giovedì 5 aprile 2012

San Francesco

01-04-2012

Eccomi: Francesco, servo di Dio. Eccomi a voi, fratelli. Sono sotto alla croce, in questo momento di dolore. E per il mio Signore Gesù, come sempre, gli chiedo di donarmi il suo dolore, per poterlo aiutare nella sopportazione del suo calvario.
Quanti di voi, che leggete questa pagina, sono pronti a questo? Quanti di voi leggono questo nuovo messaggio che Dio vi manda, e sono pronti ad accettarlo? Quanti di voi si sono resi umili, a servizio degli altri e di Dio? Siete in pochi, fratelli miei, e sempre meno state restando. È inutile che io vi dica che siete bravi, siete forti, che fate abbastanza per espandere nel mondo la parola di Dio: perché sarebbe un prendervi, un prenderci, in giro. E io non posso mentire.
E allora vi dico che non va. Così non va: ben pochi cristiani vivono secondo le leggi che Dio ci ha donato; ben pochi cristiani camminano sulla terra, portando Dio nel loro cuore e nel cuore degli altri fratelli: e questo non è insegnamento divino; questo è l'uomo, che con il suo egoismo sta dimenticando le leggi di Dio, e vive secondo la sua legge: una legge di comodo, una legge che non è quella di Dio.
Tristezza, fratelli miei, tristezza. Questo sentimento mi spezza il cuore, nel vedere che l'uomo più va avanti e meno capisce. Non capisce, infatti, che allontanandosi da Dio si allontana da suo Padre; e rimarrà solo, a combattere contro i suoi pensieri e le sue debolezze. Dio è grande, Dio è amore, Dio è luce: quante volte avete sentito queste parole! Certo le avete sentite, ma non accettate o messe in pratica. Andate a messa, alla domenica, ma lasciate Dio dietro all'altare; vi credete cristiani, ma perdete in chicchere inutili il vostro tempo, che potreste dedicare agli altri. Non siete certo missionari in terre sconosciute, direte voi. Ma questo chi ve l'ha detto? Ogni cristiano ha una missione: che è quella di convertire il proprio fratello, e di assicurarsi che abbia ciò di che vivere. Ma pensate solo a voi stessi: e allora? E vi lamentate anche; e di che? Inoltre, se vi guardate attorno, la terra intorno a voi sta diventando arida di fede, come il deserto: non è forse questa una terra sconosciuta, ove andare a portare la parola di Dio?
Giovanni predicava nel deserto a chi incontrava, avvicinandosi ad ogni anima che gli desse ascolto; vestiva di pelli e si nutriva di ciò che trovava. E voi? Voi avete ogni bene, e vi lamentate. Non vi vergognate? Chiedete l'aiuto di Dio per arricchirvi. E se vi arricchite, non ricordate più che quel Dio che vi ha aiutato è il Dio dei poveri e dei bisognosi, oltre che il vostro. Ma ai poveri, e ai bisognosi, non prestate aiuto.
A volte, nel sentire le vostre suppliche, le vostre preghiere, c'è da rabbrividire; e vien da chiedersi se voi, che vi ritenete cristiani, avete veramente capito ciò che Dio insegna? Se avete veramente capito per cosa Gesù è morto sulla croce? Se veramente capite cosa dice Maria, nelle sue apparizioni? Io, Francesco, credo proprio di no. Voi andate avanti, confessando i vostri mali minori: ma l'egoismo, e la voglia di benessere che è dentro di voi, quella non la confessate mai!
Giovanni ha dimostrato che solo armati della propria fede si può fare grandi cose, e riconoscere Cristo nel proprio fratello. Voi, invece, sareste scettici e dubbiosi anche davanti a lui, a Gesù in persona: creando tra voi e Dio un varco che diventa sempre più grande. Davanti a voi avete la possibilità di convertirvi veramente; di ascoltare ciò che Dio ha da dirvi: dovete solo obbedire e donarvi a lui, come deve donarsi ogni buon cristiano cattolico. Tanta è la strada che dovete fare; dovrete tornare indietro, nelle vostre origini, per riuscire ad andare avanti: in un mondo che cercherà sempre più di fuggire da Dio.
Dio benedica i missionari, e chi si rende tale anche nella propria terra. Benedica i giusti e i poveri di spirito; benedica gli onesti e i perseguitati; e quei popoli che, a volte, non hanno nulla da nutrirsi e da vestirsi; ma che hanno Dio nel loro cuore, e sono sempre attaccati dal male che cerca di distruggerli. Gettate la vostra ipocrisia! Svestitevi della vostra rabbia e della vostra falsità, e vestite umilmente la veste di uomini e donne di Dio: che vi darà, di certo, più grandi soddisfazioni.
In questo tempo santo, festeggiate, sì, la resurrezione di nostro Signore; ma non dimenticatevi di espiare, e di condividere con lui la croce. Digiunate, e fate sacrifici in suo onore, per essere degni di vivere la Pasqua di resurrezione. Non dimenticatevi di chi non ha nulla; e donate a lui ciò che per voi, magari, è superfluo: con il cuore e con la fede. E se nulla avete, donategli le vostre preghiere.
Dio, o Dio Santo e benedetto, stendi la tua destra sul tuo popolo, effondi in lui l'umiltà e la gioia di servirti.
Riporta a casa il figlio che si è smarrito, e fa che per il tuo popolo, per il tuo vero popolo,
sia veramente una Pasqua di risurrezione e di espiazione.
Fratelli e sorelle, io, Francesco, vi benedico. E come Dio, credo in voi: anche in voi che leggerete e non sarete convinti; che ascolterete, ma non comprenderete che ciò che tutti i messaggi vi dicono, è di amare Dio e di convertirvi. 

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