venerdì 20 gennaio 2012

Padre Pio

19-01-2012

Cari fedeli. Uomini, donne, che siete la voce, la luce, la forza di Dio sulla terra: io, Pio, parlo a voi con la speranza di riuscire a toccare i vostri cuori, la vostra anima; la vostra resistenza alle intemperie della vita: una resistenza che solo chi crede in Dio ha. Vi chiedo di aumentare le vostre difese. Di aumentare la vostra fede, che è la vostra forza, la vostra barricata contro l'avanzare spropositato del male: dell'abbandono, del consumismo, della disgregazione della famiglia e della fede.
Un cristiano, un vero cristiano, sa che quando la battaglia contro la vita - quella vita imposta da altri, che di fede non conoscono neanche il significato della parola - quando questa battaglia si fa più dura, bisogna stringersi gli uni agli altri: dandosi forza a vicenda, pregando insieme, facendo sentire la voce, la nostra voce di cristiani cattolici, a Dio. Tutti insieme, gridiamo a Dio che noi non siamo figli del male: come chi ci perseguita e cerca di distruggere le nostre famiglie, i nostri beni e i nostri affetti più cari. No, noi no! Noi siamo figli tuoi, Padre onnipotente; e ci ribelliamo a questa vita che rinnega Dio, perché noi, tuoi figli, ti amiamo, e vogliamo che sia fatta la tua volontà. E non quella dei nostri fratelli, ormai guidati dalle tenebre della loro mente perversa, e in mano a chi non vuole il nostro e il loro bene: ma solo un bene falso, e artificiale, dei suoi seguaci: ignari e ingenui strumenti, artefici della loro autodistruzione. Questi, come predatori, si avventano sulla vita e sulle persone che ritengano più deboli, per strappare alla vita tutto quello che gli può dare: razziando qualunque cosa gli possa giovare. Non importa sia denaro, uomini, donne e bambini: l'importante, per loro, è arricchirsi e sentirsi potenti; sottomettere il più debole, l'umile e chi è vicino a Dio: che non ama la violenza e la guerra, ma la pace e l'amore tra fratelli. Perché siamo tutti fratelli.
Questo lo dico a te, che con il tuo potere, la tua sete di fama - servo del demonio, come Caino! - uccidi tuo fratello: se non fisicamente, moralmente. Piegandolo e umiliandolo, sotto il peso delle tue leggi; obbligandolo a fare ciò che vuoi: togliendoli anche la voglia di vivere, di farsi una famiglia. In questa società, inventata da te, uomo malvagio, il debole viene calpestato in tutto e per tutto. Bravo, complimenti! Continua ad arricchirti di beni materiali, continua a sfruttare tutto ciò che puoi - compresi i tuoi fratelli, che per te sono semplicemente uomini, o ancor peggio schiavi - continua a dimenticarti di Dio e del suo creato. Anzi, come sento spesso quando qualcosa va storto, tu imprechi contro Dio, con parole che non voglio neppure pensare. Mah, scusa una domanda: Non sei tu quello che non crede in Dio, e che dice che non esiste: che è tutta immaginazione, ecc, ecc? Quindi tu imprechi, e te la prendi, con qualcosa o qualcuno che non esiste. Quindi, praticamente sfoghi la tua ira parlando al vento o a nessuno. Oserei dire, se mi permetti, che hai seriamente bisogno di cure mentali: perché tu, se ragioni in questo modo, sei veramente pazzo. Quel che è peggio per te, è che colui che tu disprezzi e offendi esiste davvero: e io, Pio, ne sono una prova - che tu non accetterai mai -: il regno di Dio esiste. Ma tu non lo vedrai mai, così sarai convinto che è vero: Dio non esiste. Ma l'inferno, sì.
Ora ritorno a voi, popolo cristiano, perseguitato da questo popolo infedele e lussurioso - come quello che fu di Sodoma e Gomorra. Non lasciatevi pestare: salvate la vostra fede, e dategli forza; salvate le vostre famiglie: non lasciatele cadere sotto il peso di una vita ingiusta e frenetica. Salvate i vostri bambini, parlategli di Dio e del suo regno, parlate a loro di Gesù, di Maria - che amano tutti bambini del mondo, e che non vogliono nessun male per loro. Fratelli cristiani – insomma! - parlate: riprendete la parola che avete perso, fra di voi. Raccoglietevi in assemblee, e discutete di voi, della vostra vita, dei vostri figli; apritevi ai vostri fratelli, apritevi a Dio, che è sempre presente. Non combattete da soli una lotta impari, contro una società che cerca di schiacciarvi: e allora sarebbe la fine. In mezzo a voi ci sono sempre persone illuminate da Dio: vostri fratelli o sacerdoti, pronti ad ascoltarvi e a tendervi la mano. Non rimanete isolati, entrate nel gregge e seguite i vostri pastori.
Non pensate che stia esagerando, nel spingervi a vivere la vita da veri cristiani: il momento lo richiede, e forse ve ne siete già accorti. E' ora che il più ricco aiuti il povero; che chi ha tempo, lo usi per pregare e aiutare chi ha bisogno. E' ora che i cristiani cattolici, come voi siete, dimostrino veramente di esserlo: per superare insieme le difficoltà che il mondo intero andrà ad incontrare, nell'ormai prossimo futuro.
Ricordate: non saranno i vostri beni materiali ad aprivi la porta del paradiso; né il vostro oro e il vostro lusso, ma solo e semplicemente il vostro cuore: la vostra bontà, il vostro lavoro per gli altri, e la vostra fede in Dio; che, tradotta, vuole dire tutto questo.
In guardia, voi che vivete nel male e con le sue leggi. E forza a voi, fratelli: mostrate la vostra fede, cambiando le vostre singole abitudini; condividendo la fede, e la vostra vita, con i vostri fratelli: uniti a formare il popolo di Dio.

1 commento: