sabato 1 settembre 2012

Padre Pio

31/08/2012

Eccomi a voi, figli di Dio; eccomi, fratelli e sorelle, mi presento: sono Pio, Padre Pio. Vorrei lodarvi, sapete, come ho fatto l’ultima volta che vi ho parlato. E credetemi, sono felice e rasserenato dalla resistenza che, molti di voi, stanno facendo contro questo incredibile avanzare del Male, con le sue spietate leggi. In verità, sarei più contento di potervi parlare del regno di Dio, che di continuare a dovervi mettere in guardia, contro minacce che voi non sembrate nemmeno tener in considerazione; ma che sono devastanti per voi, uomini e donne, e per il vostro mondo. Mi auguro che un giorno, non lontano, potremo parlare tutti insieme di quanto è grande e maestoso Dio: della sua bontà e della sua onnipotenza; mi auguro che i nostri dialoghi possano servire solo ad approfondire la conoscenza di Dio, e a ringraziarvi per come lo lodate. Ma ora, questo tempo, mi sembra lontano. E invece, anche oggi, mi ritrovo qui a dovere sgridare, brontolare, essere severo verso voi, miei fratelli e sorelle. Ma il compito di un fratello è di sgridare, ammonire, il fratello che sbaglia: cercando di riportarlo sulla retta via.
E oggi parlo a voi, giovani, adolescenti o poco più. Vivete in un mondo che vi spinge a bruciare tutte le tappe della vostra vita, ad una velocità spaventosa. E vi dico francamente - perché voi vi ritenete uomini o donne, e siete in grado di reggere le cose forti - che se continuate così: molto velocemente arriverà anche la vostra fine. Avete paura di questo: avete paura della morte? A me non sembra, perché la maggior parte di voi - malgrado gli insegnamenti: quei pochi insegnamenti, direi, dei vostri genitori - la morte la sfidano ogni volta che escono di casa, per andarsi a divertire. Cosa trovate di divertente, nel ridurvi in condizioni da non riuscire a pronunciare neanche il vostro nome? Cosa trovate di divertente nel bere, fino a far cedere il vostro cervello, e a usare droghe: per nascondere e illudere la vostra mente, facendogli credere di essere in un altro mondo, in un altro posto; di non essere voi, per un illusione sintetica, che dite che vi fa stare bene? Forse in quel momento, perché i danni che tutto ciò vi provoca, purtroppo, li accuserete per tutta la vita. Io non vi sto a dire cosa provoca la droga, il fumo, l’alcol. No, non ve lo dico: perché voi siete grandi, già informati. Non vi dirò questo. Ma vi dico: se siete tanto grandi e tanto informati, fatevi un giro nei pronto soccorsi degli ospedali delle vostre città: al venerdì sera, al sabato sera, o durante le settimane d’estate; fate un giro nelle corsie degli ospedali, a vedere quanti - a causa delle sostanze che voi usate - non hanno più una vita.
La vita, figli miei, è una cosa seria. Ce n'è una, e non la si può rivivere. E allora perché volete, a tutti i costi, giocarvela: dando retta al branco, dando retta al demonio; e non al vostro buon senso, che sono sicuro che molti di voi, dentro, hanno. Fuori trovate chi, per arricchirsi o per avere il vostro corpo, vi vende ogni cosa. Costui venderebbe anche suo fratello e i suoi genitori, per pochi denari. Ma voi: dovete essere voi a dirgli: No, io voglio vivere! Se continuate su questo cammino, vi assicuro che molti di voi non vedranno l’alba dei trent'anni. E non fate gli spavaldi, gridando o lanciando frasi di ben poco significato, perché vi assicuro che davanti al dolore nessun uomo è pronto.
Come vedete, fino ad ora, non ho toccato Dio: perché seguire Dio, è una vostra scelta; come, del resto, di fare ciò che fate. Potrei dirvi che Dio vi può dare tutte le risposte che cercate; e che solo il mondo che vi circonda, e il demonio, vi fanno credere di non avere nessun'altra possibilità per vivere, che se non stare con loro. Ma voi sapete che non è così. E che si può vivere facendo del bene, e senza mentire a se stessi, agli altri. E vi rivelo anche una cosa, che vi sembrerà pazzesca: ma si vive anche con un po’ meno denaro in tasca, se nel cuore - invece di fandonie e falsità - si ha Dio e il suo regno.
Continuate così, poveri giovani: e la maggioranza di voi, probabilmente, non farà in tempo a pentirsi dei suoi errori.

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