martedì 22 maggio 2012

Il personaggio misterioso


21-05-2012

Il personaggio misterioso, con il suo librone, gira la pagina e legge:

Dal libro della vita, scritto prima che l'uomo vivesse, oggi leggo questa pagina di storia dell'uomo: storia già scritta, su un libro che sembra ogni giorno perdere pagine, arrivando presto alla fine. Così è scritto:
Quanti sono stati i miei richiami, uomo! Quanti i messaggeri che ti ho inviato, per farti cambiare modo di vivere e di fare; per convincerti che di Dio ce n'è uno solo. Dal tempo in cui ti ho mandato mio Figlio a predicare, e a farti capire che veramente io solo - io, tuo unico Dio! - tutto posso. Da quel tempo, tu, invece di avvicinarti a me - creando e vivendo in un'unica fede, in un'unica grande pace e amore – tu, uomo: da quel tempo, e anche prima, non hai fatto altro che cercare nuovi idoli e nuovi dèi; magari creati da te stesso, con le tue mani. Che sì, sono capaci e lavarono saggiamente - grazie alla mente che io ti ho dato - ma non sono certo in grado di creare dal nulla; di dare la vita, di vincere la morte. Uomo: sarai e rimarrai sempre un uomo, che per essere sicuro di te stesso - per non avere paura; per camminare tranquillo nella vita - hai bisogno dell'amore di chi ti ha creato: come un bimbo in fasce dipende dalla mano di chi lo ama. Anche tu, uomo, dipendi da me, tuo Creatore. Tu, questo, nel tuo delirio di onnipotenza che hai sempre avuto, non lo hai mai ammesso. E vivi la tua vita, cercando di dimenticare chi veramente ti vuole bene.
Sembra quasi che il Bene ti disturbi. E certo è così: perché ti impone di vivere con regole, e modi di comportamento, che non ti permettono di distruggere i tuoi fratelli per il tuo bene; che non ti lascerebbero insensibile davanti a chi soffre, o a chi muore per fame e sete; mentre tu sprechi in un ora quello che ai tuoi fratelli basterebbe per vivere una settimana. Certo, il Bene ti dà fastidio! Vivere secondo le leggi morali: la tua morale, che io ti ho dato. E che tu hai soppresso, per la tua ricchezza: ricchezza di beni, che davanti a me a nulla ti serviranno; perché io guarderò la tua vita e, dentro al tuo cuore, la pochezza della tua esistenza.
Un'altra pagina dolorosa è questa, uomo. Dolorosa per me, che ti ho dato tutto! Perchè tu potesti vivere lontano dal tuo nemico, lontano dal male. Ti ho dato intelligenza, intelletto; e ti ho lasciato libero di decidere cosa fare. E anche se ora - a guardare molti di voi - mi verrebbe da pentirmene, io invece vi dico: E' stato giusto così; come giusto io sono. Non un padrone, non un imperatore sadico e crudele; non un tiranno, che vi vuole imporre le sue leggi. No, io non sono questo! E non voglio questo. Ma voglio che chi mi segue, mi segua per amore e con gioia; e non perché obbligato. Io voglio che chi crede in me, lo faccia con il cuore e con la sua mente libera; e non impaurita da chissà quale paura. Voglio che siate liberi. E come sempre ho fatto, vi metto in grado di capire ciò che è bene e ciò che è male, e di scegliere per voi la strada che preferite. Nessun obbligo, nessuna costrizione: ma la libera scelta, che vi porterà alla vita eterna o dove voi già sapete.
Per voi ora è maggio. E questa pagina parla del vostro tempo, che state vivendo. Era già scritta, come tante altre ancora. Ma che - come ho detto altre volte - spero non vi siano lette. E che siano tolte, rimpiazzate, da pagine che raccontino di come l'uomo ha rincontrato Dio: il suo unico, e vero, Dio Padre.
Ho fiducia nell'uomo, ho fiducia nella mia creatura. E continuerò a difendere il mio popolo, e ogni singolo uomo, donna o bambino che in silenzio, nel silenzio della sua mente, prega e parla con me. Ora, più che mai, difenderò chi mi ama e chi in me crede. E guai a chi oserà fare del male a chi mi ama, perché conoscerà la mia ira.
A te, uomo ateo: ignorante e blasfemo; che mi incolpi del male, e ti vanti del bene. Ti dico: Attento! Perché il male, per il quale mi condanni, è opera di colui che tu adori. E che non sono certo io, visto che mi hai dimenticato; è il tuo bene e la tua fortuna - che il dèmone ti ha dato - che ora chiede il conto: un conto duro e doloroso, ma che sempre riscuote. Sei tanto evoluto, come tanto ingenuo. Svegliati, uomo, svegliati! E chiedi perdono. Tu non puoi, e non sei nulla senza di me. E ringrazia chi, ogni giorno, si alza e prega. Prega anche per te, anche se tu magari lo umili o lo deridi. Ma un giorno, se ti salverai dalla pena eterna, lo dovrai a lui. E allora capirai, ma forse non avrai tempo per pentirti e chiedergli scusa.
A voi, mio popolo, dico di resistere. E di continuare a pregare, con amore e con fede. Non temete, perché io sono con voi. E quando verrete a me, io vi chiamerò figli; e vi farò sedere alla mia mensa.

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