sabato 23 ottobre 2010

Padre Pio e l'Arcangelo Michele

Il canale di luce si apre, nel cielo, preannunciandomi l'arrivo di qualche personaggio. In fondo a questo tunnel, inviolabile dall'esterno, appaiono due figure che per avvicinarsi, come al solito, impiegano qualche giorno. Giunti a distanza identificabile riconosco di chi si tratta: sono Padre Pio e l'Arcangelo Michele. Subito ho pensato: che strana coppia! Avvicinandosi a me, quasi da poterli toccare, Padre Pio prende la parola. Ed ecco ciò che ha da dire:
“Un saluto fraterno a te, che scrivi e che ascolti, e a tutti coloro che verranno a conoscenza di questo mio messaggio. Io sono padre Pio, e con me vi porto Michele - l'arcangelo Michele. Anche voi forse, come il nostro caro amico, vi chiedete come mai ci presentiamo in due: in due servitori di Dio, con compiti così diversi tra noi. Bene, ve lo spiego subito; anche perché, sapete, il regno di Dio non ha segreti: è luce e semplicità, chiarezza e bontà. Io, Pio, sono a voi per parlarvi di questa vostra era, e di quello che l'uomo sta facendo su questa terra o, per meglio dire - e se si può dire - sta disfacendo su questa terra. Sono a parlarvi di questa violenza, degenerante per l'uomo e distruttiva per lui stesso e per la sua anima. E allora ecco il perché dell'Arcangelo Michele: chi meglio di lui rappresenta la lotta contro il male? Chi meglio di lui conosce quello che il male è capace di fare? Michele, servitore di Dio, con le sue milizie, è sempre in lotta contro i demòni che affliggano l'uomo e il suo mondo; sempre in guardia, sempre attento al nascere di nuovi demòni, che l'uomo stesso permette che si introducano nella sua vita, per poi distruggerla, e lasciare all'uomo una triste felicità. Sì, cari fratelli, la triste felicità di credere di essere lui a gestirsi la vita. Ma ahimè non è così, perché quando ci si lascia tentare dal demonio e si commettono gravi peccati contro i propri fratelli, contro donne, bambini - quei bambini in cui Gesù stesso si può percepire e sentire, con la loro grande semplicità e onestà; con la loro ingenuità e bontà - quando si commettono peccati gravi verso Dio e il suo regno, si è nelle mani di satana, e non si è più in grado di guidare la propria vita. Michele - come me - sa bene come un uomo, che si lascia tentare dal demonio, può essere pericoloso per sé e per gli altri. Ed è allora che l'avido di denaro diventa sempre più avido e tirchio, accumulando ricchezze che, nonostante il loro immenso valore, non gli danno felicità. L'omicida dovrà continuare ad uccidere, per provare quell'insano piacere di togliere la vita ad un altro uomo: donna o bambino. Chi violenta, e chi sottomette popoli e persone più deboli di lui, dovrà espandere sempre più la sua grandezza e sottomettere più gente possibile; addirittura nazioni, con guerre e ogni forma di violenza possibile.
Fratelli cari, quando la possessione demoniaca entra in noi; entra nei nostri pensieri, nelle nostre azioni, anche nelle piccole cose, noi dobbiamo essere pronti a dire di no. Imponendoci sul male con le leggi che Dio ci ha dato; imponendoci sul male con i sacramenti: con la confessione e l'eucarestia; imponendoci con la preghiera e chiedendo aiuto a Dio, a Gesù, a Maria Santissima e al qui presente Michele, Arcangelo di Dio, che con i suoi angeli sarà pronto ad intervenire, e ad aiutarci a liberarci.
Io stesso, tutti i giorni, avevo a che fare con il demonio. Tante sono state le lotte, ma non mi ha mai vinto: e questo perché? Perché io credo in un solo Dio. Ricordatevelo, è importante! Sì, fratelli: quando vi sentite tentati, con forza, ripetete il credo; e ditegli: Io credo in un solo Dio, creatore del mondo e di ogni cosa visibile ed invisibile. E vedrete che davanti a tale forza, anche il demonio indietreggerà. Non fatevi tentare, perché da una piccola tentazione può nascere un peccato mortale. E se vi trovate in difficoltà pregate, e chiedete aiuto a Michele e alle sue milizie, pregandoli di salvarvi, e di intervenire a vostro favore. Michele, l'angelo di Dio il cui compito è di fronteggiare i demòni, è più forte di qualsiasi demone ed è qui per noi, fratelli e sorelle, per difenderci e proteggerci dal male. Con la sua potenza divina, che arma la sua spada, è il nostro protettore, e in lui ci dobbiamo rifugiare in caso di attacco del male.
In ultimo voglio chiedere a voi tutti, uomini e donne di scienza - a voi che siete grandi ricercatori, ma anche a voi che siete persone comuni, che avete figli e famiglie – ditemi: perché perdete tempo nella ricerca della perfezione nei geni della nascita? Perché volete fare ciò che Dio ha sempre fatto senza il vostro aiuto - e visto in quanti siete sulla terra mi sembra che l'abbia fatto anche bene, o no? Perché volete creare bambini perfetti: magari tutti uguali, senza malattie, senza difetti; magari con il colore degli occhi e dei capelli che volete; ditemi, perché? Siete dei pazzi, semplicemente dei pazzi! Se pensate di superare la volontà divina, creando dei bambini tutti uguali, voi create un mondo di persone che, sì, forse non avranno certe malattie, ma che comunque - per il ciclo naturale che Dio ha creato - prima o poi moriranno, come tutti gli altri. Lavoro inutile. Avete già i metodi per evitare le malformazioni. Ed ora cosa volete, anche scegliere come deve essere prima che nasca? E la gioia di vederlo nascere, e di guardarlo, per sapere come è questa nuova vita che si è formata nel grembo della madre, dove la mettete?
Sapete, ciò che mi preoccupa? E' che, nella vostra insana mania di grandezza, i vostri figli cresceranno dentro a delle provette e dentro a dei laboratori; con dei dottori o dei luminari della scienza come padre e madre: e questo mi sembra veramente triste. Io mi auguro che trionfi l'amore nel mondo, e che i figli nascano da un padre e una madre, nel grembo materno; amati già dai primi giorni di concepimento. Mi auguro che la scienza si occupi di come salvare il pianeta dalla sfruttamento dell'uomo, e non di come far nascere figli perfetti. Altrimenti per l'uomo sarà veramente molto triste il suo futuro, se ancora ne avrà uno! Fermate i crimini verso la vita in provetta, e lasciate che sia Dio a decidere sulle nascita e sulla morte, come sempre è stato. Non rompete un equilibrio che sarebbe molto pericoloso rompere.
Io, Padre Pio, vi benedico, e con L'arcangelo Michele vi salutiamo. Noi e il regno divino crediamo ancora nella conversione del popolo. Fate in modo che ciò non diventi solo un illusione, e solo voi potete fare in modo che non lo diventi.
Pace a voi e ai vostri cari. Amen

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