venerdì 24 febbraio 2012

Messaggio di Gesù

23 - 02 - 2012

Sto attraversando la terra, con la mia croce, e rivivo lo stesso dolore di quando sono salito al calvario. Come può l'uomo, creato da Dio, non fare cessare la cattiveria, l'odio, la superbia, l'ira, la lussuria e l'infedeltà, che lo affliggono ormai da millenni? Come può, l'uomo, dare sempre retta a satana, e abbandonare Dio?
Io sono Gesù, Figlio di Dio: salgo la salita, verso il luogo ove salirò sulla croce; mi guardo attorno, e vedo gente che piange e che si strazia - insieme a mia madre - per il dolore; gente che osserva curiosa e speranzosa che il Figlio di Dio, con il suo grande potere, faccia qualcosa per liberarsi; gente cattiva e diabolica, che mi ha condannato, e ancora - mentre salgo - mi riempono di insulti, e mi sputano, in segno di disprezzo. Questo è l'uomo? L'uomo, che mio Padre ha creato, per affidargli ciò che di più meraviglioso c'era: la terra, il pianeta perfetto ove vivere, procreare; senza alcuna preoccupazione, senza alcun dubbio e timore. Questo è l'uomo? L'uomo, che già nel paradiso terrestre tradì, per saziare la sua curiosità e la sua voglia di onnipotenza: tradì suo Padre, ascoltando il diabolico serpente. È questo l'uomo? Uomo di poca fede, ma di tanta ira; uomo debole, ma che si fa forza perseguitando i più deboli; l'uomo che si allontana da Dio, giorno per giorno; e lascia che sia il suo istinto, e la sua sete di fama e di denaro, a guidarlo. Uomo servo del male, uomo infido, codardo e stupido; uomo insano e crudele, uomo ipocrita e traditore. Io mi chiedo: è questo l'uomo?
No, non è questo l'uomo che Dio voleva. Questo è l'uomo che l'uomo, e il suo alleato satana, hanno voluto. E Dio, mio Padre? Mio Padre ha lasciato che l'uomo imparasse a camminare, a pensare, a decidere, con le sue gambe e con la sua mente; non ha voluto imporre il suo potere, la sua legge, ma ha chiesto di rispettarla. Non ha mai voluto obbligare l'uomo a seguirlo, ma gli ha detto che se stava con lui, rispettandolo e amandolo, avrebbe avuto la vita eterna; non il dolore, e digrignare di denti per l'eternità, ma la vita eterna: nella pace e nell'amore, che solo Dio può dare ai suoi figli. Dio ha sacrificato l'unico suo Figlio per salvarvi, popolo di ingrati traditori.
Eccomi, guardate mentre salgo con la croce sulle spalle: sopra questa croce c'è il peso di tutti i vostri peccati. E voi, increduli curiosi, cosa volete che faccia? Che la getti a terra, e me ne vada, forse? No, questa non è volontà di Dio! Dio ha voluto salvare il suo popolo, sacrificando suo Figlio. E voi, voi poveri uomini, indegni di pronunciare il suo nome, vorreste che io, suo Figlio, gettassi la croce, condannandovi alla dannazione eterna. Voi, proprio voi, che avete più peccati di quanta acqua c'è negli oceani! Siete sciocchi, stolti: la vostra bocca dice menzogne, la vostra mente è pari a quella di animale, che reagisce solo con il proprio istinto. Invece di ringraziare, mi deridete; invece di inginocchiarvi, davanti al Figlio di Dio che muore per voi, mi lanciate sassi e pietre, e ricoprite la mia fronte di spine. In verità, io vi dico: A voi è già stato dato, e la vostre sorte è ormai segnata.
No, io non lascerò mai la mia croce! Anche se la giustizia falsa e ipocrita, dell'uomo che mi teme, mi ha condannato: io non lascerò mai la mia croce. E mentre passo in mezzo a voi, e guardo quei pochi che mi acclamano e pregano per me, io vi dico: Non lascerò mai la mia croce, perché è per loro che morirò; è per voi che morirò - voi che siete il popolo di Dio - e vi redimerò dai vostri peccati, in modo che mio Padre possa trovarvi lindi e puri, al suo cospetto, nel giorno della vostra morte.
Popolo di Dio, io vi dico che finché uno solo di voi, fratelli, ci sarà - resistendo al demonio, e alle prove della vita, vivendo come Dio vuole – io, Gesù, sarò felice di abbracciare la mia croce e morire per lui, se questa è la volontà del Padre.

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