mercoledì 19 gennaio 2011

Santa Rita

15-01-2011

Una monaca o forse una suora, mi si avvicina. All'inizio, in lontananza, non riuscivo a riconoscere di chi si trattava; ma sicuramente è un personaggio nuovo, che fino ad oggi non mi è mai apparso. Passano i giorni, e lentamente il personaggio misterioso mi si avvicina sempre più, in modo da riuscire a riconoscerla. Sì, è vero, la riconosco: è una donna, una suora in abiti neri e bianchi; e il suo volto mi ricorda una santa che ho già visto si tratta di santa Rita da Cascia. Con il volto umile e dolce, la croce tenuta con le due mani, leggermente inclinata, e una rosa, come ad offrirla al Cristo in croce. Si porta a distanza da poterla ben riconoscere e sentire, e ci dona il suo messaggio:
“Che bella è la terra! Che bello è il creato, che bello poter tornare e poter parlare con voi, fratelli e sorelle, per potervi aiutare! Sono io; certo in una veste a me nuova, ma se Dio vuole questo, questo sia. Scusatemi, non mi sono presentata a voi, che non potete vedermi: io sono umilmente Rita, o come preferite santa Rita; a me avete dato il compito arduo di risolvere i casi difficili, disperati, impossibili. Grazie, vi ringrazio di tanto onore e di tanta fede in me; ma sapete, miei cari, il vero guaritore è Dio; la vera guaritrice, consolatrice, è la fede; e l'amore, di cui Dio è capace.
Io ho sempre avuto questa grande fede, in me: una fede che mi guidava e che mi permetteva di vivere la mia vita con grande forza: la forza della conversione, dell'amore; la forza che fa superare le prove, anche le più difficili; la forza che fa vedere e decidere il giusto, per sè e per gli altri. Incredibile, dite voi; ma non é così. Come la mia storia narra, io ho impedito ai miei figli di vendicare la morte di mio marito, in un epoca in cui il sangue andava lavato con il sangue; odio con odio, uguale odio; odio tra intere famiglie e generazioni. Bene, io ho fermato tutto questo; ho impedito che altro sangue e altro dolore, per uccisioni e odio, fossero sparsi nella mia famiglia e in quella di mio marito. Sapete, ora i tempi non mi sembrano così diversi; anzi, ora, oltre che odio tra famiglie e tra appartenenti a diverse classi sociali, si sono aggiunti tutti i rancori e la ferocia dell'avere successo, e di volere a tutti costi dominare gli altri: sentirsi superiori e ridurli all'obbedienza e alla miseria, con mezzi a dir poco raccapriccianti. Ecco, forse, perché Dio ha pensato di inviare me a parlarvi, per farvi capire che la situazione è veramente critica per voi, o per dire meglio, per una parte di voi.
Sapete, il mondo è sempre stato diviso tra buoni e cattivi; tra chi ha una coscienza e chi chiude la coscienza in un cassetto; e non la riconosce più quando, alla fine della sua vita, gli viene presentata, e gli viene mostrato da nostro Signore tutto ciò che, nella vita, ha combinato. Credetemi: triste è il destino di chi si dimentica di essere un uomo, e agisce come dèmone; è veramente triste, e anche molto doloroso. Io, Rita, sono qui oggi per parlare con queste persone, che fanno di tutto per guadagnarsi il castigo divino. In verità, vi dico che la massima punizione è riservata a ben pochi sfortunati, per la grande magnanimità e bontà di chi giudica, cioè Dio. Ma non sia per voi questo un sollievo, perché anche il luogo ove Dio manda, chi merita, a espiare i propri peccati non è esattamente oro e gioie: è un posto per espiare, per pentirsi; quindi capite anche voi che non può essere un divertimento.
Ma voi così forti, così duri, così feroci, pensate sicuramente di essere superiori alla giustizia divina. Certo, certo! E che non esiste alcun Dio, e magari che siete voi, e solo voi, capaci di gestirvi la vita vostra e di altri. Voi che siete senza alcuna fede, alcun credo; che non credete in niente altro che non sia di vostro interesse, e il fare del male agli altri per raggiungere i vostri scopi. Proprio a voi, che siete come tutti gli altri figli di Dio; ma che avete lasciato Dio, come l'angelo ribelle, e siete diventati dèmoni: schiavi della ricchezza, del denaro, del consumismo; che lentamente sta consumando tutti gli uomini, come un mostro, che tutti i giorni ingurgita uomini, donne e bambini, senza pietà. Voi, proprio voi: vi invito a fermarvi, a pensare un attimo. Come avete la certezza che, dopo la vostra morte, è tutto finito; che la morte chiude il ciclo della vita dell'uomo, e nulla rimane? Come fate ad esserne certi? Ditemelo! Cosa mi dite dei miracoli, che tutti i giorni avvengono? E' vero, sono poco pubblicizzati; perché gente come voi, dèmoni, non vogliono che si sappia che, in certi posti, la fede in Dio è talmente forte che guarisce da malattie, che la scienza - la vostra scienza! - dichiara incurabili. Cosa mi dite delle apparizioni di Maria santissima, che in centinaia di persone hanno visto: tutte false? E dei vari avvenimenti che hanno dimostrato al mondo intero che Dio c'è, Dio esiste? Non potete continuare a nascondervi dietro al vostro egoismo, e anche dietro alla vostra vigliaccheria. Vigliacchi, sì, perché in fondo voi avete paura; e vi nascondete, per non affrontare i discorsi su Dio e sulla fede. Ma ricordatevi che se esiste Dio - e Dio esiste! E, se volete, basta che vi guardate attorno per capirlo: aprendo i vostri occhi, le vostre orecchie, separando ciò che fa o ha fatto l'uomo, da quello che invece era già fatto prima dell'uomo; e vi accorgerete che Dio esiste, e allora - mi dispiace dirvelo, cari uomini e donne che vivete come dèmoni, esiste anche la vita eterna, dopo la morte terrena.
Sapete, la vita è un percorso di prova, ad ostacoli, per meritare proprio la vita eterna; quella vita che a voi, che vivete solo per voi, nel vostro mondo perverso, piacerebbe molto; ma che purtroppo non vedrete mai!
Riflettete, uomini e donne persuasi dal dèmone tentatore: riflettete se è proprio il caso di buttare via questa grande opportunità che Dio vi offre; questo premio, di vivere felici nell'eternità. Non chiudete i vostri occhi, e non tappate le vostre orecchie, per non sentire o vedere il dolore, che tutti i giorni provocate; l'odio, che tutti i giorni trasmettete e rinnovate dentro di voi, e dentro ad altri vostri fratelli,! Per una volta, per un momento, cercate di ragionare; senza nascondervi dietro alle vostre paure e il vostro credo consumistico e demoniaco, e ragionate da uomini; e forse una grande incertezza sfocerà dentro di voi, una grande paura; e vi sentirete soli e senza amore: brutta sensazione; ma è quello che volete, ed è quello che avrete.
Dio mi ha mandata, come Santa dei casi difficili e impossibili. E questo dovrebbe farvi capire che il tempo di giocare con voi stessi e con gli altri, come i felini con le loro prede, questo tempo è finito! Ascoltate bene questa parola: è finito. In modo che, davanti alla sofferenza e al dolore che vi siete provocati e cercati, non possiate dire: Non lo sapevamo. Ora basta! O saranno veramente guai per voi.
A voi, invece, che fate parte della grande confraternita cristiana: che credono, lodano e parlano con Dio. Dio stesso, io, Rita e il Regno tutto, vuole dedicarvi un eterno: Grazie! Quel grazie che i vostri fratelli, che brancolano nel buio della fede e nel male, dovrebbero dirvi; ma che nella loro incoscienza, invece, a volte, vi disprezzano e vi deridono; quel grazie ve lo dice il vostro Padre celeste, che ascolta la vostra voce, le vostre preghiere, e vi augura di riuscire nell'intento di convertire sempre più fratelli al Credo: in Dio. Dio Padre vi ha donato il proprio Figlio, Gesù, sceso per noi tutti sulla terra, e sacrificato per i nostri peccati, sulla croce; e ora sta a noi, fratelli e sorelle cristiani, e fedeli al nostro Dio, dimostrare che quel sacrificio non è stato vano. Oggi, più che mai, noi cristiani dobbiamo farci sentire, vedere, riconoscere; per la nostra bontà, per la nostra carità, la nostra umiltà: in modo che tutti sappiano riconoscere in noi dei servi di Dio!
Lo so, è un grande sacrificio. Ma io, Rita, vi dico che con la fede si può fare tutto: anche chiedere la morte dei propri amati figli, per fare in modo che non si vendichino, dannando così la loro anima. E io, questo ho fatto; perché io, Rita, amo Dio, e ho sempre amato Dio. Questo mi ha dato la forza di chiedere l'estremo sacrificio dei miei figli.
Siate forti nella fede: severi con voi stessi; umili, buoni, nei confronti dei bisognosi e dei vostri fratelli; vivete in pace, e che Dio vi benedica!

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