giovedì 4 ottobre 2018

Padre PIo

Signore perdona loro, perché non sanno cosa stanno facendo! Signore mio, perdona il tuo popolo, che si sta sempre più frazionando e disgregando, seguendo correnti cattoliche, che di fatto tali non sono: ma che sono opera di satana. Che mette zizzania nel popolo - nel tuo popolo, Signore - e lo tenta con una fede irosa, e non di amore per Dio e per i propri fratelli e sorelle. Signore Dio, Gesù, ti prego: perdona chi dice di essere un tuo consacrato e invece, in fatti e parole, è solo un burocrate: e va contro agli insegnamenti del Santo padre Francesco. Dio ascolta la mia supplica: fammi tornare in mezzo a questo popolo, a tirare ceffoni e ammonizioni a chi pensa di essere tanto cattolico e invece serve satana!
Salve a tutti voi, fratelli e sorelle: io sono Pio o se preferite, Padre Pio. Ho vissuto in mezzo a voi qualche tempo fa, ma non poi così lontano da voi. La lontananza l’avete creata voi, uomini e donne di questi ultimi tempi: voi che dal seguire Dio - andare a pregare in santuari o luoghi di culto e fare pellegrinaggi, per chiedere perdono e grazie - voi, che ora credete in voi stessi, avete vuotato le chiese. Avete lasciato soli i Pastori, avete - con il vostro modo di fare - detto a Dio che non avete più bisogno di pastori, perché non avete bisogno di Dio. Siete diventati bravi: ora sapete vivere da soli, non avete bisogno di Dio. Figuriamoci! Andare in chiesa è tempo perso: meglio far fare sport ai bambini o andare a fare spesa nei negozi. Oppure lasciare i bambini ovunque, e fare gli affari vostri: vero?! E voi vi chiamate genitori e dite di volere bene ai vostri figli: che scempiaggine, se non li proteggete dal vero ed unico nemico - crudele e feroce - il demonio! Cosa? Il demonio non esiste? Certo, vi fa comodo pensarlo. Ma se vi guardate attorno: fuori dalla vostra vita agiata, dalla vostra casa, dalla vostra auto, vedrete all’angolo della strada, uno come voi - sì, proprio come voi! - colpito dal demonio, e che ora vi chiede soldi o ciò che potete donargli per vivere. E voi dite ai vostri figli: Quello è uno che non ha voglia di fare nulla, e non bisogna dargli nulla: è pericoloso, persona da evitare. Ma che ne sapete, voi adulti: cadete forse nel giudicare? Ah, già: voi avete abbandonato Dio e quindi giudicate e sparlate, come il demonio insegna. E questo insegnate ai vostri figli.
Queste generazioni di adulti - queste ultime generazioni di genitori - sono la rovina del mondo, dell’umanità. Voi non conoscete Dio, che vi ha creato. O se lo avete conosciuto, ora lo evitate. Voi genitori - e ragazzi e ragazze di questo tempo - non conoscete l’umiltà, il perdono, l’amare il prossimo. Amate solo voi stessi: se state bene voi, il mondo può crollare. Ed è quello che succederà. Con la differenza che sarà l’uomo, la donna a sparire: non il mondo. Non il povero, non chi mendica, non chi chiede giustizia - per la cattiveria di altri - non chi ignorate e criticate. Ma l’uomo, la donna come voi: al di sopra di tutto e di tutti, che credono in sé stessi e di avere una risposta, una soluzione a tutto.
Meno sacerdoti, meno Pastori, perché non ne avete bisogno: tanto non li ascoltate! Meno chiese, meno messe: tanto non ci andate! Meno preghiera e richiesta di perdono a Dio: tanto Dio non esiste! Che miseria, fratelli miei! Che miseria di fede e di cultura. Credo che, da ora in poi, si toccherà il minimo di moralità, di umiltà e di carità. Si toccherà con mano la distruzione dell’uomo, della donna che hanno lasciato Dio, in mezzo alle cose futili della vita.
Sono veramente dispiaciuto per voi, e anche per tutti coloro che in Dio credono: e cercano con la loro vita, le loro famiglie, di servirlo. Perché saranno perseguitati, dal progresso e da voi, popolo senza Credo. Mi dispiace per i vostri figli, e mi auguro che loro - le nuove generazioni - siano capaci di riconoscere che senza Dio non si vive: perché, se no, scenderanno le tenebre sull’uomo: e sarà la fine dei malvagi e di chi serve satana.
Io, Pio, vi chiedo umilmente di redimervi. E tornare ad essere il Popolo di Dio, e non di satana.

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