giovedì 6 febbraio 2025

Santa Rita da Cascia


Uomo, creatura di Dio. Donna, creata dall’uomo da Dio, Padre onnipotente ed eterno. 
Vi chiedo: Cosa state facendo? 
Dove credete che vi porterà, il vostro progresso senza Dio, il vostro correre in continuazione, per smania di successo, di vanto personale e di denaro? 
Guadagnare sempre più denaro, per poi usarlo per cose futili, senza alcun valore morale o caritatevole. Oppure - come fanno i potenti - comprare armi, sempre più diaboliche, che uccidono e provocano dolore e distruzione, sulla Terra creata da Dio. 
E ve lo ricordo ancora: voi siete qui per volere di Dio, che ha creato l’intero universo, dalla più piccola creatura alla più grande. E voi, uomini e donne, siete una sua creazione. 

Chiedo scusa, non mi sono presentata. Io sono Rita o, se preferite, Santa Rita da Cascia. Sono stata incaricata di aiutare e salvare - se è volontà di Dio - l’impossibile. Si, io, Rita, sono addetta ai casi dell’uomo, ritenuti impossibili. E con la mia intercessione, se è volontà di Dio, io porto sollievo e guarigione, ove ce n’è bisogno. 

La mia parola per voi, oggi, è una parola dura e severa. Perché capite anche voi che, se Dio mi chiede di parlare a voi, popolo di Dio e a chi in Dio non crede, vuol dire che siete veramente un caso impossibile. 
E allora, io, Rita, vi chiedo - a voi, popolo tutto - di ascoltarmi, e di cambiare il vostro cammino, immediatamente. O per voi, i vostri figli,  i vostri cari e il vostro prossimo, saranno guai. 

Sto parlando di guai seri: quelli che nessuno di voi, servi del demonio, crede che esistano. Sto parlando, non di perdere denaro, a cui siete schiavi, non di perdere i vostri beni, che amate più di Dio, non di perdere il vostro lavoro, ove ogni giorno gareggiate, per essere migliori del fratello o della sorella che lavora con voi, per poterlo superare, e fare carriera sulla pelle altrui. No, non sto parlando di perdere queste cose futili, che voi, uomini e donne, avete inventato, mettendo l’intelligenza, che Dio vi ha donato, al servizio del benessere fisico e del corpo bello e scolpito: mentre la vostra anima è sporca, e nera come il carbone. 

Io, Rita, vi dico che state perdendo la vita. Non la vita terrena, ma la vita eterna: quella che Dio dona ad ogni suo figlio. Perché Dio è amore, e misericordia infinita. E per l’uomo, ha creato la vita eterna, la vita dopo la morte del corpo: la vita eterna, ove c’è gioia, e il dolore non esiste. 
Ma voi, purtroppo, non amate Dio come lui ama voi, uomini e donne. Voi non lo amate, e non amate il prossimo: il debole, l’ammalato, quello caduto in disgrazia, provato dalla vita e colpito dalla cattiveria umana. Non amate la Terra, che Dio vi ha donato: ma distruggete il creato, e provocate dolore e morte. 
Voi, non siete più figli di Dio, ma siete servi del demonio. E molti di voi, purtroppo, conosceranno il vero dolore dell’inferno: di non vedere mai Dio. E allora rimpiangerete la vostra vita. Ma dopo al giudizio, che Dio darà su di voi, sarà troppo tardi: nulla e nessuno vi potrà salvare.  

Avete ancora poco tempo: ricordate queste parole! Il tempo, per voi uomini e donne malvagi, cattivi e che prendete la vita di altri - e vi ricordo che solo Dio può dare e togliere la vita, l’uomo no - Il vostro tempo sta finendo. La clessidra, della vita dell’uomo, è stata girata già da tempo ormai: e scorre lenta, ma non si ferma mai. 
Solo voi la potete fermare, uomini e donne, tornando a Dio: con le vostre preghiere, a cuore aperto a lui. Perché Dio chiede solo il vostro amore, in cambio della vita eterna, del dono dei doni: che nessun altro Dio può darvi, se non Dio, Padre onnipotente. L’eterno Dio, con suo Figlio, Gesù, morto per voi in croce. E voi, popolo, dareste la vita per lui, per Gesù? Direi proprio di no. E questo, è veramente grave.  

Imparate a pregare, imparate ad andare in chiesa. Imparate a insegnare, ai vostri figli, di amare Dio. Portateli in chiesa, al catechismo, correggete la loro crescita spirituale. Non vedete che sono agnelli smarriti, in balia del demonio?
Imparate a chiedere scusa, a chiedere perdono a Dio, e a chi fate del male. Imparate la carità, l’umiltà, la stima e il rispetto reciproco. Moglie e marito, legati nel sacro vincolo del matrimonio: sorreggetevi a vicenda, e non separatevi davanti alla prima difficoltà. 
Amate vostro fratello, perché in lui, spesso, c’è Gesù. Ascoltate Dio, che vi parla d’amore, nel vostro cuore, e siate a lui grati e devoti. 
E ricordate: Dio dona la vita, e solo Dio può togliere la vita. Chi per lui lo fa, sarà dannato per l’eternità.

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