lunedì 16 febbraio 2015

San Francesco

Credo in un solo Dio. E voi, che continuate a sbandare nella vita come foglie al vento, senza controllo, in cosa credete? In voi stessi? Nel vostro potenziale? Nell’uomo? O in dèi fatiscenti, inesistenti? Vorrei proprio capire in cosa credete, perché da anni e anni Dio vi parla per mezzo dello Spirito Santo, per mezzo dei suoi messi: che siano Pastori della sua Casa o semplici uomini o donne, che hanno tanta fede e fiducia in Dio da riuscire a sentire la voce del suo Santo Spirito. O di Gesù, suo Figlio, più vicino a voi. O ancora più vicina a voi, Maria santissima, Madre di Gesù e vicina a chi soffre, ai bisognosi: la definirei, in modo terreno, la prima linea di aiuto per l’uomo, il pronto intervento nel bisogno. Perché Maria segue sempre tutti i suoi figli, e lei è la Madre di tutte le madri. Mi presento umilmente a voi, come un umile servo di Dio, il quale mi ha concesso la grande grazia di essere con lui: nel suo regno di pace, amore e lode a lui. Io sono Francesco d’Assisi: un uomo come tutti voi, e come tutti voi avevo mille ideali, mille progetti, mille aspettative. Ero ricco di beni materiali, ma la mia vita era vuota e inutile, fino a quando non ho conosciuto il grande amore: la grande forza, unica vera forza di pace e amore, di Dio, Padre onnipotente. E ho creduto in lui, nel suo regno: negli ideali di pace, amore e fratellanza che i suoi comandamenti, il suo credo, insegnano. È vero: c’è stato un momento in cui anche la Chiesa, la casa di Dio, ha sbagliato modo di convertire e predicare il nome di Dio: tanti sono stati gli sbagli, gli errori fatti. La casa di Dio non dovrebbe mai predicare con le armi, con la forza. Mai Dio vorrebbe che si uccidano uomini, donne, bambini, in suo nome: questo è demoniaco. Non del Dio della pace, che ha permesso a suo Figlio, Gesù, di salire sulla croce per espiare i peccati dell’uomo. E noi, e voi, siete tutti figli di Dio. E se c’è bisogno di sacrificarsi per la pace - sacrificarsi nella mediazione tra uomo e il dèmone della guerra e della violenza - come figli di Dio dobbiamo rispondere: Eccomi, mio Dio! Sia fatta la tua volontà, non con le armi, ma con la pace e con la tua giustizia. Lasciamo fare a Dio la sua giustizia, lasciamo che guidi il suo popolo, lasciamo che sia lui a difenderci dal demonio. Ma per fare questo, bisogna dire umilmente e con il cuore aperto e colmo di amore: Io Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra e di tutte le cose visibili e invisibili. Dio che ci da la luce, che ci da la vita, che ci ha creato: Potente e Onnipotente. Se veramente credessimo in lui, da buon padre, difenderebbe i suoi figli da ogni male, malattia. Dagli attacchi di popoli con credi e credenze a dir poco paurosi e mentitori, e che professano il credo di un Dio che vuole la morte di altri uomini, perché in lui non credono. Ma come si può credere in un Dio che professa, come comandamento la morte, fratelli e sorelle? Dio, il nostro Dio, ha vinto la morte con suo Figlio, Gesù. E questo perché è onnipotente ed eterno. Il mondo ha bisogno di Dio, l’uomo ha bisogno di Dio, non di armi o di guerre. Ma il problema vero, è che l’uomo crede di non avere più bisogno di Dio e non gli chiede più aiuto: non prega e non lo conosce, se non nel momento dell'estremo bisogno. E Dio risponde sempre: perché la sua misericordia è grande, e grande è la sua provvidenza. Ricordate, fratelli e sorelle: Credo in un solo Dio. Questo deve essere il punto di forza, la forza la salvezza di ogni cristiano cattolico. Amo Dio, perché è mio padre. Gesù, perché è mio fratello. Maria, perché è mia madre. E il regno tutto, perché se ben sono un misero uomo, con loro posso fermare eserciti e convertire nazioni. Fratelli e sorelle: pregate e fate pregare. E sempre sia fatta la volontà di Dio.

Nessun commento:

Posta un commento