sabato 10 dicembre 2011

LA PAROLA DI GESÙ n.7


Allora, che mi dite miei discepoli: Siete pronti a seguirmi?

Come vedete, non è poi così difficile. Richiede, certo, sacrificio.
Ma credo che per Dio, e per suo Figlio, un po' di sacrificio si possa fare. E magari anche con piacere, e con il cuore.
Non è più il tempo di Giovanni Battista: duro e severo, predicava e professava la fede in Dio, e il mio arrivo.
Era un altro popolo e altri momenti.
Questo lo capite, certo, da soli.
Se ora vedeste un vostro fratello con così dure sembianze, e forti modi, vi spaventereste.
E invece di andargli incontro, fuggireste. O peggio ancora, lo internereste in qualche istituto, credendolo pazzo.
Giovanni non era pazzo, allora, come non lo è ora, nel regno di Dio. E sapeva che per fare breccia nell'uomo del suo tempo, ci volevano metodi duri e forti: come duro e forte era il momento epocale.
Io non credo che voi, fratelli miei, avete bisogno di un Giovanni per tornare alla fede.
Come non voglio credere che siete, come allora, scettici e increduli nel sentire parlare di Dio.
Ora basta: è tempo di finirla!
E vi ripeto: Lasciate dietro di voi il male, e seguitemi: seguite me, Gesù, e ascoltatemi.
Ascoltate questo mio parlare a voi, da fratello e da amico: come parlai ai miei discepoli. E permettetemi di farvi da maestro, nel cammino della vostra vita.
Ricordate: io, Gesù, per voi voglio solo il bene; e mai, assolutamente mai, il male.
Ripudiate il male: anche quando vi tenta in modo tale che a fatica riuscite a resistergli.
Rifiutatelo, e fate come l'agnello smarrito e impaurito dalla tempesta, che ritrova il calore del gregge, pronto a proteggerlo.
Voi siete il gregge di Dio. E i vostri pastori sono pronti ad accogliervi, quando anche voi, come l'agnello, vi smarrite.
Io non lascerò che mio fratello si perda, senza tendere a lui la mano; e senza dargli la forza di reagire e di cambiare strada.
No, io non vi abbandono: come non vi abbandona mio Padre.
Quando siete in difficoltà, chiedete aiuto e protezione.
Non abbiate paura di chiedere, è un gesto di umiltà: e l'umiltà piace a Dio, e al suo regno.
Trovate rifugio e sicurezza nella preghiera e nei testi sacri.
E leggete anche questa mia parola: più vicina ai vostri tempi, e forse più facile da comprendere.
Il popolo di Dio conosce il male, e lotta contro di esso: come io stesso ho fatto nel deserto.
E credetemi, non perché sono il Figlio di Dio ho resistito, ma per la mia fede in Dio: quella fede che anche voi potete avere, e che a nessuno Dio nega. Basta solo volerlo.
È passato il tempo di Giovanni, ma la fede in Dio è rimasta, attraversando ogni tipo di difficoltà e di prova.
Ora sta a voi farla crescere e rifiorire: come il fiore che sboccia al mattino. Sta a voi dargli forza e vitalità; sta a voi cercare di creare una società, e un modo di vivere, migliore: per i vostri figli e per le generazioni a venire.
Non restate fermi e immobili nella tentazione dell'ozio. Ma cercate di smuovere il male che vi circonda: con la vostra preghiera, con le vostre azioni, e con me al vostro fianco.
Io, Gesù, vi ascolto e vi proteggo. E anche quando pensate di essere soli, io sono con voi.
E vi chiedo di muovervi, come si mossero i miei discepoli: che con la mia parola, portarono la fede in Dio Padre a tutti quelli che l'hanno voluta ascoltare.
Addirittura turbando e incuriosendo anche chi di fede non ne voleva neppure sentire parlare.
Questa è la grande forza della Parola: questo vuole dire essere cristiani!

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