16-05-2012
Fratelli e sorelle, eccomi a voi: con un'altra grande opportunità che Dio mi ha donato di potervi parlare. Per voi che non mi vedete: io sono Pio, vostro protettore, e sempre vicino agli umili e ai sofferenti.
Oggi voglio parlarvi di Dio. Sì, cari fratelli e sorelle, vi parlo di Dio. Non ritenete che sia, a dir poco, meraviglioso che Dio ami l'uomo? Che Dio ami la sua creatura, nonostante quante gliene ha fatte passare nei tempi e ora? Perché l'Essere onnipotente, l'essere che tutto può, dal quale tutto ebbe inizio – non, badate bene, i falsi idoli che il progresso o la mente malata dell'uomo si creano; ma Dio, l'onnipotente - dovrebbe amare ancora l'uomo, suo creato; quando questo fa di tutto per allontanarsi da Dio Padre, e distruggere tutto ciò che egli ha creato, di bello e di buono? Perché Dio deve amare ancora l'uomo? Ditemi, fratelli miei: può forse il padre non amare il proprio figlio? Anche quando il figlio si allontana dalla retta via, che suo padre gli insegna, il genitore spera sempre che il figlio ritorni; e che stia bene, anche se lontano da lui. Ecco perché Dio ama i suoi figli; ecco perché Dio non abbandona i suoi figli, anche se ingrati. Dio è misericordioso e giusto. E spera sempre che il figlio, perso in strade facili ma vuote, ritorni a lui; chiedendo scusa per i suoi peccati, e per la vita condotta al di fuori dei suoi comandamenti.
Sapete: Dio perdona il figlio che si pente sinceramente; e che dimostra, con la sua vita, con il suo fare, che in lui c'è ancora qualcosa di buono. Nascosto magari dal proprio ego; dalla voglia di avere successo facilmente, o dalla pigrizia: che gli ha addormentato l'anima e lo spirito, offuscando il suo amore per Dio che lo ha creato. Ma a volte, cari fratelli, basta una scintilla per accendere un grande fuoco. E questa scintilla è la vostra parola, dettata da Dio, verso chi - nelle difficoltà della vita - si è perso o si è addormentato, seguendo gli altri: non preoccupandosi per cosa succederà un domani. Questa scintilla, che accende la grande fiamma dell'amore per Dio e di Dio, si chiama fede; si chiama essere cristiani cattolici, e credere in Dio: l'unico vero Dio, che ha sacrificato il suo unico Figlio per noi: uomini e donne che siamo nulla. Vincendo la morte e il peccato, perché egli tutto può.
Smettetela di tacere, davanti a comportamenti di vita che vedete e sentite non essere giusti. Non tacete davanti a falsi dèi, a falsi idoli venerati: e fatene notare la loro nullità, nei confronti di Dio che tutto può. E se siete attaccati da altri, chiedete a loro se il loro Dio ha vinto la morte. E se non mentono, nessuno vi dirà di sì. È veramente ora di parlare; è veramente l'ora di convertire i vostri fratelli. Di riacquistare quel dialogo tra cristiani che è andato perso. E' l'ora di entrare in chiesa, e pregare. Non parlare tra di voi: quello lo potete fare fuori, dopo la messa. E' ora di smettere di criticare chi porta il nuovo, e la voce di Dio, in maniera umile e semplice. E' ora di fare la carità ai più poveri; è ora di alzare la testa, davanti a tutto ciò che cerca di sopprimere il popolo di Dio: cioè il Male. Che sa che se abbatte il popolo di Dio, il popolo che prega, eliminando Dio dalla vita dell'uomo; allora - solo allora! - conquisterà il mondo. Un mondo che Dio non gli lascerà mai conquistare. Ma certo non saranno idoli, o false religioni e dèi, a fermare il Male. Solo Dio può farlo. Ma vuole vedere, vuole sentire, che i suoi figli lo amano; e che osservano le sue leggi, per meritarsi la vita eterna.
Mi rivolgo anche a voi, genitori: che esempio date ai vostri figli, che cosa gli state insegnando? Molti di voi si sono allontanati da Dio, e portano i figli in chiesa solo per i sacramenti. Poi li trascinate con voi, nel vuoto. Io vi chiedo: ma voi lo sapete come vivono i vostri figli? Lo sapete cosa state creando, e che società gli state dando; e che futuro? Io credo di no. Perché altrimenti sareste dei pazzi, e non dei genitori. Essere genitore non vuole dire dare del denaro al figlio, perché possa uscire. E magari, come sento in tanti di voi, levarsi di mezzo. Essere genitore, non vuole dire non sapere dire di no ai propri figli; e non dedicargli mai un minuto di tempo per parlare con loro. Lo sapete cosa li aspetta fuori di casa? Li aspetta il mondo: un mondo intossicato, corrotto, violento e guidato dal male. Certo, si spera sempre che il figlio sia tanto intelligente da non caderci. Già: molte volte deve fare tutto da solo, perché voi lo avete allontanato da tutto ciò che è buono; lo avete allontanato da Dio: che è l'unico che, quando si trova da solo davanti alla vita, lo può guidare e consigliare. E questi sono i risultati: guardatevi intorno e lo capirete; uscite una sera per le strade, e lo vedrete. Vedrete cosa state creando, con il vostro rifiuto di Dio. Beate le famiglie cristiane, ove si prega in casa, insieme ai figli. Ove si parla, con i figli, dei loro problemi; ove si parla di Dio ai figli. E saranno loro stessi a non abbandonarlo, quando saranno di fronte alla scelta tra il bene e il male. Mi auguro che chi legge questi messaggi non si senta in colpa, perché probabilmente è cristiano e vive come tale. Ma vi dico che ho paura per tutti coloro che non leggono, non conoscono, questi messaggi; e che neanche gli danno peso. Perché la loro grande ignoranza - di certo - se fanno del male, non li salverà dal giudizio divino.
Ti benedico, popolo di Dio! E' ora che mostri il tuo coraggio, e la tua fede. E armato della tua preghiera e della tua fede, contrasti il male: cancro tremendo della tua società.
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