lunedì 18 agosto 2014

San Pietro

Ogni volta che mi soffermo un attimo a guardare la Chiesa - casa di Dio - i cristiani cattolici e i cristiani in genere, vi dico la verità: per me è una grande fatica. A volte provo anche un po’ di tristezza: vedere il popolo di Dio e i suoi Pastori arrancare: in un mondo, in un momento ove invece c’è bisogno di forza, di amore e di fede, per Dio e in Dio; mentre invece, voi arrancate. Mi presento: sono Pietro. Ho fondato la Chiesa, la casa di Dio. E ora vedo una Chiesa diversa da quella che ho fondato. Ora, in qualche caso, vedo una Chiesa serva dei potenti, e tacita nei confronti di leggi e di ingiustizie verso l’uomo: quell’uomo che, essendo la casa di Dio, dovrebbe accogliere e aiutare; e se ce n'è bisogno essere anche perseguitata per questo. Perché un cristiano cattolico, un cristiano in genere, non teme la morte, la tortura, se sta servendo Dio. No, non la teme! Perché raggiungerà Dio, nell’alto dei cieli. Ma deve invece temere la sua negligenza, nei confronti del fratello o della sorella perseguitati, uccisi. E non importa il motivo della loro condanna, perché sono sempre fratelli e sorelle. E se non vengono difesi e accolti, allora sì, Dio ve ne chiederà merito. Troppa burocrazia, troppo oro e pietre preziose, troppo sfarzo e lusso; troppa forza, ostentata con mezzi materiali. E troppa poca fede: ecco il problema della Chiesa di oggi. I nuovi sacerdoti, pensano di essere dei piccoli principi. E invece, dovreste andare a cercare nelle strade - in mezzo al fango, alla polvere, al sole o al gelo - il bisognoso. E dirgli: vieni, Dio ha un posto anche per te. La casa di Dio è nata umile, e umile doveva rimanere. Nei suoi templi, nei suoi luoghi, doveva essere sempre un luogo di ascolto e di accoglienza; mentre ora, a volte, i pastori non si degnano neanche di rivolgere la parola a chi è stanco e bisognoso. E questo è grave, perché non è ciò che Gesù predicava, non è ciò che Dio vuole dalla sua Casa, dai suoi Pastori. E il popolo, il popolo che si definisce cattolico, che cosa sta facendo? Ben poco. Ma la colpa è dei Pastori, che lentamente stanno perdendo il gregge; e se non cambiano strada, lo perderanno sempre di più. Santi, e benedetti da Dio, sono gli uomini che portano la fede - la parola di Dio - là dove non c'è nulla, a rischio della loro vita. Ma troppi Pastori sono intanati: a fare lavori di cui un qualsiasi uomo potrebbe occuparsi, tra cui la politica. Fratelli cari: avete già tanti sbagli sulla vostra coscienza, per errori fatti da Pastori persi, nei tempi passati. Io vi chiedo: riportate la Chiesa al popolo, e il popolo tornerà alla Chiesa. Parlate ai giovani, con parole fresche di fede e di speranza, e torneranno a casa. Ma se continuerete così, il futuro vedrà sempre più chiese vuote, e sempre più giovani - uomini, donne e bambini - persi: senza meta e senza una parola di fede e di speranza. Perché siete pastori con troppa aridità nel cuore; dove dovete metterci Dio, e non il vostro volere.

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