mercoledì 18 aprile 2012

L'Arcangelo Gabriele

16-04-2012

I tre arcangeli scendono dal cielo, fino alla nostra dimensione; o perlomeno la dimensione dove riesco a riceverli. Michele, Gabriele, Raffaele: ormai volti per me noti e conosciuti. Si dispongono davanti a me, e mentre Michele sembra osservare quello che succede attorno a noi, Gabriele si fa avanti e prende la parola.

Sono l'Angelo di Dio che portò l'annuncio a Maria - e tu sai che ora sono quello vero - voglio portare, a te che mi ascolti e a tutti coloro che leggeranno, ciò che dico: il messaggio che Dio Padre vuole che l'uomo conosca ed impari; come fino ad ora è sempre stato, nei messaggi che gli ha fatto pervenire tramite i suoi messaggeri.
La festa della Pasqua è appena passata. La passione del Figlio di Dio è stata, per tanti, oggetto di dolore e di prove, per fare avvicinare loro e i loro fratelli a Dio. Tanti cristiani cattolici hanno vissuto questo tempo santo nel modo dovuto: con penitenza, digiuno ed espiazione dei peccati; ringraziando Gesù di averli liberati dal peccato e dalla morte, aprendogli la strada per la vita eterna. Dio Padre ringrazia quanti hanno condiviso, col Figlio, la passione e il dolore. E quanti, in questo tempo santo, hanno pregato di più e aumentato la loro voce di lode e di fede. Anche noi del Regno ci uniamo al Padre per ringraziarvi, uomini e donne che combattete ogni giorno contro il vostro nemico; che portate la vostra croce tutti i giorni, con gioia: sapendo che è volontà di Dio. E ciò che è volontà di Dio, nel bene e nel male, voi che siete veri cristiani la accettate. A voi e alle vostre preghiere - ai vostri sacrifici, ai vostri digiuni - devono la pace innumerevoli vostri fratelli, che già spirati sono andati diretti in paradiso, alla vita eterna. O altri vostri fratelli che, ancora in vita, hanno ricevuto doni e grazie, perché meritevoli. E con le vostre preghiere, sono stati esauditi nelle loro richieste. Avete veramente dato prova di fede e di amore. E Dio ne è rimasto contento. Siete pochi, è vero, ma a volte il numero non conta: se la fede è tanta, tanto si può fare. Dio Padre ora vi chiede ancora un altro sforzo: sì, a voi che siete il suo popolo, vi chiede di impegnarvi nella conversione dei vostri fratelli. In modo che la prossima Pasqua, magari, sia una Pasqua di risurrezione anche per altri, e non solo per voi. Portate la parola di Dio e dei suoi messaggeri ai vostri fratelli, lontani e vicini. E come è già stato detto, siate dei missionari sulla vostra terra: missionari in missione per conto di Dio; un grande onore che Dio vi dona! E lui sarà sempre con voi.

A voi che, invece, siete solo cristiani apparenti e che nulla fate - giacenti nel vostro essere - Dio dice: E' ora che vi svegliate; è ora che vi muovete, perché essere cristiani non vuole dire lasciare che il male spopoli e trionfi: essere cristiani vuole dire lottare e sacrificarsi per gli altri. E chi non è pronto a farlo, a pari di chi non crede verrà giudicato.

E infine, a voi che state distruggendo il suo creato: per voi le parole sono amare, come è amara la vostra esistenza senza Dio, e contro tutto ciò che Dio rappresenta. Vergognatevi, peccatori! Siete falsi, ipocriti: mentite anche a voi stessi, pur di non accettare che questo mondo - il vostro mondo - è frutto di una mente divina; una creazione che voi, piccoli uomini, non riuscirete mai a riprodurre; se non in modo sintetico e falso, come voi siete. Vivete nel peccato, dando forza al male, al demonio; che ben presto vi distruggerà, per la sua insaziabile voglia di dolore e di crudeltà. Siete servi di un padrone avaro e crudele; siete servi del Male. E il Male non ha regole: ricordatelo! Di voi Dio è stanco, ma nella sua infinita bontà spera sempre in un vostro ritorno: nel ritorno del figlio perduto. Ringraziate i vostri fratelli che ancora pregano per voi. Ma voi questo non lo capite; e spesso proprio voi li perseguitate, nella vostra ingenuità, e nella vostra presunzione di onnipotenza.
Forza, caro popolo di Dio, forza! Avanti a voi il compito è arduo, e la battaglia sarà dura. Ma non temete, perché nella vita e nella morte Dio sarà con voi.

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