martedì 18 settembre 2012

San Francesco

15-09-2012

Fratelli miei: quanto odio vedo nel mondo, quanta desolazione; quanta tristezza e desolazione; quanta poca fede in Dio. Vedo violenza, ira, rabbia, esplodere come se fossero dei doni. E forse è vero, perché per voi, fratelli, che avete dimenticato Dio: certo, questi li ritenete doni. Fatti da chi servite. Ma lasciatemi dire: Questi doni vi uccideranno.
Sono Francesco, fratelli miei. E predico l’umiltà e l’amore incondizionato per Dio, nostro Creatore, e Padre onnipotente. Voi non credete in lui. Anzi, diciamo che avete paura di lui. E allora, con la scusa e la comodità del non credere, voi mascherate - per non svelare il vostro sentimento - la paura. Certo Dio è da temere, perché è potente e può fare ogni cosa. Beato chi è timorato di Dio, certo. Ma timorato di Dio, vuole dire avere timore della sua giustizia, e avere rispetto per la sua potenza. Ma basta amarlo, e obbedirgli nelle sue leggi: e Dio appare come un fratello. Un fratello certo da rispettare, in quanto è onnipotente; un fratello da amare, come nessun altro. E allora, il timore diventa amore: quell'amore con cui bisogna rivolgersi a lui. Ma la vostra paura è dovuta alla non conoscenza di Dio, dal non rispetto della sue leggi: che vi sembrano improprie o magari inutili, passate di tempo e di utilità. Ma se le rileggeste, trovereste queste leggi più attuali di quanto credete, cari fratelli. E certo, non lontane dal vostro tempo.
Chiaro che voi, che vivete peggio di bestie: con il cuore pieno di amori materiali e terreni - attaccati a voi stessi, ai vostri soldi, alla vostra immagine; che vivete per abusare di tutto, compreso il vostro corpo, la vostra mente - queste leggi non le riconoscete. E nella vostra ignoranza, giudicate inutile ciò che è saggio. Quanta tristezza mi fate, con la vostra vita sterile di emozioni, e sensazioni di gioia e d’amore. Quanta tristezza anche nelle vostre famiglie, dove il dialogo cade, per lasciare posto a cose inutili e dannose. Quanta solitudine in voi, che vi innamorate facilmente; vi sposate, e per poche controversie, come nulla, vi separate. Siete veramente bravi, e forti! Ma non capite nulla della vita.
Forse, non vi aspettavate parole dure da me. E io stesso faccio fatica a pronunciarle. Ma con voi, uomini e donne - frenetici e persi: nella ricerca di una felicità, di un successo che, senza Dio, mai troverete - con voi, è ora di usare le giuste parole. Perché siete come roccia dura, e priva di sentimenti e fredda.
Che tristezza vedervi cadere, uno dopo l’altro, colpiti dalla vostra frenesia di vita. Che tristezza, vedervi e sentirvi fare discorsi di critica, nei confronti dei vostri fratelli che pregano e che sono servi di Dio. Voi giudicate loro. E loro, con il loro fare, con il loro amore: sono la vostra unica salvezza, per accedere alla vita eterna. Ma voi, anime senza pace, questo non lo capite. E rovesciate addosso, loro, tutta la vostra sapienza di vita; che è nulla. Ma nella vostra nullità, giudicate chi tenta di salvare voi e il mondo intero.
Quanto è potente e convincente il demonio! Quanto opera, in questo tempo. E voi cadete sotto le sue promesse: le sue innumerevoli promesse, atte a portarvi dove lui vuole; fino a vendervi a lui, per pochi soldi o anche per nulla. Perché pensate che vivere in questo vostro modo, è giusto. E degli altri, nulla vi importa.
Io, Francesco, ringrazio Dio per la sua eterna pazienza. E gli chiedo di perdonarvi, per la vostra ingenuità e la vostra mancanza di fede. Siete come bambini mai cresciuti, che vogliono solo giochi per divertirsi. Ma la vita non è un gioco. E alla fine, si paga per ciò che si è fatto: di buono o di cattivo. Io prego, fratelli miei: prego anche per voi. E soprattutto per voi, che amate Dio. E prego che non perdiate mai la forza, la speranza di farlo. Perché se vi fermate voi, allora sarà tenebre e fuoco. E il regno di Dio vi accoglierà in cielo, lasciando in terra solo chi deve pentirsi.
Svegliatevi, e aprite gli occhi e le orecchie! Smettetela di vivere chiusi nella vostra vita, nella vostra casa: voi, che rifiutate Dio. La vita è un bene prezioso; e voi la sprecate, senza concludere nulla. E come nulla, sparirete.

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