martedì 13 luglio 2010

DON BOSCO

10-07-2010




“Carissimi genitori, cari giovani, adolescenti o ancora bambini, io sono qui e vi aspetto; e come ho detto e ripetuto tante volte, io aspetterò i giovani in paradiso. Chi sono io? Sono Don Bosco, e a voi giovani, a tutti voi, ho dedicato la mia vita. Anche per voi, sapete, che vivete in questo tempo; infatti ho lasciato in eredità, alla mia morte, istituzioni che ancora oggi si prendono cura di voi giovani. E questo è veramente un gran dono che Dio mi ha fatto. Dio, perché tutto è incominciato per suo volere, e senza il suo volere nulla sarebbe stato possibile.

Ora voi, ragazzi e ragazze che vivete in questa era, vi chiedete: cosa c'entra Dio in tutto questo? La domanda a voi sembra scontata, ma in realtà non sarebbe neanche da porre; in questa vostra domanda si vede la vostra carenza di fede, la vostra mancanza di credo: già, che farne del Credo? In fondo non è il Credo che vi permette di spendere e spandere nelle vostre serate, votate all'alcool o alla droga; no, non è certamente il Credo. Non è il Credo che vi fa buttare via, con il primo venuto, il vostro corpo in cambio di sesso, soldi, o cose ancora peggio che non voglio nominare: No, non è il Credo! Non è il Credo che vi fa andare, voi ragazze, a volte appena adolescenti, da sole, senza nessuno e senza amore, in ospedale, per rimediare, con un gesto che vi peserà per tutta la vita, quello che chiamate l'errore di una sera: No, non è il Credo che vi fa abortire spontaneamente, ponendo fine ad una vita. Non è il Credo che vi fa correre, come sbandati, alla ricerca di un divertimento insano e immorale, spingendo al massimo la vostra sopportazione fisica e mentale, rischiando la vostra vita, che è il bene più prezioso che avete, e quella di altri: No, anche questo non è il Credo in Dio!

Se vi fermate un attimo a pensare alla vita dei vostri nonni - non dico genitori, ma nonni - che voi considerate in molti casi dei pesi, retrogradi. Soprattutto quando magari vi guardano e non capiscano il vostro vestire; vestire è una parola grossa: sembrate tutti dei manichini, tutti uguali, mettendo in mostra parti del corpo che... senza dire altro, vi rendono semplicemente ridicoli. Retrogradi, quando vi chiedono dove andate conciati così: già, loro sono rimasti indietro, mentre voi siete talmente avanti che non avete bisogno né del buon gusto e né dell'educazione; infatti gli mancate di rispetto. Ma voglio dirvi una cosa - a voi giovani del futuro - i vostri nonni, alla vostra età si divertivano, si divertivano con poco: una bicicletta, un ballo in casa da amici, senza soldi in tasca e senza sostanze artificiali; loro, i vostri nonni, ridevano, giocavano e scherzavano, facendo festa a poco; mentre voi, che avete tutto e di più, non ridete più, e non siete mai contenti: non sapete divertirvi, non fate nulla per riprendere in mano la vostra vita, seguite il branco, e guai essere fuori. Allora, ditemi, chi è meglio? Voi, senza felicità, se non un attimo di felicità comprata, o i vostri nonni che, in una vita mille volte più dura e faticosa della vostra, sapevano divertirsi? Ma voi, non uscite tutte le sere per divertirvi e rientrate annoiati? Credo che la risposta sia stata già data da sola.

Io, senza il Credo in Dio, il mio Credo, non avrei potuto mai fare nulla. Voi, senza il vostro Credo, nella maggior parte non state facendo nulla, e questo mi dispiace. Avete abbandonato la Chiesa, Dio, perché per voi è cosa superflua; avete abbandonato la morale e il vostro orgoglio, per seguire la strada del vizio e della corruzione: più semplice da seguire, ma più cara da pagare quando presenterà, inesorabilmente, il suo conto. Sempre meno sono i giovani che vengono da me, in paradiso; sempre meno, e questo per me è un grande dolore.

Che dire di voi genitori, che fate fare ai vostri figli tutto ciò che vogliono; mancate nel dialogo e, a costo di non sentirvi dire che siete delle borse, non chiedete ai vostri figli cosa fanno e dove vanno. Ricordate, cari genitori, che molta colpa è vostra: date doni e soldi, invece che rinuncia ed educazione, ai vostri figli, abituandoli ad avere sempre tutto, senza rinunciare a nulla; e questo nella vita non li aiuterà, statene certi! Se ci pensate, e pensate alla vostra vita, lo capite da soli. La vostra pigrizia, fisica e spirituale - genitori - a volte tiene i vostri bambini lontani dalla Chiesa e dal sacerdote, che li educa a Dio; e non solo: finita la dottrina, le chiese si vuotano di bambini, ma molte volte la colpa è del genitore, che tra tutti i suoi impegni non riesce a portare il bambino a messa: meglio dormire o fare altre cose! Magari, dedicare un'ora alla settimana a Dio è troppo... Quel bambino ne avrebbe voglia, e bisogno, di incontrare Dio: magari servirebbe per farlo crescere meglio! O semplicemente, gli darebbe la possibilità di scegliere tra il giusto e lo sbagliato, tra il bene il male. Ma un'ora è troppa da dedicare a Dio!... Pensare che Dio, a noi, ci dedica la vita!

È ora che i genitori facciano il loro dovere, e si ricordino di essere loro a dover educare i propri figli, e non la società. Nella società, i giovani, le strade impervie del demonio le trovano già da soli, e se non hanno una sana base dietro di loro, ancora più facilmente si troveranno a percorrerle. Aiutate i vostri figli a decidere, quando si troveranno davanti al bivio tra il bene e il male; aiutate i vostri figli a salvarsi, e ad essere diversi in mezzo alla società! E magari la loro luce, cari genitori, vi illuminerà per tutta la vita e non vi abbandonerà nel momento del bisogno.

Come un fratello vi saluto e, ringraziando Dio per avermi concesso di portare il mio messaggio, chiedo che la benedizione divina scenda su tutti voi, e con voi resti per sempre”.

2 commenti:

  1. Ciao Dardo, è da un pò che non scrivevo: ma questo messaggio è stato molto importante e significativo perchè mostra una realtà concreta che molti ignorano. Dobbiamo invece capire che non quella che la massa è importante, ma ciò che proviene da dentro di noi. Un caro saluto!

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  2. caro don bosco. tu sai che io ti amo tanto e che fin da bambino ho sempre avuto ammirazione per te e i tuoi racconti. ho sempre chiesto da giovane la tua protezione e ti ringrazio per avermi aiutato ad ottenere più di quanto meritassi. ora sono già nonno e vorrei mettere sotto la tua protezione, oltre a me e mia moglie, anche le mie due "bimbe" e il mio nipotino, perchè tu sai quanto bisogno hanno i giovani di te e degli altri santi e arcangeli. perciò intercedi presso maria e gesù affinchè dio misericordioso ci perdoni e ci dia la salvezza. grazie. 1950.

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