sabato 21 maggio 2011

Santa Rita

20 - 05 - 2011

A voi, uomini e donne, che siete figli di Dio sulla terra. A voi tutti il mio saluto; per tutti voi il mio messaggio, con la speranza che sia un buon consiglio, un buon insegnamento; come sono tutti i messaggi che, per volere di Dio, vengono inviati a voi, abitanti di passaggio su questa terra.

Io sono Rita, Rita di Cascia. E credo che tutti, più o meno, conoscete la mia vita e la mia storia. Per chi non la conoscesse, un invito particolare a documentarsi, a leggere ciò che ho fatto in vita. E non solo la mia, ma anche quella di ogni santo; per avere a disposizione esempi di fede pura e incontrastata, da potere paragonare alla propria vita o a quella del tempo corrente.

Credetemi, non è per orgoglio o per vantarsi che vi invito a leggere e a conoscere la vita di chi è diventato santo, per volere di Dio. Ma per farvi capire quanto è grande la differenza, il diverbio, tra questa vostra società e la vita nella fede; e nel confidare in Cristo, in Dio e nel suo regno. Quando si parla di santi, a voi sembrano uomini e donne lontani, irraggiungibili, di altri tempi. Vivere in santità a voi sembra cosa talmente grande e importante da sembrare irraggiungibile. Perché la vostra fede non è più quella dell'uomo che confidava e credeva in Dio; perché la vostra fede è stata messa - da voi - in secondo, terzo, ultimo posto nella vostra vita. O addirittura neanche tenuta in considerazione, come cosa futile, di futile utilizzo, che non serve a nulla e a nessuno.

Ora la parola santo vi suona come una parola nuova, quasi sconosciuta; che come la parola fede - per tanti di voi - fanno parte delle parole da dimenticare, che non servono a nulla. Ciò che conta è la propria forza, la propria intelligenza; la voglia di superiorità e di guadagno personale, su tutto e su tutti. Conta il vostro aspetto esteriore. E non importa se dentro di voi siete soli e tristi; importa vivere come la società vuole, avere quello che tutti hanno, fare quello che tutti fanno; e magari riuscire ad avere e fare un po' di più, per potersene stimare con gli amici. Scusate quali amici, se non sentono e non capiscono che anche voi - come loro - avete il freddo dentro? Vi sentite soli e non avete nessuno con cui parlare dei vostri problemi, quei problemi che né la vostra forza né la vostra intelligenza - e nemmeno il vostro denaro, che come un fiume melmoso canalizza tutta la vostra era - non riescono a risolvere, e a riscaldarvi con il loro calore; perché di calore non ne hanno.

Pensate, voi cercate una felicità e un calore che potreste avere gratuitamente.

Incredibile, vero? Gratuitamente. Voi che siete abituati a pagare ad oltranza, gratuitamente, potreste avere il più grande amico e fratello che nessun altro può avere: sempre pronto ad ascoltarvi e a consigliarvi; pronto a gioire con voi, ma anche a prendervi tra le braccia, in caso di bisogno, e consolarvi, per non farvi sentire soli; per farvi sentire membri, figli, di una grande famiglia: la famiglia di Dio, di Gesù, di Maria e di tutti i Santi. E uomini e donne che hanno scelto Dio come proprio fratello, e come stile di vita e di comportamento.

Nella vostra mente fredda e calcolatrice non c'è posto per Dio. Ma se ascoltate il vostro cuore, probabilmente sentirete che Dio vi sta chiamando; come chiama ogni suo figlio, cercando di convertirlo e di fargli cambiare vita. Smettetela con le false scuse, per non sentire la chiamata del Padre: Quel sacerdote ha fatto... la Chiesa ha fatto... quel cristiano ha fatto... e loro non dovrebbero farlo: bell'esempio che danno! E allora, io, vi chiedo: perché voi potete farlo? Solo perché non siete cristiani o dite di non esserlo, voi potete fare del male? Il sacerdote è un uomo, e come tale può sbagliare; ma quanti uomini, ogni giorno, ogni momento, sbagliano? Un'istituzione può sbagliare. Ma voi cosa fate per fare cambiare l'uomo che sbaglia, l'istituzione che sbaglia: cosa fate? Ve lo dico io: nel vostro ateismo, non fate nulla. E anzi, sbagliate e continuate a portare avanti la vostra filosofia di vita: devastante per voi, per i vostri fratelli e per il vostro mondo. Facile criticare. Meno facile è capire che così non va bene, e che stare da soli - pensando solo a se stessi - porta all'estinzione, e all'essere sopraffatti dal male che si nasconde in tante forme, che voi non potete neanche capire o vedere.

È il momento di cambiare, prima che falsi idoli, o falsi dèi, impongano - con la loro forza e il loro terrore - le loro leggi. E' il momento di cambiare, e di pensare che tutti si può essere santi. Perché è vero: Dio ci ha creato, vi ha creato, per questo. E se state nella fede; e ragionate con il cuore, non con il denaro, anche voi - tutti voi! - potete diventare santi, al cospetto di Dio.

Un santo, è colui che ha dedicato la sua vita a Dio, vivendo felice a volte nel dolore, e martirizzato. Ora non vi è chiesto il martirio per amare Dio, ma di andare un po' controtendenza, contro il male e i suoi metodi di persuasione. Non fatevi persuadere dal male, e da tutto ciò che ne comporta; ma seguite una vita sana e nella fede: pregate e andate in chiesa, senza giudicare il pastore, ma per essere più vicini a Dio. Basta con le scuse, e le vostre elaborate bugie, per non credere o per sentirvi diversi. In realtà, è solo ozio mentale e fisico. E se non pregate, è vero che siete diversi: perché siete soli.

Io, Rita, vi chiedo di aiutare Dio e il suo popolo a rialzarsi in piedi, con la vostra preghiera e la vostra conversione. E non illudetevi, voi millantatori del male: né i martiri, né le guerre, né la violenza, hanno fermato il popolo di Dio in duemila anni; e mai si fermerà, perché Dio è sempre con i suoi figli. E un figlio non teme nulla, se è tra le braccia del Padre.

Dio vi benedica, e vi dia la forza della conversione, e della parola verso i vostri fratelli.

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