giovedì 2 giugno 2011

Padre Pio

29-05-2011

“Fratelli e sorelle, eccovi l'ennesimo messaggio che Dio, Padre onnipotente, vuole che riceviate. Questa volta sono io, Pio - Padre Pio, vostro protettore - a portarvelo.

Sapete, io, Pio, ho fatto un sogno. Posso definirlo un sogno, anche se il termine visto da dove mi trovo non è appropriato; ma per farmi capire da voi, che sapete cosa vuole dire sognare, mi sembra la parola più adatta. Allora vi dico: ho fatto un sogno. Un sogno ad occhi aperti, visto che dove mi trovo, in paradiso, non si dorme e non si riposa, poiché nulla e niente può stancare; e il dormire è solo un ricordo della vita terrena. Nel mio sogno ho visto uomini e donne vivere in amicizia, in perfetta armonia; ho visto il fratello tendere la mano verso il fratello bisognoso e caduto in disgrazia, per farlo rialzare; ho visto i ricchi aiutare i poveri; ho visto il denaro smettere di imperversare, come arma di satana, tra i popoli. Arma giusta al servizio di satana, che ha trovato il modo di farsi servire dall'uomo in modo accondiscendente: per denaro infatti l'uomo farebbe di tutto, anche rinnegare Dio e venderne il Figlio; ricordate Giuda? No, non giudicatelo! Che non voglio pensare a quanti di voi lo rifarebbe. Per denaro tradirebbe il proprio Dio: non mi ci fate pensare! Sapete, nella posizione in cui sono, io leggo nei vostri cuori e nelle vostre menti, e so quanto siete fragili davanti agli attacchi di chi sa bene come colpirvi.

Nel mio sogno, ho visto tacere le armi e regnare la pace; ho visto i popoli ricchi e benestanti preoccuparsi dei popoli più sfortunati; ho visto sparire le parole fame e sete dal mondo, con gli aiuti dei governanti, dei potenti: che nulla sono se non riescono a sfamare il proprio popolo e i popoli più bisognosi. Ho visto i bambini giocare insieme senza alcun problema, come deve essere quando si è bambini; e condividere gli stessi giochi e gli stessi momenti di gioia. Ho visto le mamme partorire con intorno i loro parenti, le loro famiglie, gli amici e il padre del bambino. Non abbandonate a se stesse, come a volte succede, nel terrore di una nuova vita da affrontare. E' giusto che un bambino abbia un padre; ma se il padre non c'è è giusto che tutti noi diventiamo padri e fratelli di questo bimbo, per aiutare lui e sua madre; che può aver fatto uno sbaglio, ma che deve essere aiutata, lei e il suo bambino, perché entrambi sono creature di Dio. E ascoltate bene: ho detto aiutata, non giudicata. Chi giudica gli altri giudichi prima se stesso, e non si troverà in grado di giudicare. Ho visto gli anziani, nel momento del bisogno, essere seguiti dalle loro famiglie; e avere intorno al loro capezzale i figli e i parenti, nell'ora dell'ultimo respiro terreno; non abbandonati in case e strutture, e additati come un peso perché ancora vivono. E magari non servono più nella società che voi, uomini e donne, con il vostro denaro, avete creato. Quel peso - come voi li chiamate - sono i vostri padri, le vostre madri, i vostri nonni; sono sangue vostro, e vi hanno tenuto in braccio, dandovi tutto il loro amore: quell'amore, che se ora vi fermaste a guardare dentro a quegli occhi, profondi e lucidi, di chi ha vissuto una vita, trovereste ancora. E ora loro hanno bisogno di voi. Che bel sogno ho fatto, non credete? Ma purtroppo, per ora, è solo un sogno. Non è detto che un domani magari sarà diverso, ma per ora è solo un sogno.

Chi di voi mi conosce sa che ho il dono di essere diretto, a volte forse troppo; ma che sorrido, anche, facilmente. Il mio sorriso spesso è spento dal dolore: nel vedere che voi, uomini e donne - con la vostra intelligenza, con il vostro intelletto - non avete ancora invertito la rotta della vostra vita, che come una nave in acque sconosciute sta navigando verso una enorme cascata: un vortice che vi trascinerà a fondo, per poi spedirvi dritti agli inferi.

Non capite che così non va? Troppo pochi pregano, e amano Dio. Che significa amare la vita, in tutte le sue forme, anche la propria vita. Non buttarla via: buttarsi nelle rapide della cascata che, in fretta, vi porta al successo; ma altrettanto in fretta vi conduce nel baratro più profondo.

Sia lodato il popolo che ama Dio e lo rispetta! Sia santificato l'uomo che sacrifica la sua vita per gli altri: onore e gloria! E che davanti a Dio sarà giudicato alla vita eterna, perché vuole dire che quest'uomo ha vissuto con Dio nel cuore, e per Dio nella vita.

Ma francamente, cari fratelli, tremo e ho paura per l'uomo attuale, che ha fondato la sua vita su un regno di cartapesta. Fragile, e pronta a cadere al primo soffio del vento delle difficoltà; delle prove che Dio stesso gli presenterà, per vedere di redimerlo: di convertirlo e di salvarlo dalla sua vita senza senso e senza amore, se non per cose venali e materiali.

Pregate, popolo di Dio. Pregate per la conversione del fratello, perso nelle tenebre della sua sterile vita e ricordate che il nulla genera nulla e che dal nulla non nasce nulla fino alla totale estinzione e autodistruzione.

Io Pio spero di non aver detto parole troppo dure a voi che mi ascoltate ma credo anche che nulla è troppo duro per voi che non ascoltate Dio, fermatevi finchè ne avete il tempo.

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