venerdì 28 settembre 2012

Maria Santissima

24-09-2012

Salve, cari figli. Sono io, Maria, vostra madre celeste, oggi a parlarvi. Mi rivolgo a voi, che non conoscete Dio; ma anche a voi, che Dio conoscete e lo servite con amore. A tutti voi dico: Non state facendo abbastanza per poter salvare il vostro mondo. Non fate abbastanza per poter difendere il vostro credo, che rischia di essere sommerso da una marea di falsi dèi, e da false idee di fede: false, come è la falsità dell’uomo nei confronti di Dio, in questo momento della vostra vita.
Quanti richiami avete ricevuto! Quanti inviti a pregare, a convertirvi. Ma la maggior parte di voi, che vi ritenete cristiani, non ha aumentato le preghiere: né di qualità e né di quantità. E chi si dovrebbe convertire: senza la luce - quella luce che dovreste dargli voi: con la vostra vita, con la vostra fede - brancola nel buio. Perché vede e sente cose, dette o fatte da chi si ritiene cristiano, che a volte lo pongono al suo livello, se non peggio. Sì, peggio: perché voi sapete come dovete comportarvi; voi sapete come servire Dio e i vostri fratelli. Ma molti di voi, invece di aumentare il proprio, chiamiamolo, lavoro spirituale lo diminuiscono, lasciandosi andare; lasciandosi trascinare dalla vita, e dalle regole imposte da chi Dio non conosce.
Ma vi pare, figli di Dio? Vi pare che il saggio debba abbandonare la sua vita, pur sapendo che è saggia e che così deve essere, per seguire chi non sa cosa vuol dire vivere con rispetto del prossimo e delle leggi di Dio? Vi pare che dovete lasciarvi condurre, lungo la strada del non ritorno, da chi non crede nella vita eterna e nel regno di Dio? Invece di essere voi, saggi, a guidare chi si è perso, è chi si è perso a guidare voi. Figli miei, lo dice la parola stessa: perso. Vuole dire che nemmeno lui, vostro fratello: che non conosce suo Padre, che non conosce cosa vuole dire vivere servendo Dio, proprio lui vi sta guidando. E molti di voi, docili come agnelli, lo seguono. Scusatemi, ma è una vera tristezza!
Come madre, vi devo ammonire; vi devo ricordare i vostri doveri, come a un figlio si insegna l’educazione, si insegna a vivere. Io vi ricordo, figli miei, che dovete pregare senza fermarvi: con gioia e con il cuore, senza esitare davanti alle difficoltà; ma anzi, tenendovi ancora più stretti a Dio, a Gesù, e alla sua famiglia. Perché questa è la vostra famiglia, e non quella di chi si è perso! Dovete parlare con chi non ha la luce di Dio nel cuore; dovete convertirlo, là dove riuscite, con le vostre parole e la vostra fede. Ma anche e soprattutto, dimostrando che un servo di Dio è totalmente diverso; ed estraneo a tutto il male, e lo sporco, che c’è ora nella vita dell’uomo. Se non capirà, non fatevene una colpa. La colpa ve la dovete fare se tacete; e non se fallite nel convertire un vostro fratello, che è talmente chiuso da non sentire le vostre parole.
E voi, uomini, donne: che state con la vostra ira, con la vostra invidia, con il vostro odio e la vostra lussuria; con il vostro egoismo, portando il mondo verso il baratro: voi, non avete che da vergognarvi. Voi rimpiangerete la vostra arroganza. E che Dio vi perdoni!
Avete nelle vostre mani, nel vostro cuore, nella vostra mente, tutto quello che può servire a salvarvi. Perché solo la vostra conversione, la vostra preghiera, la vostra fede ritrovata - ma deve essere sincera e pura! - solo questo vi potrà salvare; e impedire che le vostre colpe ricadano sui vostri figli.
Pregate, figli miei: voi che in Dio credete, pregate e cercate di fare del bene. Ricordatevi: la carità e l’umiltà. E non dimenticatevele mai.
Sempre, cada su di voi la benedizione di Dio, Padre onnipotente.

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