Vedo un uomo, avvicinarsi da lontano. Volta le spalle al sole, o ha una forte luce, e mi abbaglia: impedisce ai miei occhi, di capire di chi si tratta. L’uomo continua ad avanzare, a passo lento, e intanto sembra guardarmi o guardarsi intorno, e continua ad avanzare.
Ora distinguo il suo vestito, di colore marrone chiaro, a tratti nocciola: è una tunica, tutta rotta e strappata.
Continuo a guardare, e aspetto che si avvicini: lo vedo, vedo le sue mani, vedo il suo volto, vedo i suoi occhi - scavati e anneriti intorno - di un azzurro imbarazzante da guardare, tanto è bello.
Lui alza la testa, che era leggermente inclinata verso il basso, e mi guarda - con guance scavate e viso sofferente - mi guarda, io lo guardo. I nostri sguardi si incrociano, e mi chiede: Non mi riconosci, fratello?
Io gli dico: Sei tu, mio Signore?
Mi guarda, con la dolcezza di un padre che guarda il figlio, e mi dice: Sì, sono io, fratello: Gesù, tuo fratello e tuo Dio, e Dio del mondo intero.
Mi vedi, fratello? Sono in abiti poveri, strappati. Il mio viso chiede amore, acqua e cibo. Le mie mani tremano: come quei fratelli, quelle sorelle, che stanno vivendo l’inferno, dato dall’uomo, sulla terra. E io, Gesù, Figlio di Dio, sono con tutti i popoli che soffrono a causa della cattiveria, e dell’ira dell’uomo.
Io, Gesù, sono vestito degli stracci dei più umili e sofferenti: ho il loro viso e le loro mani, che chiedono pietà, cibo, acqua e pace.
Io, Gesù, sono con il povero, che muore per le strade delle grandi città, ove la diabolica ricchezza sta portando a fare, credere, che tutto si possa comprare e avere: basta avere denaro. Il denaro, per il quale sono stato venduto io, Figlio di Dio - Il fragore di un tuono, e una saetta, sembra attraversare il mondo intero! -: ancora quel denaro uccide, stupra, tortura e, prepotentemente, regna sui più poveri.
Ma come - mi chiedo e vi chiedo, ma come? -: dopo duemila anni ancora non lo avete capito?
Siete fuggiti da Dio, come ladri nella notte, e inseguite il nulla. Soprattutto i giovani di oggi: inseguono il divertimento e le droghe, perché non hanno il coraggio di affrontare la vita.
Colpa dei genitori, troppo permissivi e spesso assenti. Colpa delle madri, che passano più tempo a curare il loro corpo, che a parlare con i figli. Colpa dei padri, sempre stanchi: tra amici e palestra.
NO, DICO IO!!
Volete scherzare, vero?!
L’educazione, il modo e il coraggio con cui affrontare la vita - ora piena di insidie - chi lo dà ai vostri figli?!
Non li mandate neanche in Chiesa. Gli fate fare appena i sacramenti, poi...?! Poi, via: si fugge dalla chiesa e dalla fede. Senza pensare che quel Dio - di cui, tramite la lettura dei Vangeli, avete conosciuto la storia - ha vissuto, ha camminato sulle vostre strade prima di voi.
E per voi, ha dato la vita sulla croce. E voi, popolo irriconoscente e ateo, mi avete abbandonato.
Che brutta questa parola, vero?! Nessuno si abbandona, neanche un animale: e voi, figli di satana, avete abbandonato Dio.
Già anni fa, la mia parola o quella di altri personaggi del Regno di Dio, vi annunciavano di pregare, perché ci sarebbero state guerre.
E voi, popolo, non ci avete creduto.
Ma certo: non credete a chi scrive! Mentre chi vi scrive che va tutto bene: quella parola, sì, viene dal Regno di Dio!
E allora: fermatevi e guardatevi attorno. Aprite gli occhi e il cuore: chiusi da satana, per farvi vedere ciò che vuole.
Reagite!!
Pregate, e implorate il perdono di Dio: non avete ancora tanto tempo per farlo. Fatelo. E sperate, confidate, che Dio vi ascolti, nella sua immensa e infinita misericordia.
Perché - popolo tutto - siete veramente nei guai con Dio, Padre onnipotente: mio Padre.
Non so ancora, per quanto tempo le preghiere di quei pochi uomini e donne, che con devozione e amore pregano, faranno ritardare la sua ira, l'ira divina: la purificazione del mondo, con lacrime, sangue e sudore. E per il malvagio sarà la fine.
Io, Gesù, vi chiedo: Tornate a Dio! Tornate a riempire le chiese: non per vostro vanto, ma per amore di Dio.
Preghiera e meditazione.
Fuggite le tentazioni, aiutate gli infermi, nutrite i senza cibo.
E recatevi in luoghi di culto, per pregare e chiedere perdono.
Io, fratelli e sorelle, vi dico: Fatelo!
E finché non sarete umili, come vostro fratello mi ha visto, impegnatevi: per diventare umili e servizievoli, nei confronti dei meno fortunati di voi.
IO, GESU’, vi dico: FATELO!
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