mercoledì 6 agosto 2014

San Paolo

Salve, messo. Mi guardi con titubanza, sei un po’ spaventato forse. Ma stai tranquillo: tu sai che non sono il nemico, ma sono amico. Tu sei abituato a vedere dèmoni, e a distinguere il bene dal male. E allora, dimmi: cosa senti ora? Tutto tranquillo, nessun allarme. Solo non mi conosci, perché a te non mi sono mai presentato; ma ora è venuto il momento. Dio mi ha dato il compito di donare a te - e tramite te, all’uomo - la mia parola. Io sono Paolo, san Paolo se preferisci. E sono forse il più simile a te, nei personaggi del regno di Dio: da grande persecutore dei cristiani, io sono diventato un servo di Dio, per sua volontà. Come del resto lo sei diventato tu, pur venendo da lontano: infatti anche tu, come me, eri tra quelli che non credono in Dio; e che addirittura disprezzavano lui e il suo popolo. Quanto è grande Dio! La sua grandezza, la sua bontà, la sua misericordia, sono infinite: quanto è grande e buono Dio. E l’uomo? L’uomo lo perseguita, come se fosse Dio la causa di ogni suo male, di ogni suo fallimento. Invece di dire grazie, a lui, perché tiene ferma la grande avanzata del Male, che cerca di conquistare l’uomo: creatura fragile e stupida, che si lascia facilmente comprare dall’astuzia del demonio. Popolo tutto, in questa prima mia lettera a voi, vi dico: siete veramente in pericolo. Voi forse non ascoltate, perché le parole che ricevete vi fanno paura, o sono troppo forti e suggestive per voi. Ma vi dico: è meglio avere paura e cambiare strada, che non temere il maligno, il malvagio, il male e andare dritti nelle sue braccia. La paura, dovrebbe farvi unire in un popolo che prega; e forte del suo Credo, si oppone al credo dei vostri tempi: atto solo alla distruzione, alla lotta, al potere, alla persecuzione dei più deboli. Una storia che si ripete da duemila anni, che ormai è diventata quasi monotona. E non fate niente per cambiarla: con un unico, triste e inesorabile risultato: il Paradiso vede poche anime salire, mentre l’inferno vede molte anime cadere nella fornace ardente. Voi dite che Dio è noia, che Dio non è più di moda, che Dio è per i deboli. E i risultati sono che il suo Popolo si indebolisce, e perde uomini e donne, indebolendo così il mondo intero. Voi siete passati di moda, voi siete noia: piccoli uomini, increduli e atei! Senza Dio, nemmeno voi andreste da nessuna parte. Dio ama anche voi, che lo ripagate dandogli un bel nulla; se non la vostra ira, quando cadete in disgrazia. Per tutto c’è un tempo, per tutto viene il momento. E questo è il tempo della conversione, e il momento della preghiera, per sostenere voi e il vostro mondo - fratelli e sorelle - e fare cambiare strada ai vostri figli: sempre più malati di un progresso falso e privo di morale. E se continuano così, anche sempre più privo di vita: intesa come vita umana. Saranno le vostre guerre a spazzarvi via. Se non voi stessi: con i vostri vizi e tentazioni. Sarà il vostro alleato a chiedervi il conto; e il suo è un conto molto ricco di vite umane, strazio e dolore. E forse, nei momenti di tribolazione di dolore, se la vostra superbia vi lascerà la mente - forse un attimo, forse nell’ultimo attimo - vi ricorderete di essere figli di Dio, e chiederete perdono. Mi auguro - vi auguro! - fratelli e sorelle, che sia un perdono chiesto con il cuore. E con un po’ di amore per quel Padre che vi ama da sempre, e da sempre vi protegge. Perché anche così - per la sua immensa misericordia e perdono - forse potrete salvarvi. Amate Dio e non perseguitate i cristiani, soprattutto i cattolici: perché è per loro che ancora il mondo - così come lo conoscete – esiste. E Dio non ha ancora richiamato il suo popolo, dando sfogo alla sua ira.

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