martedì 10 luglio 2012

Papa Giovanni Paolo II

09-07-2012

Carissimi fratelli, sono tornato tra voi! Che gioia potervi parlare ancora; che gioia potervi seguire - come ho sempre cercato di fare in vita, con i miei limiti di uomo, e ultimamente anche malato. Io sono Karol, come può vedere questo nostro messaggero: messaggero del Regno, per volontà di Dio, che porta a voi - cari fratelli e sorelle - le parole che il regno di Dio ha da dirvi.
Grande è la bontà di Dio, Padre onnipotente, che non abbandona mai i suoi figli - mai! Né nella gioia, né nel dolore; e come ora vivete, nemmeno nella difficoltà: difficoltà spirituale, morale e fisica, nel vivere la vostra vita. Che tremenda pestilenza, che è la mancanza di fede in Dio, fratelli miei. Che tremenda pandemia, l'ignoranza che porta a non riconoscere Dio come unico, e nostro Padre come unico, e nostro Salvatore. Che cosa tremenda, per l'uomo, la presunzione di potere vivere senza Dio. E quante volte, ormai, vi è stato ripetuto. Ma niente: sordi e ciechi, molti dei vostri fratelli vanno avanti, senza credere a Dio; senza credere alle parole dei profeti. Senza credere, e nemmeno leggere, le parole che Dio gli manda tramite i suoi messaggeri. Anzi, ignorandole: sì, ignorando le parole, e denigrando chi le scrive. Perché loro, che Dio non conoscono, però sanno che Dio ora non può parlare - specialmente se li ammonisce, se li sgrida, se gli dice: fermi, dove state andando? Tornate indietro, fermatevi, non buttate le vostre vite, le vostre anime; ma pregate. Ecco, allora, anche chi Dio non conosce, diventa un saggio; e dice: Noo! Questo, non può essere Dio. Non vi sembra una cosa incredibile? Come non è incredibile chi crede in Dio e ne limita l'onnipotenza? Avete presente cosa vuole dire onnipotenza? Vuole dire: colui che tutto può. E allora non può parlare ora, per mezzo di semplici uomini e donne del vostro tempo? Chi glielo impedisce: voi; con le vostre regole e le vostre leggi? Io, Karol - o se preferite, il vostro papa - dico proprio di no.
In tutti i modi, Dio vi sta dicendo di redimervi, di convertirvi. Gesù, Maria, vi invitano a pregare, a digiunare; a convertire i vostri fratelli. Oggi più che mai, il Regno è mobilitato, per proteggere i figli di Dio. E voi – già, voi - state a pensare se è giusto, se è vero; da chi o da cosa viene. Invece di cominciare a mettervi sulla strada che Dio vi ha messo davanti. Anzi, io direi: il fiume che Dio vi ha messo davanti; sopra al quale ci sono infinite scialuppe di salvataggio, sopra alle quali dovete salire per salvarvi. E potete farlo solo se, veramente, in Dio credete. Queste scialuppe vi portano alla vita eterna. Ma se rimarrete sulla terra, senza cercare la sorgente che genera il grande fiume della fede in Dio, e non salirete sulle scialuppe, allora di voi rimarrà ben poco.
Ciò che sulla terra vi create, per il vostro bene, a Dio interessa ben poco. I vostri beni, il vostro denaro, non sono che polvere per Dio. Dio guarda il vostro cuore, il vostro modo di vivere. Ricordate: a Dio nulla sfugge. E allora, fratelli, cercate la sorgente dalla quale nasce il grande fiume: è facile, sapete; è sempre stata con voi, perché è la sorgente di purezza, di bontà, di umiltà, di saggezza, di onnipotenza e di misericordia è Dio.
Dio Padre mi ha permesso di tornare a parlarvi, perché ha sentito il tormento e la mia agitazione, nel vedere i giovani - i miei giovani - sbandati e impauriti nell'affrontare la vita e il mondo: con ogni tecnologia, ma che a nulla gli serve, per vincere le loro paure. Si sentono forti: tanto forti da dovere bere, usare droga, e sentirsi a tutti i costi accettati dal branco. Ma io vi dico: che forza è la vostra? Cosa state seminando per il futuro? E i vostri genitori, impegnati in mille cose, ma non nel mestiere più difficile: fare il padre e la madre - sempre di corsa, sempre di fretta, e alla sera troppo stanchi per parlare con i figli. O addirittura, i figli ora considerano i genitori vecchi, superati: che grave sbaglio! Nelle case non si legge più il vangelo; nelle case non c'è più dialogo. Le famiglie, molte volte, sono disperse: ognuno con i suoi pensieri e problemi, che deve risolvere da solo; perché sono sempre, tutti, troppo impegnati.
Io chiedo ai miei giovani di riprendere la strada della fede; di rimettersi a pregare insieme, senza vergogna. Perché la vergogna è di chi conosce la fede, ma la ritiene troppo vecchia e superata. Non c'è nulla di superato nell'amore di Dio, e nel chiedere la sua protezione; non c'è nulla di superato nell'amare la vita; non c'è nulla di superato nel volersi bene, come fratelli, e nel buttare fuori dalla società i servitori del male. Io vi prego: fatelo, o nessuno si ricorderà di voi! Vi spegnerete come candele, bruciando la vostra vita in un attimo; e questo non è giusto.
Io prego per voi, giovani. Io prego che la smettiate di uccidervi, con tutto ciò che non è sano; e che ritorniate a capire che Dio deve essere sempre portato con sé: per seguire i suoi consigli, di cui avete tanto bisogno.
Vi saluto, fratelli e sorelle. E vi benedico. E spero vi svegliate, dal vostro stato di incoscienza di vita.

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