venerdì 27 gennaio 2012

Giovanni Paolo II

26-01-2012

Figli di Dio, fratelli miei: sono di nuovo tornato da voi, per volere di Dio, per portare a voi tutti la mia parola; la parola del vostro Papa. Sono Giovanni Paolo II; o se preferite un vostro fratello, che per volere di Dio, dal suo regno, può ancora parlarvi; come facevo quando ero in vita.
Vi chiedo, uomini e donne: dove è andato il popolo di Dio? Dove sono andati i giovani, che osannavano e amavano Dio con cuore puro: felici di amarlo, e di avere trovato in lui un amico, un compagno, un maestro infallibile per la loro vita? Dove è andato l'entusiasmo cristiano, davanti alle cose semplici e pure; davanti alle celebrazioni spirituali; davanti ai loro pastori, che dietro all'altare celebrano la santa Messa? Dove siete andati, popolo di Dio? Io non sento più il vostro calore; non sento le vostre preghiere arrivare a Dio, se non una flebile voce; invece di un canto forte, sereno, con l'orgoglio di essere cristiani cattolici, figli di Dio.
E' inutile che vi nascondete. E' inutile che vi giustificate. Ricordate: Dio sa tutto, e vi conosce meglio di quanto vi conosciate voi stessi. Non potete nascondervi da Dio, e non potete continuare a nascondere la voglia di affidarvi a lui, di lodarlo e glorificarlo: che ora, per paura o per ozio, tenete nascosta come un segreto più caro.
Tornate a riempire le chiese, e ascoltate i vostri pastori. Non abbiate paura per chi vi giudica: un giorno sarà lui ad essere giudicato. Portate forza alla grande casa di Dio, che ha bisogno del vostro calore e della vostra fede, per rinnovarsi e predicare in modo giusto, e sulla giusta strada. La forza della fede, di questo grande amore che unisce tutti i cristiani, è il restare uniti; è il pregare uniti. E' rispettarsi ed aiutarsi l'uno con l'altro. E nel bisogno di una parola di conforto, o di un consiglio, sapere che c'è sempre un fratello pronto ad ascoltarvi; e a portarvi aiuto, con il suo pensiero; che magari, in quel momento, è illuminato dallo Spirito di Dio. Non potete andare avanti da soli. Il percorso della vita è troppo faticoso, a volte, per essere percorso da soli: senza Dio, e senza l'aiuto dei vostri fratelli, dei vostri pastori. Riferito a questi ultimi, vi chiedo di perdonare i loro sbagli: anche loro sono uomini, e come tali possono sbagliare. Anch'io ho tanto sbagliato. Ma di una cosa sono certo: non sbaglieranno mai nel parlarvi di Dio e delle sue leggi, e della sua immensa bontà.
E voi, giovani - che siete il futuro, la forza, della fede - voi che vi affacciate alla vita, convinti di poterla giocare o di poterla vivere come volete; a voi dico: State attenti, perché ben presto vi accorgerete che la vita è piena di insidie e di tranelli, che il male pone davanti all'uomo per farlo cadere. Ed è facile cadere, più facile di quello che pensate. La strada che vi sembra semplice da percorrere - piena di divertimento insano, di droghe, di violenza e menefreghismo - capirete ben presto che non è la strada giusta. E prima o poi, il male o il vostro corpo, vi presenterà il conto da pagare; a volte - e questo mi rende triste! - con la vostra stessa vita.
Ragazzi e ragazze, adolescenti o poco più, che vi sembra di potere conquistare il mondo. Io vi dico, il vostro Papa vi dice: State calmi; parlate tra di voi, e non solo di cose futili e dannose alla vostra salute e alla vostra immagine; ma parlate dei vostri veri problemi: della paura che avete di sentirvi soli e fuori dal branco, della paura che avete di sentirvi esclusi. Io vi dico che se state con Dio, e con Gesù, questa paura non l'avrete mai. E starete insieme ad altri come voi, nella fede e coccolati dall'amore di Dio; imparando ad apprezzare le cose semplici, e a fare del bene verso gli altri; sentendovi gratificati e felici di avere potuto aiutare un vostro fratello. E' un qualcosa di nuovo: una vita nuova, ma vecchia di migliaia di anni. E allora proprio voi, che cercate il diverso, il nuovo: perché non la provate? Sono sicuro che in voi c'è tanto bene, e tanto amore da poter donare ai vostri fratelli. E allora perché lasciarlo soffocato dal vostro voler essere come gli altri?
Quanti episodi di violenza tra i giovani! Quanti incidenti, quanto abuso e uso di sostanze che non vi servono. Perché la cosa più bella e più grande ve la dà Dio; ed è gratuita e fa bene, invece di farvi del male. E si chiama amore; si chiama non sentirsi soli; anche quando i genitori, travolti dalla vita, sbagliano; si chiama fede in Dio. Una fede che, se ci credete e gli date forza, può cambiare il mondo.
Giovani, fatevi sentire; e tornate a riempire le chiese e le piazze, per manifestare la vostra fede. E vedrete che Dio sarà sempre con voi.
Io, Karol, vi benedico. E sarò sempre al fianco del popolo di Dio. E se Dio vorrà, ci risentiremo presto.


Nessun commento:

Posta un commento