giovedì 24 giugno 2010

il peccato

17-06-2010
Il personaggio misterioso - voglio chiamarlo così - mi appare, sempre nella sua poltrona che sembra un trono dorato, e sempre con il librone sotto la mano sinistra; gira una pagina del suo libro, mi guarda, ed ecco il suo messaggio:

“Caro messo del regno di Dio, eccomi a te con un messaggio per te e per i tuoi fratelli. Voglio parlarti, e parlare a chi leggerà il mio messaggio, di un male che ha sempre afflitto l'uomo, l'umanità; un male che sembra incurabile, vista la semplicità e la costanza con cui l'uomo, ignorando le leggi divine, continua a farlo, imperterrito nella sua azione. Sì, a voi tutti, figli di Dio, voglio parlare del peccato. Il peccato - che parola, eh? Così semplice, ma con un significato tanto pesante - il peccato, la rovina dell'uomo; il peccato, il patibolo dell'anima e della coscienza; il peccato.

Quanti peccati esistono! Quante sono le occasioni per peccare, quante le tentazioni del Malvagio che ci sussurra in un orecchio: Fallo! Tanto nessuno se ne accorgerà, nessuno ti vede; fallo, tanto, cosa vuoi che sia? E allora, caro demone tentatore, ti dico io che per un “cosa vuoi che sia” io mi gioco la mia vita eterna, mi gioco la mia reputazione, la mia morale; mi gioco tutto quello che di bello e buono posso giocarmi davanti a Dio; e credo che questo non sia poca cosa. Allora, popolo di questo mondo, figli di Dio, pensate bene prima di andare contro Dio e contro voi stessi! Sì, contro voi stessi, perché se andate contro Dio andate contro a voi; vi fate del male con le vostre stesse mani.

I peccati e le tentazioni sono molteplici; tutti noi conosciamo i peggiori che, se ci pensiamo bene, più che peccati sono regole da non infrangere, per avere amore e rispetto nonché aiuto, in caso di bisogno, dal prossimo. Se tutti voi, uomini e donne, imparaste a tenere a freno la vostra voglia di successo personale, il vostro egoismo, la vostra voglia di essere superiori, ecco che ad un tratto sparirebbe l'ira, l'odio, e la lussuria. Se imparaste a vivere in pace con i vostri fratelli, se invece di giudicare i vostri fratelli... Tra l'altro, senza alcun merito, perché vi chiedo: chi siete voi per giudicare? Siete forse migliori di colui che giudicate?

No, non siete migliori, e state peccando di superbia: un peccato che molti di voi non si rendono neanche conto di fare; perché è bello giudicare, essere superiori, ma credetemi: Dio non la pensa come voi, per Dio siete tutti uguali. Pensate a quanto può essere presuntuoso l'uomo: si sente superiore a chi l'ha creato, e che ha creato il mondo intero, e si permette di giudicare e di sentirsi superiore a un suo fratello; mentre per chi ha creato l'uomo, ed è il padrone e padre dell'universo, siete tutti uguali. Dimmi: chi sbaglia dei due, l'uomo o Dio?

Il peccato è il non usare il buon senso, la ragione; il peccato è un male che, da sempre, come una serpe scivola subdolo e viscido in mezzo alla società, in mezzo al popolo; e va a colpire il debole, colui che in quel momento cade; e che, a volte, non gli basta la vita per pentirsene. Un attimo, un gesto, un momento di squilibrio e di follia - per ira o per il proprio piacere personale, per vizio o per noia - a volte vi costano la vita; e non ve ne rendete conto.

È chiaro che tutti peccano. Ma ci sono peccati che sono non gravi: chiamiamole piccole distrazioni, che Dio perdona. Ma quello che più mi impressiona è il numero dei peccati mortali - i più gravi, che neanche Dio perdona - che sono in costante aumento.

Uomo o donna che tu sia, confessa i tuoi peccati e chiedi l'assoluzione! E se non credi in Dio, o dici di non credere in Dio, ragiona e vedrai che ciò che Dio chiama peccato, anche per te non è una bella cosa! E se anche tu ti attieni alle sagge regole di Dio, sicuramente, vivrai meglio.

Sfuggite le occasioni di peccato! E ricordate che, come sono tante le occasioni per peccare, tante sono le occasioni per non cedere in tentazione.

Io benedico tutti voi, e mi auguro che l'uomo smetta di correre dietro alla sua perversa voglia di strafare in tutto, e si incammini verso la giusta via. Per te, messo, dico: non chiederti chi sono - come già altre volte ho detto - ma credi in ciò che dico, e fai che ciò che dico sia conosciuto. Sia lodato Gesù cristo!

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