domenica 21 ottobre 2012

Papa Giovanni Paolo II

20-10-2012

Popolo di Dio, fratelli e sorelle; uomini, donne, genitori: sono Karol. O se preferite, Papa Giovanni Paolo II. Ancora a voi, per volere di Dio, che mi concede questo grande privilegio: mi concede di parlavi ancora, anche dopo che ho lasciato la vita terrena. Che grande cosa che mi ha donato. La mia riconoscenza, la mia lode a lui, non sarà mai abbastanza; e sempre, in ogni attimo, sentirò il bisogno di lodarlo e ringraziarlo.
Corre voce che i sacerdoti, che gli uomini di fede polacchi - come io sono - siano molto rigidi e severi. E per questo chiedo scusa a tutti voi, che riceverete questo mio messaggio, questo mio consiglio: se le mie parole potrebbero essere dure e forti. Ma ciò che è giusto va detto. E se colpisce o ferisce, vuole dire che si è nello sbaglio; e ci si accorge di esserlo proprio dalla durezza delle parole che vengono dette. Ricordate che chi non sbaglia non ha mai nulla da temere; e per chi non è nell’errore, queste parole saranno conferma della sua giusta via.
Sapete quanto i giovani mi stiano a cuore e quanto gli voglio bene; sapete quanto, grazie alla forza che Dio mi ha donato, ho cercato di riportare i giovani verso Dio, verso la Chiesa. Ma non posso far altro che notare che i giovani, ora, in questi ultimi anni stanno fuggendo dalla Chiesa e da Dio. E ho notato che, la maggior parte delle volte, è colpa dei genitori. E questo è veramente ingiusto. Ora, i genitori cercano di dare ai figli tutto ciò che vogliono: pensando di donare loro la felicità, cercano di tenerli buoni con doni e regali; e si dimenticano di fare la cosa più importante: di parlare di Dio, e a Dio dei propri figli. Crescendoli nella convinzione che, nella vita, serva il denaro; l’essere superiore agli altri e appartenere alla giusta società, snobbando quelli che non hanno le stesse possibilità.
Genitori: voi non parlate di Dio ai vostri figli. E peggio ancora, non parlate a Dio dei vostri figli: affidandoglieli e mettendoli sotto la sua protezione. Pensate veramente di essere, voi, meglio di Dio? Se pensate questo siete solo degli sciocchi; e non capite come il Male a volte, nella vita, può essere crudele; e come, in un momento, il vostro castello di carta potrebbe cadere: lasciando voi o i vostri figli privi gli uni degli altri, e facendovi crollare addosso tutta la vostra vita. Senza nessun aiuto, nessuna protezione: perchè voi vi siete dimenticati di Dio. Ma Dio, per vostra fortuna, non si dimentica mai di nessuno. Siete solo voi a dimenticarvi di lui.
Battezzate i vostri figli. Ma vi chiedo: Siete consapevoli di quello che fate? Di cosa succede a vostro figlio, in quel momento? E di cosa dovete fare, voi, da quel momento? Io credo proprio di no. Molti di voi, genitori, non gli ho visti in chiesa prima del battesimo, se non nel giorno del matrimonio. E anche qui vi chiedo: Vi rendete conto cosa vuole dire quel sì, che pronunciate davanti all’altare? È veramente triste, vedere genitori che, finito il giorno del battesimo, non portano più in chiesa il figlio; e non parlano più di Dio al proprio figlio, fino a quando non arriva il tempo di tornare in chiesa: per imparare a conoscere Dio tramite il catechista e il pastore. E sapete quale è la fortuna? Che anche se pochi, qualche bambino rimane incantato dall’amore di Dio, e decide per conto suo di seguirlo - a volte dovendo andare contro ai genitori, che la domenica lo vorrebbero portare altrove. Voi genitori, che abbandonate i figli alla messa o alla dottrina: non capite quanto farebbe bene anche a voi rimanere con vostro figlio; invece di correre fuori dalla chiesa, per chiacchierare e fare gli affari vostri. Non capite che state rovinando vostro figlio? E che se, tra qualche anno, vi offenderà o vi imprecherà contro è solo colpa vostra? Come è solo colpa vostra, se vostro figlio, nel bisogno non avrà Dio su cui contare, perché voi non gli avete insegnato ad amarlo. Questa generazione, la vostra generazione di genitori, credo che sia la più lontana da Dio di tutte le generazioni che sono venute prima di voi. Ma spero che le prossime generazioni di genitori siano meglio. Ma vedendo come crescete i vostri figli, sono molto preoccupato. Lontano da Dio, lontano dalla Chiesa, la vita diventa difficile: e quando iniziano le prove, soli, si cade; mentre uniti a Dio, si va avanti e si affronta la vita con più forza: riuscendo a superare ostacoli, che all’uomo sarebbero impossibili.
Voi genitori avete grandi responsabilità: il vostro compito è uno dei più difficili. Ed è per questo che non potete farlo da soli: vi serve l’aiuto di Dio e del suo regno. E quando riuscirete ad abbattere la superbia, che vi fa pensare di potere fare tutti da soli, allora i vostri figli saranno in grado di cambiare il mondo. Ma fino ad allora, sarà un lento cammino verso la fine dei cristiani, e della fede in Dio.
Io, Karol, vi benedico e benedico le famiglie. Vi invito a convertirvi, e a diventare famiglie cristiane: vere famiglie cristiane. E voi che lo siete: mi raccomando, perseverate e non cedete; perché voi siete nel giusto, e non dovete temere di nulla.

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