martedì 13 novembre 2012

Gesù per noi

09-11-2012

Uomini e donne: quanta debolezza e quanta paura in voi! La vostra ostentata sicurezza, la vostra superbia, non sono altro che granelli di sabbia spostati dal vento che, come nel deserto, si spostano in continuazione: formando ogni volta nuove dune, nuove montagne da superare, nuove difficoltà da affrontare. Il deserto è il vostro spirito, la vostra vita arida di fede e di amore per Dio. Il vento che soffia, facendovi spostare a suo piacimento, è quella società che seguite per non essere giudicati; per essere alla moda, per sentirvi importanti. E vi spostate, e vi plasmate, secondo le mode e le tendenze: cambiando i vostri pensieri, i vostri corpi, le vostre menti. Ma non trovate sazietà in nulla; nemmeno il vostro denaro vi dà sazietà, anche se per lui siete disposti a fare di tutto. E allora avete bisogno di inventarvela la felicità e di trovarla sinteticamente; o facendo cose di cui, il giorno dopo, ripensandoci, ve ne vergognate. Siete veramente poveri e miseri, vuoti spiritualmente, e non capite che vi siete dimenticati di Dio. Sì, Dio, vostro padre, che vi sembra passato di moda. E invece, in tutto il vostro caos, nella disperazione che nei momenti di solitudine o in cui ragionate vi coglie, Dio è la vostra salvezza: lo è oggi, lo era ieri e lo sarà domani. Ma voi non riuscite più a capirlo, a sentirlo; e vi preoccupate di cose futili, invece di preoccuparvi della vostra salvezza.
Non mi sono presentato, scusate: io sono il Figlio di Dio, sono Gesù. Vi ricordate di me? Dubito, visto che vi siete dimenticati di mio Padre. Già, la mia storia a voi sembrerà incredibile; come vi sembra incredibile che mio Padre sia l’Onnipotente, Signore, Dio, che ha creato il vostro mondo. No, scusate: non lo ha creato così; così l’avete ridotto voi, uomini e donne. Mio Padre vi ha messo nelle mani il pianeta perfetto: non vi mancava nulla; e voi lo avete trasformato in un pianeta che, se andate avanti così, vi esploderà sotto i piedi: stanco del vostro sfruttamento, e di tutte le cattiverie nei confronti della natura. La vostra onnipotenza vi fa pensare di potere fare e comandare su tutto. Credetemi, se volete: ma non è così. Tutto ha un inizio e tutto ha una fine. E il vostro continuo sfruttamento, esasperato, di tutto ciò che vi circonda porterà proprio a questo: alla vostra fine. In questi giorni - e in verità già da un po’ - sento scienziati, studiosi, ipotizzare la fine del mondo. E mi chiedo: ma questa gente, non ha proprio nulla di meglio da fare? Invece di studiare cose utili per l’umanità, si illudono di prevedere la fine del mondo. E voi, popolo di questa Terra, tutti pronti ad ascoltare e a crederci; oppure a temere che sia la tal data, detta da quello studioso. Sapete cosa dovete temere? Dovete temere per la vostra anima, per il giudizio di quel Dio che avete dimenticato, ma che incontrerete. Ecco cosa dovete temere. L’uomo è talmente pazzo, e ammalato di satana, che pur di dimostrare che ha ragione è capace di fare saltare il pianeta Terra intero. Ma se ciò non avverrà, l’unico che può porre fine al mondo è Dio, mio Padre, e nessun altro. Vi dico anche quando potrebbe succedere questo. E cioè quando l’ultimo dei suoi fedeli, dei miei fedeli; l’ultimo cattolico cristiano, vero cristiano, si arrenderà al male: smettendo di pregare e lasciandosi condurre alla perdizione. Allora, solo allora e non prima, il mondo che conoscete sparirà; le tenebre ricopriranno la Terra, e si udranno solo urla di dolore e pianti strazianti, perché sarà satana il sovrano. Ma Dio avrà già salvato il suo popolo, e chiunque decide di pentirsi veramente della sua vita. Nessun uomo o donna cadrà mai in mano al demonio, se amerà Dio nella sua vita. E voi, tanto moderni da poter fare a meno di Dio, cosa state facendo? Pensateci. E non dite che ciò che dico è troppo duro, è troppo difficile da capire o da fare. Guardatevi attorno, ma non dove va tutto bene: andate oltre, e guardate quanta violenza, quanta ingiustizia, fame e atrocità c’è nel vostro tempo. E di chi pensate che sia la colpa: di Dio? Se pensate ciò, vi auguro che Dio abbia pietà di voi. Perché siete talmente stolti e corrotti, che non riuscirete a salvare nemmeno la vostra di vita. Figuriamoci quella dei vostri cari.
Concludo l’ennesimo mio consiglio a voi, fratelli e sorelle, dicendovi che è inutile che vi tappiate orecchie o occhi, per non vedere e non sentire questi messaggi; è inutile che vi nascondiate dietro al vostro giudizio, giudicandoli non veri. E' solo paura la vostra: paura di vivere secondo la volontà di Dio. E se giudicaste un po’ meno e ascoltaste un po’ di più, il mondo andrebbe certamente meglio.



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