mercoledì 8 febbraio 2012

LA PAROLA DI GESÙ n.11

Cacciate i mercanti dai templi di Dio! Cacciate gli spiriti malvagi dai vostri fratelli e sorelle.
Rifiutate l'aiuto del male, nei momenti di difficoltà; perché non basterà una vita intera per espiare i vostri peccati, se al male vi concederete.

Miei discepoli: io vi dico di cacciare i mercanti dai miei templi, dai templi dedicati a Dio; cacciate i mercanti di odio, di morte e distruzione: coloro che vendono la guerra, e la povertà dell'anima e dello spirito; la morte della dignità di ogni uomo, e il suo amore per la vita.
Guardatevi intorno, e tanti ne vedrete. E se non riuscirete a vederli, è perché ancora non siete pronti per questa nuova missione che vi affido.

Io, Gesù, vi chiedo di andare e predicare - come detto anche nella mia precedente Parola - ma anche di scacciare i malvagi e gli ipocriti; di scacciare i dèmoni, che dentro loro vivono felici di avere trovato validi alleati.
Miei apostoli, voi potete - con le vostre preghiere, rivolgendovi a Dio - con il mio aiuto, scacciare questi dèmoni, o metterli in condizioni tali da non potere più nuocere, a voi e ai vostri fratelli.
No, non temeteli. Perché io vi dico che, per quanti si presenteranno e contro di voi alzeranno le mani, tanti cadranno nel dolore e nella disperazione, nella morte del corpo e dell'anima.
Troppi sono i dèmoni che infestano la vostra era. Potrei chiamarli tutti, uno ad uno, con il suo nome. Ma un nome li accomuna, ed è: dolore.
Sì, perché il loro compito è quello di portare dolore e morte, al malcapitato che li lascia entrare nella sua vita.
Pregate, fratelli miei, pregate! Perché chi è posseduto da satana si possa liberare, e tornare a vivere serenamente.
Parlate a chi vedete servitore di satana. E fategli capire che il suo menefreghismo nei confronti della vita altrui, e la sua cattiveria, non gli servirà a nulla: se non ad aggiudicarsi la dannazione eterna.
Increduli nell'udire le mie parole, non vi ritenete in grado di fare ciò che io vi chiedo. In verità, io vi dico: con la vostra preghiera voi lo state già facendo. E in fondo, non vi chiedo che di intensificare la vostra opera: nulla vi sarà impossibile, perché io, Gesù, sarò con voi.
Questi uomini e donne entrano nella casa di Dio a testa alta, ma con la schiena curva sotto il peso delle loro colpe; che non confessano neanche nella confessione, perché hanno paura di cadere nella vergogna.
Quanti falsi cattolici! Troppi falsi cristiani, che si credono tali; e credono che andando a messa alla domenica tutto gli sia perdonato.
Ma io vi dico: Se non avete il coraggio di confessare davanti a Dio i vostri peccati, cosa vi deve essere perdonato?
Voi non volete essere perdonati, e siete dei falsi cristiani: apparenti ma non di fatto.
Voi confessate a Dio i peccati lievi. E i grandi, quelli che vi porteranno alla vostra pena, ve le tenete dentro; come se non voleste che Dio li conosca.
Ma Dio sa ogni cosa di voi. E se non gli chiedete perdono - se non chiedete il suo aiuto, per non cadere più nei vostri peccati peggiori - egli non potrà aiutarvi. E voi sarete sempre dei falsi cristiani: cristiani solo perché battezzati, o nelle feste, nelle cerimonie, nelle ricorrenze.
E per tutti gli altri giorni? Per tutti gli altri giorni sarete dei grandi peccatori, perché rinnegate la vostra fede, e non ascoltate i comandamenti che Dio, mio Padre, vi ha dato.
A voi, miei discepoli, dico: Aiutate questi uomini e donne a ritrovare la loro fede; seguiteli, e non abbandonateli. Perché a volte in loro la voglia di trovare Dio è grande, ma ancora più grande è la paura di cercarlo.
Il compito del mio popolo, il compito che io affidai allora ai miei discepoli è sempre lo stesso: convertire i fratelli lungo la via, scacciare gli spiriti impuri; portare la parola di Dio e la mia, suo Figlio, al mondo intero.
Ed ora è il momento che il mio popolo si metta in cammino, forte della sua fede e della sua preghiera. Sicuri di avere Gesù al proprio fianco.

Io sarò sempre con voi, come vostro fratello: il più premuroso e amorevole dei fratelli, e nulla dovete temere. Nemmeno la morte e il dolore, quando si è con Dio, spaventano: perché nulla dovete temere.

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