lunedì 4 ottobre 2010

Parole di Gesù

29 - 09 - 2010

Mi appare Gesù, in quel prato verde ove ormai sono abituato a vederlo: luogo incantevole e pieno di calma. Una calma che, nel nostro vivere, è veramente qualcosa di surreale. Gesù, bello come sempre, nelle sue semplici vesti, si siede su un masso posto al lato di questo prato. E guardandomi, e guardando tutto il creato, inizia il suo discorso:

“Con piacere mi presento a te, messo, e ai tuoi fratelli e sorelle. Con piacere, amici e fratelli miei, porto il mio messaggio. Io sono Gesù, Figlio di Dio e di Maria Santissima. Io sono il vostro migliore amico, fratello, perché io sono dentro ad ognuno di voi: voi che siete il popolo di Dio. In voi Dio si è compiaciuto; e ad ognuno di voi Dio ha affidato un custode, il vostro angelo custode, con il compito di seguirvi passo passo e di consigliarvi; senza farsi sentire e notare, in silenzio: una sentinella che veglia sulla vostra anima e sulla vostra persona. È vero, forse non lo sentite, ma lui - l'angelo che Dio ha scelto per ciascuno di voi - lui c'è: vigile, e attento ad ogni vostro movimento e ad ogni vostro pensiero. La sua azione, anche se – chiamiamola - anonima, è ben netta e definita; e vi protegge dalle cattive intenzioni, dalle tentazioni, dai pericoli. In cambio chiede solo un po' di amore per Dio e per voi stessi, perché lui - l'angelo custode - non vuole che vi buttiate via. Basterebbe solo che tutti voi, prima di prendere una decisione importante, o rischiosa per voi e per gli altri, vi fermaste un attimo a pensare in silenzio, tra voi e voi: ciascuno in silenzio con se stesso, pensando alla giusta cosa da fare in quel momento; ed ecco che una voce, nel silenzio, vi consiglierà la strada giusta; la giusta mossa, il giusto comportamento. Forse vi sembrerà di esservi risposti da soli, ma credetemi: non è così. Purtroppo quello che avviene ora invece, nella maggioranza dei casi, è che la voce dell'angelo la sentite, ma è la voce del demone tentatore che seguite. E questo perché? Perché siete talmente inquinati dal demonio, e dal suo mondo, che non riuscite più a capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. State diventando come macchine: senza sentimenti, senza amore per niente e per nulla; se non per i vostri interessi e il vostro personale benessere.

Vi ricordate la famiglia? Sì, tutti sanno cosa vuol dire famiglia: quella bella famiglia di qualche anno fa, dove gli anziani crescevano i bambini e insegnavano ai figli; dove alla sera, tutti uniti davanti ad un focolare, si parlava e si stava insieme; magari pregando e raccontando fiabe ai bambini. Vi sembrano lontani quei tempi? E dire che non è passato molto tempo, e le cose, con tutto il vostro benessere, non mi sembrano cambiate tanto. Allora c'era miseria, è vero, ma la gente era più vera, sincera, e si aiutavano l'un l'altro. Ora? Ora siete nella miseria: lavoro finito, soldi finiti. Uguale miseria. Solo che tutto il vostro fare non ha creato nulla di alternativo al denaro, ed ora siete disperati. E oltre alla miseria - che i vostri padri, i vostri nonni, hanno provato - voi avete una miseria in più, che loro, uniti, non avevano: voi siete soli, con una miseria tremenda, la miseria spirituale. Cari fratelli e sorelle, la miseria spirituale: il non credere in nulla di superiore all'uomo, che per se stesso fa solo danni; il non credere che ci sia un Padre onnipotente, lassù - dove gli occhi, i vostri occhi, non possono vedere; ma che, se gli date un po' di ascolto, il vostro cuore lo può sentire - porta alla disperazione più profonda, che a volte sfocia nelle più tremende decisioni. E allora ecco il perché di tanti angeli custodi soli, ai bordi delle strade, abbandonati per seguire il demonio; abbandonati per dare retta alle tentazioni, alla disperazione e alla violenza; abbandonati, come voi vi sentite abbandonati.

Ditemi, cari uomini e donne evoluti; ditemi se era meglio allora - poveri ma uniti - o ora: poveri, ma soli e disperati? Ditemelo. Certo c'è adesso, come allora, chi ha oro e argento, denaro e potere; ma se non fa azioni verso chi è povero e magari chiede aiuto, vi auguro, fratelli miei, di non dovere mai patire la sua pena, nella vita eterna.

Guardate negli occhi i vostri padri, i vostri nonni. E guardate se è proprio vero che sono così retrogradi, se sono così indietro rispetto a voi giovani. Certo non avevano cellulari e computer, ma quando avevano bisogno di parlare tra di loro, si vedevano di persona. E così facendo si mantenevano in contatto; e quando si incontravano, festeggiavano. Parlare da persona a persona, non tramite una qualche tecnologia - la stessa tecnologia che, con le sue onde e le sue radiazioni, vi sta facendo ammalare di mali sconosciuti ed incurabili. E voi dite che questo è il prezzo da pagare per il progresso. Scusate, ma dissento: la vita non la si gioca per nulla! Tanto meno per cose create a favorire la propria pigrizia e il proprio ozio. Dietro a tutto questo benessere c'è solo un nome, che è diventato velocemente il vostro incubo. E se nulla fate, il peggio deve ancora venire. Questo nome, tremendo e pauroso, è satana; che nelle vostre menti lavora, e vi tenta a creare cose che sempre più vi allontanano e allontanano i rapporti personali. Ed ecco le famiglie disperse nelle stesse abitazioni: chi davanti ad un televisore, chi davanti ad un altro televisore o al computer; ma mai insieme, a parlare di ciò che si è fatto e delle proprie esperienze. I giovani, con tutto a disposizione, alla ricerca del nulla. Sì, perché quello che assumono - alcol, droghe, stupefacenti vari - li assumono per creare il vuoto nella loro mente; per non sentirsi soli e per poter fare cose di cui anche un animale si vergognerebbe. È ora di fermare questo strapotere del demonio, e di dire basta! E i primi dovete essere voi genitori: dimostrando ai figli che si può vivere anche con qualche soldo in meno, e qualche tecnologia in meno - che in fondo non sono nulla! - ma che l'importante è avere fede in Dio, e amore per i propri cari. Perché in questo modo non si rimane mai soli.

Io, Gesù, vi benedico. E mi auguro che sempre più figli di Dio tornino al Padre, ascoltando l'amore che solo lui gli può dare”.

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