venerdì 21 ottobre 2011

LA PAROLA DI GESÙ n.2

Salve a tutti voi, cari fratelli e sorelle.
Ho pensato di presentarmi a voi - del resto mi sembra giusto in questo nuovo progetto voluto da Dio, ove io vi parlerò di me, di voi, della vostra vita. E' giusto che voi siate a conoscenza di chi vi parla, in modo che non abbiate dubbi. Dunque, io sono Gesù, Figlio di Dio e di Maria vergine. E come ho detto, per un progetto di Dio - uno dei tanti, a dire la verità - mi trovo a fianco a voi, dove sono sempre stato. Ma questa volta, con un compito preciso: quello di parlarvi, fratelli e sorelle; parlarvi di voi e del vostro vivere.
Io sono il Figlio di Dio, vostro Padre e creatore, dal quale tutto è partito e ancora oggi esiste. Nella sua infinità bontà, mi ha mandato a parlare con voi; a donarvi la mia parola diretta, tramite i messaggeri - che per suo progetto sono stati scelti, e che per sua volontà esistono; badate bene: non illusionisti o uomini in cerca di fama e di successo, che si inventano storie; ma uomini e donne che nella loro umiltà, tutti i giorni, si mettono al servizio del Regno e di Dio stesso - tramite i suoi messaggeri, che alla mattina si alzano e dicono: Eccomi Signore: sia fatta su di me la tua volontà! Non in cerca di successo o di gloria, ma in cerca di Dio e dell'umile da aiutare e da servire, al meglio della loro possibilità: se non con altro, con la loro preghiera, che è già cosa grande e forte; più di quello che immaginate.
Ma torniamo a me. Come sapete - o per chi non mi conosce - io sono il Figlio di Dio, e come voi sono stato uomo sulla vostra terra e ho trovato e provato le vostre difficoltà. Fin da bambino, perseguitato dal male che voleva distruggermi e annientarmi; in fuga dalla mia terra, nella quale sono potuto tornare solo alla morte del mio persecutore: l'antica lotta del bene e del male, che ancora oggi è presente. Crescendo, ho dato voce alla Parola di Dio: quello che Dio, mio Padre, voleva che il suo popolo sapesse. Ho parlato alle genti; ho avuto intorno a me i miei fedeli apostoli, che mi aiutavano a diffondere la Parola e la fede. Con la forza che mio Padre mi ha dato, ho compiuto miracoli. E tutto questo, in mezzo al popolo: il più comune, il più umile. Creando paura e scompenso anche in mezzo a quelli che erano i sacerdoti del tempo: proprio coloro che avrebbero dovuto accettarmi, primi fra tutti, mi hanno giudicato. Sono sempre stato al fianco di chi crede, e ha sempre creduto, in mio Padre: donandogli forza e amore, e accrescendo in lui la fede, tanto da fortificare il suo spirito e il suo vivere da non temere nulla, nemmeno l'ira divina. Perché il giusto, e il fedele, sa che lui non sarà mai colpito dall'ira di chi ama e che ha sempre amato.

E ora eccomi, fratelli e sorelle. Eccomi a voi, per aiutarvi a vivere meglio; e magari a riscoprire Dio e me stesso, suo Figlio; nonché il Regno tutto.
Dio ha scelto suo Figlio per parlare all'uomo, come lo scelse tanti anni fa. Torna a fare dono all'uomo della sua Parola. Tramite suo Figlio, che direttamente - tramite i suoi discepoli del vostro tempo - parlerà con voi per mezzo di scritti, o tramite la parola che io metterò nel cuore dei miei messi, direttamente. Insomma i modi saranno diversi, perché oggi come allora l'uomo ha bisogno di incontrare Dio nella sua vita. E di sapere - se mai ne avesse il dubbio - di non essere solo. E che, senza Dio, il male che lui ha alimentato a quest'ora l'avrebbe distrutto. Io, Gesù, sono a voi per parlare a chiunque mi voglia ascoltare e sentire: dal più umile al più ricco, dal più giovane al più anziano. E anche a voi sacerdoti e uomini di Dio, che predicate la sua Parola.
I tempi sono cambiati - e Dio questo lo sa - e ciò che è stato scritto nei libri sacri rimarrà sempre la base della fede, la pietra portante della religione e del credere in Dio. Ma come tutti i testi anche quelli vanno aggiornati. E allora eccomi a voi, con la Parola di Dio aggiornata ai vostri tempi, per non farvi sembrare quei testi remoti e troppo antichi.

Ho sempre vissuto in modo umile e onesto. Ho sempre parlato al popolo, vivendo in mezzo ad esso. Sono sempre stato il migliore amico, il migliore fratello dell'uomo. E ancora una volta, eccomi a tua disposizione, uomo. Fa che la mia parola non sia vana. E che questa piccola luce possa un giorno ardere in un grande, immenso, fuoco; con immenso calore: il calore che solo chi crede in Dio può dare al fratello bisognoso e perso nel freddo delle tenebre del male.
Ascolta - uomo, donna, ragazzo che tu sia - ascolta la mia parola, perché io sono Gesù. E per te sono morto in croce: per i tuoi peccati, per la tua giustizia. E ti amo come si ama un fratello, e non ti farò mai del male. Ma ti aiuterò nelle tue paure e nei tuoi dolori. E magari, quando sei nella gioia, ricordati di me: così potrò, con te, anche gioire per la tua felicità. Non ti chiedo nulla: solo di ascoltarmi. Poi giudicherai tu se seguirmi o meno.
Ma ricorda: da soli si è deboli e facilmente si cade; ma nella mia grande famiglia ci si sente forti e protetti, anche davanti al dolore e alle prove che la vita ci riserva.

Ora vi saluto, fratelli e sorelle. E ancora una volta vi chiedo di aiutare Dio in questo suo progetto di fede e d'amore, partito in questi posti atei e ostici alla fede. Ma che, se voi volete, può diventare grande e forte: tanto da farsi sentire anche oltre i vostri confini.
Io, Gesù, vi benedico. E mi auguro che sempre sia fatta la volontà di Dio; e che l'uomo con il suo libero arbitrio non rovini ciò che Dio, con il suo amore, ha creato.


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