martedì 7 dicembre 2010

San Francesco " IL CREDO"

“Cari fratelli e sorelle, carissimi figli di Dio! Mi presento a voi in veste di messaggero del Signore, Dio nostro; e porto a voi il mio messaggio, che è una preghiera che ben conoscete, ma che voglio rivisitare insieme a voi, fratelli miei.
Io sono Francesco d'Assisi, umile servo di Dio e del Regno. Eccomi ancora una volta qui a dettare al nostro, al vostro messo terrestre, un messaggio, che questa volta è una preghiera: una preghiera che spero molti di voi conoscano e recitino in questo periodo, così carico e suggestivo, che rappresenta il ricordo della nascita di Gesù, Figlio di Dio; ma anche, normalmente, come professione di fede.
Per far capire a tutti, anche al demonio, sapete - sì, sì, anche a lui - chi siamo noi e in cosa crediamo. Per far capire al mondo intero che siamo cristiani: portatori di pace e d'amore; e che, se sbagliamo, un solo Dio Padre ci giudicherà; e non è la giustizia dell'uomo che temiamo, ma quella divina.
Scusate questa prefazione, ma sapete, quando prego, mi sento così fortunato e speciale; così privilegiato e felice di poter parlare con Dio Padre, che non mi par vero, come un sogno! Pensate, cari fratelli sorelle: io, voi, che non siamo nulla davanti a Dio, possiamo liberamente parlare con lui nella preghiera e nel nostro cuore. Che cosa magnifica! Non credete?
La preghiera che oggi vi presento è il Credo, il credo apostolico; recitiamola insieme, e meditiamola insieme:
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo e nacque da Maria Vergine.
Fratelli e sorelle, quello che vi dicevo prima eccolo racchiuso in queste poche ma efficaci parole, che significano e che indicano a tutti che io sono cristiano, e che credo in Dio, Padre onnipotente; in Dio creatore del mondo: del cielo e della terra, e di tutte le cose visibili ed invisibili, e anche di noi stessi. Dio ci ha creato, Dio ci ha donato la vita, un luogo dove vivere; Dio, Padre onnipotente, e nessun altro! E nel professare la mia fede io sono fiero di essere un suo servo, nella vita e nella fede; e di servire Gesù Cristo, Figlio di Dio, concepito di Spirito Santo e nato da Maria Vergine. Ecco, fratelli e sorelle, la prova della potenza di Dio che ha fatto sì che suo Figlio, Gesù, nostro Signore, fosse concepito da una vergine; senza peccato, tramite lo Spirito Santo: alito divino che tutto può, persino concepire una vita in un grembo materno! Questa è la grande magnificenza di Dio: dare la vita! Cosa che l'uomo, senza nulla di materiale, mai potrà fare. Ma Dio può.
Ed ecco Gesù, nostro Signore, Figlio di Dio, che viene sulla terra per noi. Noi che nulla siamo. Egli può tutto, ma nasce in umiltà e povertà; è senza peccato, ed è Figlio di Dio.
Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi.
Di questo bambino, in quei tempi, parlavano le genti; e la voce della nascita di questo re, senza titolo né corona, ma che muoveva così il popolo, fece da subito paura ai potenti che dominavano in quel momento; e fecero di tutto per uccidere questo bambino prima che crescesse, arrivando ad uccidere tutti i neonati maschi. Nonostante questo, Gesù riesce a crescere e diventare uomo, e andare incontro al suo destino crudele e tremendo. Per liberare l'uomo dal peccato, per salvare tanti suoi figli, Dio fece il sacrifico estremo di lasciare che Gesù venisse condannato e giudicato da un tribunale dell'uomo che, avendo paura di lui, lo giudicò a morte. Dopo aver subito immani torture, Gesù, il Figlio di Dio, fu crocefisso fino alla morte, sacrificandosi così per tutti noi, suoi fratelli; e sconfiggendo così il peccato, e il male, che l'uomo portava dentro di sé. Gesù muore in croce e viene sepolto, e scende agli inferi, rendendosi conto di dove andrà l'uomo cattivo e perfido; dove andrà chi dell'odio, e del servire il male, farà una sua ragione di vita. Ma Dio onnipotente, che fino ad ora aveva lasciato fare, in segno di grande umiltà e amore verso il suo popolo, interviene, ed ecco che
il terzo giorno risuscitò da morte e salì al cielo, alla destra di Dio Padre onnipotente.
Di la verrà a giudicare i vivi e i morti.
Dio interviene, facendo resuscitare il Figlio da morte, vincendo la morte, e facendolo salire al suo fianco per giudicare noi tutti. Questo Dio, che sembrava così crudele nel lasciare giudicare e uccidere il proprio Figlio, ora si dona in questo atto di estremo amore, facendogli vincere la morte e portandolo con lui in paradiso.
Fratelli, anche per noi Dio ha in serbo la stessa cosa: vuole portarci in paradiso, insieme a suo Figlio. Non pretende da noi di patire tanto dolore e di subire la crocifissione. Anche se a tutti noi dona la nostra croce, credetemi, è minore di quella portata da suo Figlio, Gesù. Anche noi possiamo vincere la morte e andare nella vita eterna, come suo Figlio. Non pensate che sia una grande cosa che Dio, colui che tutto può, ci riservi lo stesso trattamento del Figlio? È vero, come il Figlio possiamo anche andare agli inferi. Con un'unica differenza: che per noi saranno eterni; perché chi merita tale pena, per lui, il giudizio sarà eterno. Dipende solo e sempre tutto da noi, da come ci giochiamo questa vita che Dio ci ha donato: che è la nostra prova per meritare o meno il paradiso.
E allora ecco perché, con forza, dobbiamo professare il nostro Credo e dire: Sì, mio Dio,
io credo nello Spirito Santo, nostra guida e consigliere, che ci illumina e ci guida nella nostra vita. Credo nella Santa Chiesa cattolica.
Certo, fratelli e sorelle, la Chiesa è la casa di Dio! I sacerdoti sono uomini illuminati da Dio, e così tutti i reggenti della Chiesa. Non vacillate davanti a strani concetti e pregiudizi, non giudicate: il sacerdote che sbaglia è pur sempre un uomo; non giudicate la Chiesa per gli sbagli degli uomini che la reggono. E ricordate che l'uomo può sbagliare, ma Dio no!
Credo nella comunione dei Santi, la remissione dei peccati, e - una volta che i nostri peccati saranno rimessi; una volta che avrò espiato i miei peccati - la grande gioia della risurrezione della carne, e della vita eterna.
Carissimi fedeli, fratelli e sorelle, che lasciate ogni giorno entrare Dio nella vostra vita; vi prego di farlo sempre con gioia, perché Dio è gioia e amore. Che Dio misericordioso abbia pietà di voi, e che un giorno sia possibile incontrarci in paradiso, a lodare ed amare Dio insieme!
Con amore fraterno, il vostro Francesco, servo di Dio.

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