domenica 13 maggio 2012

Gesù

11-05-2012

Cari fratelli, care sorelle: ditemi, cosa c'è di così difficile da capire nella parola affidarsi a Dio. Affidarsi a Dio, per vivere meglio, per essere in pace con tutto e con tutti; per avere un costante amico, fratello, che vi ascolta; vi sorregge nel momento del bisogno, e condivide con voi il dolore. Ditemi: chi altro può condividere il dolore con voi, se non una persona che vi vuole veramente bene; che vi ama con il cuore, con amore puro e semplice, come un bambino ama sua madre? Questa persona è Dio. Questa persona, vostro fratello, sono io, Gesù, che ora vi sto parlando. Questa persona può essere anche un vostro fratello, o sorella terrena. Ma sempre e solo perché è illuminata dall'immenso amore di Dio, che lei a sua volta ama: con la sua preghiera e la sua vita. Fratelli e sorelle, convertirsi a Dio è vita: vuole dire lasciare la vita terrena - con le sue prove, i suoi attacchi del male, i suoi momenti difficili di dolore - ed essere nella gioia: nella gioia di sapere che Dio guida e dispone la vostra vita; e in qualunque cosa succeda, non sarà mai per il vostro male. Convertirsi a Dio, vuole dire sapere trovare aiuto, e conforto, anche in un dolore che sembra non lasciarvi più vivere: quei dolori che a volte, nella vita, colpiscono con la stessa ferocia del male, e da soli non si riescono a sopportare. Ma con Dio, e il suo popolo, si può fare: perché Dio è vita; Dio vince la morte, e conduce alla vita eterna, ove il dolore e le angosce della vita terrena cessano. E nell'eternità si vive in pace, lodando Dio. Affidarsi a Dio è un grande atto di fede. Ma è anche un grande atto di responsabilità, per la propria vita e per la vita dei vostri cari; affidarsi a Dio vuole dire essere nelle mani di Colui che tutto può, e che vi guiderà - sempre e in ogni modo - a giuste risoluzioni e decisioni; e infine alla vita eterna.
Certo, fratelli e sorelle: la fede deve essere tanta! Ma più che altro deve essere sincera; non ereditata, ma cercata; non vissuta in modo superfluo, ma in modo intenso: con le vostre azioni di vita, il vostro vivere e la vostra preghiera; che mai deve mancare, come mai deve mancare il vostro dialogo con Dio. E nulla importa se non sentirete risposte, perché vivendo le vedrete davanti a voi: in fatti e cose che vi succedono, voluti da Dio. Il Battesimo vi fa diventare cristiani, i sacramenti vi avvicinano a Dio. Ma ricordate: Non basta! La fede va cercata giorno per giorno; in ogni momento, in ogni gesto, in ogni occasione: sempre! Per essere sicuri di fare la cosa giusta, la cosa gradita a Dio.
L'uomo che abbandona Dio - che non lo riconosce, o che si crea propri falsi idoli da venerare - vivrà solo; anche se magari immerso da immensi tesori, vivrà solo. E non conoscerà mai la gioia che un povero prova, quando può - grazie a Dio - sfamare lui stesso e i propri figli. Non conoscerà la gioia di vivere con Dio. E dei suoi ori e argenti non se ne farà nulla, quando sarà al cospetto di quel Dio che lui ha rifiutato: ingannando i suoi fratelli, e sfruttando il popolo; adorando il denaro che lo porterà alla pena eterna.
Ricordate, fratelli miei; voi che magari avete la possibilità, ricordatevi la carità verso i bisognosi. Ricordatevi che al mondo non siete soli. Ma tanti sono meno fortunati di voi, ma hanno molta fede - a volte più di voi - e non vi deve importare chi siano, e cosa facciano: donate a loro ciò che per voi è in più. E sentirete i loro sorrisi riempire il vostro cuore, e Dio stesso vi ringrazierà. La carità, è una virtù che ogni cristiano deve avere; e non deve mai dimenticarsene.
Io, Gesù, vedo ogni vostro gesto; sento ogni vostro pensiero, e conosco la vostra fede. Mi auguro che la fede, in voi, aumenti di qualità. E che incominciate a vivere come veri cristiani. Davanti a voi la vita non sarà facile; ma uniti, e pronti al sacrificio per se stessi e per i propri fratelli, vivrete sicuramente meglio. Abbracciate Dio, e non temete: se le fondamenta sono salde, la casa non crolla. E le vostre fondamenta sono la fede, e l'amore per Dio, Padre onnipotente.

4 commenti:

  1. Particolarmente in gioventu',in fase di avvicinamento alla fede, mi rendevano attento quei sacerdoti con la capacita', nelle loro omelie, di "attualizzare" la Sacra Srittura ai giorni nostri, rendendola piu' facilmente attuabile, quindi concreta e vicina al nostro modo di vivere.Me ne facilitava la comprensione ed interiorizzazione.
    Se, come mi sembra di aver sentito dire e capito, Gesu' avesse intenzione di dettare qualche cosa in tal senso della sua vita terrena e "Dardo" di scriverla, mi piacerebbe proprio. Spero ci sia qualcun'altro che la pensi allo stesso modo. Mariano

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  2. Carissimo Mariano, se Gesù vorrà dettarmi qualcosa a riguardo della sua vita cercherò di scriverlo come faccio ora con i messaggi che ricevo. Certo cercherò di fare sempre come cerco di fare ora la volontà di Dio che è la cosa essenziale. Grazie per i tuoi commenti e spero di riceverne ancora, scusa se ti rispondo solo ora prometto che in futuro sarà più veloce. Un abbraccio e buona domenica nel nome del Signore a te e ai tuoi cari.

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  3. Evviva,è meravigliosa questa sintonia in questo nuovo cammino intrapreso verso traguardi inimmaginabili e meravigliosi e spero presto manifesto, riconosciuto e condiviso dalle ns. Autorita' Ecclesiastiche , anche se con la tempistica prudenziale che le è propria. Sono convinto che, del resto lo richieda la peculiarita' e straordinarieta' della situazione.
    Per quanto riguarda i commenti,non sono un grande utilizzatore dei mezzi informatici, di quelli che, per intenderci, sono sempre connessi,ma cerchero' di condividere quanto meglio potrò. Ricambio l'abbraccio nel Signore a te e a tutti quelli che vorranno condividere questa esperienza.
    Mariano

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  4. Grazie Mariano per il tuo commento e certo sarà ciò che Dio vorrà.
    Grazie ancora e a risentirci.

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