In questo tempo di Pasqua. O sarete travolti da ciò che avete creato.

1 commento:

  1. Grazie S.Francesco,grazie a Voi tutti del Regno dei Cieli che come veri Padri ci mandate questi messaggi e ci esortate a seguire la giusta via.Non Vi stancate,Vi prego.Arrivano anche a chi non sa nulla.Ho visto che a proporre di pregare per chi è nel bisogno, non mi dicono mai di no.Poi chiedo se va meglio.Piano piano si instaura un'amicizia,un po di fiducia.E qualcuno incomincia a pregare a casa sua.Copio qualche preghiera che mi ha colpito.Per esempio quella per smettere di fumare in nome di Gesù che con me ha avuto un esito immediato,ora la vogliono questa e altre preghiere.Sempre con rispetto e tatto.L'amore è contagioso e scalda il cuore.Ma devo ringraziare tutti Voi che dai Cieli fate trasmettere la Verità e scegliete le persone giuste al momento giusto.La vostra Parola non andrà mai perduta.Con gioia,vostra valeria

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