lunedì 29 marzo 2010

San Francesco, San Pio e Carol Wojtyla

27/03/2010

Dall'alto del cielo, tre personaggi stanno scendendo lentamente verso di noi. Giunti ad una distanza in cui li posso riconoscere, distinguo bene chi sono. Il primo dei tre, avanti in fila indiana, è San Francesco: umile nel suo saio, recante la croce più alta. Subito dietro lui, Padre Pio, col cappuccio in testa, il dolore sul volto e la croce in spalla: più piccola di quella di San Francesco. A chiudere la fila, Papa Giovanni Paolo II; anche lui con la sua croce in spalla; in abito bianco, col viso turbato dal dolore, segue i due santi.

Ed ecco San Francesco che prende la parola:

“Fratelli carissimi, voglio guidare questi due servi di Dio, e voglio guidare voi nel sentire il dolore - e nello stesso tempo la gioia - della crocifissione e della resurrezione di Gesù, nostro salvatore. Attraverso le mie parole, e quelle dei miei fratelli, vivrete la Pasqua di resurrezione.

E ora guardate alla mia destra! L'immagine che vi voglio mostrare è quella del tradimento, il tradimento di Gesù: tradito da un uomo, giudicato da un uomo e crocefisso dall'uomo. E pensate, cosa impensabile per voi uomini...! Gesù ha perdonato: ha perdonato chi l'ha tradito, ha perdonato chi l'ha giudicato, ha perdonato il suo carnefice...

Voi - cari fratelli e sorelle! - riuscireste mai a perdonare colui che vi fa del male, che vi tortura, che vi uccide? No! Nella vostra società attuale non solo non conoscete il perdono, ma addirittura giudicate chi è meglio di voi, e fareste di tutto per eliminarlo. No, non dite di no! Io, Francesco, dall'alto dei cieli, Gesù e il buon Dio conoscono fin troppo bene il vostro modo di comportarvi, e fin troppo bene sentono il dolore che gli provocate.

Ma ora andiamo avanti, raggiungiamo il momento di quando Gesù è sulla croce. Guardatelo, guardatemi! Io sono sulla croce con lui; i miei fratelli, qui con me, sono sulla croce con lui; tutto il regno di Dio è sulla croce con lui, e possiamo dire di avere il grande onore di soffrire insieme a Gesù, per i peccati dell'uomo. Ma voi, con la vostra vita, con la vostra violenza, la vostra cattiveria, il vostro modo di vivere; guardando il domani solo per arricchirvi di monete che non vi serviranno davanti al giudizio di Dio... Ma voi – ditemi! - chi di voi salirebbe sulla croce con noi? Chi sarebbe pronto a togliere Gesù dalla croce, e porsi al suo posto, per togliere a lui un po' di sofferenza? Ditemi, chi? Ma col cuore e con sincerità - non mentite davanti a questa domanda! - perché è una domanda che vi faccio io, povero servo di Dio, ma la voce è quella di Gesù.

Pochi, troppo pochi sarebbero disposti a prendere il posto di Gesù. Ma ancora meno ne sarebbero degni!

Noi tre servitori, siamo ognuno con la nostra croce; io, Francesco, porto la più alta, perché tanto è il mio dolore in questo tempo. Pio e Wojtyla dietro a me, con le loro croci, rappresentano l'uomo che deve ancora espiare; rappresentano voi, ma non perché loro siano come voi. Le due croci sono dei due ladroni. Portate da due santi chiedono a voi, popolo infedele, di redimervi; e di fare in modo che queste due croci rimangano vuote: che mai ci sia più un Gesù in croce, un figlio di Dio in croce! E che mai ci sia più il popolo di Dio in croce. Il popolo di Dio deve essere libero di servire il proprio Dio, di amare il proprio Dio, e di lodare il proprio Dio. E invece, ora, quei pochi eletti che tengono in alto la fede vengono quasi additati come esseri anormali, rispetto alla vostra società.

Reggete con forza, fratelli, l'urto impetuoso e rumoroso di questo ateismo dilagante e di moda; reggete l'urto, fratelli, e pensate che tanti anni fa il Figlio di Dio, per togliere il peccato all'uomo, ha subito la più atroce delle pene.

Avanti ancora! Ora è la morte - la morte del bene apparentemente - la morte di tutto ciò che è giusto: del buono e della fede in Dio. E invece no! Perché una volta disceso agli inferi, nostro Signore resuscita; resuscita per tutti noi! Per volere del Padre, egli fa trionfare tutto ciò che è giusto e tutto ciò che è bene: la vittoria senza compromessi del bene sul male!

A tutti coloro che non credono, ora io dico: state attenti! Perché il Figlio di Dio, trionfando sul male, è salito al cielo e giudicherà tutti coloro che vivono secondo le leggi del demonio.

Io, Francesco, saluto tutti voi uomini e donne, e lascio l'ultima parola al Papa che avete tanto amato”:




“Carissimi fratelli e sorelle! Ricordatevi della magnificenza e della bontà; di quanto grande e immenso è il suo Regno! E ricordatevi anche un'altra cosa, che in questo momento ritengo molto importante: Dio non si tocca! Il suo regno non si tocca, i suoi servi non si toccano. Ma la Chiesa e la società è fatta da uomini, e gli uomini possono sbagliare... Perdonate, e non condannate chi sbaglia. E come disse Gesù: scagli la prima pietra chi è senza peccato! Io stesso mi vergogno dei miei peccati. E ora, soffro questa passione come se fosse la mia, e chiedo scusa e perdono per tutte le volte che non ho pensato al mio Dio...

Fratelli e sorelle, rimanga in voi - con il mio immenso amore che ho avuto per tutti i fedeli! - la mia benedizione per una felice Pasqua di resurrezione; resurrezione del bene, al di sopra di ogni male”.

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Buon Giorno Carissimo Dardo,

    POSSA LA LUCE DELLA SANTA PASQUA, LA LUCE CRISTICA ILLUMINARE IL CUORE DURO CIECO E SORDO DEGLI UOMINI.

    Possa la vista del suo prezioso cuore innalzarsi oltre i veli esistenziali che ci separano dalla grandiosa indefinibile realtà e della grandiosa verità.

    RispondiElimina
  3. buona pasqua a tutti voi.quanta sofferenza nelle parole di questi santi che tramite dardo ci ammoniscono sui nostri terreni comportamenti. dardo aiutaci, tu che ti sei sempre fermato prima del baratro, ad essere come dio ci vuole e intercedi per noi perchè la luce della fede possa veramente entrare nei nostri cuori. maria, regina della pace prega per noi e per il mondo intero.

    RispondiElimina